08-10-2019
L'italiano Felice Tavolario con Garima Arora, rispettivamente restaurant manager e chef del ristorante Gaa di Bangkok, Tailandia, una stella Michelin e 16° nella classifica Asian 50 Best
Sono nato a Napoli ma ho trascorso tutta l’adolescenza all’Isola d’Elba, dove i miei genitori gestivano e gestiscono ancora Da Zucchetta, una piccola insegna. Da ragazzino, osservando mamma e papà spaccarsi tutti i giorni la schiena, dalla mattina alla sera, non vedevo nessun lato positivo in quel tipo di vita. Però, ho lavorato con loro dai 14 ai 25 anni, quando a un certo punto è scoccata la vera scintilla. Stavo cominciando ad amare questo lavoro ma volevo mettermi in gioco, cavarmela da solo, capire se fossi in grado di lavorare a livelli più alti, come un ragazzino che gioca a pallone sempre e solo nel campetto sotto casa e un giorno si chiede se è capace di giocare con una squadra vera, contro avversari più titolati. Ho sempre covato il desiderio di vivere all’estero; ero molto affascinato dall’Asia. Un amico, Matteo Coltelli, lavorava a Milano da Iyo come chef de rang (ora è vice-maître). Mi disse che mi avrebbe organizzato un colloquio con Claudio Liu, il titolare del ristorante, una persona cui devo tantissimo. Era il primo passo di un percorso che non sapevo ancora dove mi avrebbe condotto. Ricordo ancora il giorno del colloquio: Liu mi chiese dove mi sarei visto tra 2/3 anni. Risposi che volevo fare il restaurant manager a Bangkok. Andavo in Tailandia da tanti anni in vacanza e li avevo conosciuto Noky, che sarebbe diventata mia moglie. Nel febbraio del 2016 ho iniziato l'avventura da Iyo. Mi sentivo un pesce fuor d'acqua: era dura perché non avevo alcuna esperienza in posti così blasonati. Cominciai a studiare, a leggere libri di ristorazione, a frequentare corsi sul vino. Spiavo l’esempio di sala di Danilo Tacconi e Matteo Ghiringhelli, maestri nel ruolo. L’anno dopo sono passato al Mandarin Oriental, sempre a Milano: non avevo mai lavorato in hotel, volevo fare esperienza. Lì mi sono accorto di quanta attenzione ci potesse essere in piccoli dettagli che non avevo mai considerato. C’era Manuel Tempesta, un ragazzo giovanissimo eppure con grandi responsabilità. Da lui ho imparato tantissimo, soprattutto che la cultura generale è l’arma più importante per chi fa il mio lavoro: essere in grado di sostenere qualsiasi conversazione con clienti e colleghi è fondamentale per chi fa il nostro mestiere.
Felice Tavolario, napoletano, 28 anni
Gaa è in soi Langsuan, la stessa via che fino a un mese fa ospitava Gaggan
Il lato pubblico del ristorante visto dai suoi protagonisti: maître e camerieri
a cura di
napoletano, classe 1991, cresce all’Isola d’Elba, nel ristorante di famiglia. Dopo importanti esperienze a Milano – Iyo e Seta del Mandarin Oriental hotel – da dicembre 2018 è restaurant manager del ristorante Gaa di Bangkok, Tailandia, una stella Michelin