Fa sempre bene riscontrare un amore sincero verso il Bel Paese, verso la terra e i suoi frutti, che poi, sono il principio originario dell’enogastronomia italiana, e in ultimo della convivialità.
È un sentire nostrano che condividono ampiamente l’artista di fama internazionale Sting e la consorte, Trudie Styler: insieme hanno trasportato l’Italia nelle loro vite, l’hanno coltivata e, con il prezioso contributo del maestro enologo Riccardo Cotarella, oggi ce ne offrono una visione, o per meglio dire, un assaggio concreto con i quattro vini firmati Tenuta Il Palagio: Baci sulla Bocca Vermentino IGT Toscana 2020, New Day Rosato IGP 2020, La Duchessa Chianti Riserva 2018, 1530 IGT Toscana 2019.

Sting e Tony Sasa, stimatore del vino e amico di Sting, in diretta dalla Tenuta Il Palagio
Autentiche espressioni di un territorio immeritatamente svalutato, «per ignoranza» specifica
Riccardo Cotarella- (quella di chi ancora non lo conosce abbastanza), vini dinamici e che identificano una precisa filosofia produttiva: intanto, si parte da premesse consolidate negli anni nell’agire prudente e lungimirante di
Riccardo Cotarella. Quindi, si inizia con una riduzione drastica degli ettari coltivabili in vigna, e si prosegue poi, con una selezione rigida in cantina. In bottiglia, sostanzialmente, finisce solo ciò che piace. È anche una produzione
naturalista che, come spiega il
Dott. Cotarella, applica le conquiste della scienza per migliorare l’
intesa con la terra.
Siamo in Toscana, nel Valdarno: una terra originariamente molto umida e per tale ragione spesso discriminata rispetto alle più nobili Bolgheri, o ai dolci pendii del Chianti Classico. Tuttavia, il cambiamento climatico stravolge il clima di questa porzione di Toscana da bere, tutt’altro di second’ordine, e pronta ad affidarsi alle mani di chi ha sempre dato un’opportunità ai territori “più spigolosi”. E la piacevolezza dei calici presentati davanti a un folto pubblico di esperti e appassionati, martedì 22 Giugno, ha superato di gran lunga le aspettative e ha sorpreso davvero tutti.
«Quando siamo arrivati al Palagio non avevamo grandi speranze. La terra, e in particolare le vigne, erano esasperate, ma – racconta Trudie Styler- io sono una donna di campagna e ho sempre creduto che se tratti bene la terra, lei ti risponde.

Trudie Styler si è sempre definita una donna di campagna. Sin dai primi anni a Il Palagio, il suo desiderio è stato quello di riuscire a rinvigorire le campagne della tenuta per poter vivere quotidianamente con quanto restituisse la terra
Desideravo prima di tutto un orto con il quale sostenerci (olio, ortaggi, frutta), e poi, un vino, un vino che sentissimo nostro. Ci proviamo e qualche piccolo risultato arriva, senza mai toglierci il fiato». Continua
Sting: «Era un vino gradevole, ma non era sorprendente e noi volevamo lasciare i nostri amici a bocca aperta. È stato così fino a quando, un giorno, si è presentato a casa
Riccardo Cotarella e si è offerto di prendersi cura delle nostre vigne, per far crescere insieme il vino dei nostri sogni».

Riccardo Cotarella, della Famiglia Cotarella, ha guidato la degustazione dei vini davanti a un folto pubblico di esperti, giornalisti e appassionati del settore
Li abbiamo assaggiati anche noi e ve li presentiamo:
Baci sulla Bocca Vermentino IGT Toscana: Maremma assoluta, un Vermentino 100% di un giallo sicuro. Al naso arriva la macchia mediterranea, i frutti gialli e solo un leggero frutto esotico, per dare spazio alla mineralità e alla sapidità, quasi salsedine di questo vino. In bocca, mastichi un acino di Vermentino;
New Day Rosato IGP 2020: 100% Sangiovese, un vero nuovo giorno per il rosato: un vino di razza, con resa bassissima, ma con risultati notevoli. Il colore è un rosa tenue, e non un rosso scarico; tannini amabili e acidità agrumata di arancia rossa. Al naso arrivano le erbe aromatiche, il ciclamino, il ciliegio. Ancora tanta dinamicità e un armonico vigore gustativo: che l’innocenza del colore non spinga a conclusioni affrettate circa la leggerezza della beva;
La Duchessa Chianti Riserva 2018: «Il Sangiovese esprime il meglio di sé In Toscana e questo vino lo dimostra». Rosso rubino deciso ma trasparente, con flash granata. Un bouquet di cannella, lamponi, note silvestri. Promette pienezza e non a caso sarà distribuito solo da novembre. In bocca, melodie di velluto: tannini ben levigati, la buona acidità, quasi elettrica del Sangiovese, si fonde con la morbidezza;
1530 IGT Toscana 2019: il blend di Sangiovese (60%) e Merlot (40%), fermentano individualmente, il primo in botte grande semi-nuova, il secondo in botte piccola nuova. Riccardo Cotarella ci tiene a precisare che non si tratta di una formula fissa, una ricetta immutabile, ma varia a seconda della raccolta tardiva o precoce del Sangiovese. Il colore qui è più intenso, un rubino poco trasparente; al naso fiori, tabacco e legno odoroso. Chi ama il Merlot leggerà toni di grafite che potrebbero evolversi in sensazioni laviche. È quasi liquoroso, ma elegante, mai «marmellatoso» specifica Cotarella, «perché i vini italiani non perdono mai quella dinamicità tale da evitare sorsi piatti e spenti».

Siamo difronte a vini precisi e puliti, vini di una Toscana non così scontata. Sono vini che a berli, “ti scelgono” e aprono l’immaginazione della grande abbinabilità di questi calici alla cucina italiana, a partire dall’orto e a finire sul mare. Perché tavola e vino sono una cosa sola, e Sting e Trudie ne hanno ha preso in carico il senso, oltre che la responsabilità con la Every Breath Foundation, una fondazione a sostegno della ristorazione italiana duramente colpita dall’ondata pandemica.
Il vino, la terra, l’arte di accogliere attorno a un tavolo: è il gusto sublime della cultura italiana e, in quanto tale, va protetta. E la musica? «La musica – afferma convinto Sting – la musica rende il vino più buono: ciò che riempie i calici deve somigliare alla musica che si diffonde in una stanza. I volatili scendono e le note salgono, si uniscono. Sono un tutt'uno e sono parte di me».