29-11-2019
Quasi 200 persone all'Académie du Champagne a Milano
Liberté, Égalité, Fraternité è il motto che da sempre contraddistingue la Francia. E in Champagne sanno molto bene cosa significa Liberté.
Perché la libertà è sicuramente uno dei principi fondamentali degli chef de cave, che hanno la possibilità di interpretare secondo il proprio stile (o secondo quanto richiesto dal mercato) il loro vino.
Le tre masterclass organizzate dal Bureau du Champagne, ufficio del Comité Champagne in Italia, hanno proprio voluto concentrarsi su altrettanti aspetti che diventano fondamentali nella realizzazione di un grande Champagne: i vini di riserva, la fermentazione malolattica e il dosaggio.
L'intervento di Claudia Nicoli
«Lo chef de cave può utilizzare una maggiore quantità di vini di riserva, basandosi sulle caratteristiche dei vitigni, dei crus e dell’annata». Insomma, una forte presenza di vini di riserva conferisce sicuramente una complessità maggiore che, però, deve essere ben supportata da un’ottima freschezza del prodotto di partenza.
La lezione di Benoît Villedey, enologo dei servizi tecnici del Comité Champagne
Una decisione importante per comprendere quale sarà lo stile finale, più o meno tagliente, dello Champagne: «Ci sono vari obiettivi enologici, con la fermentazione malolattica – ribadisce Villedey – Serve per ridurre l’acidità, per orientare il profilo aromatico e con un miglioramento della stabilità microbiologica, in quanto l’acido malico è instabile. Con la malolattica svolta, si hanno sensazioni più burrose, latte, dolcezza e morbidezza. Senza, si accentuano i sentori di fiori e frutta fresca, ma si avrà anche un profilo più aggressivo».
Per concludere, alcuni dati possono meglio far capire la realtà, le bottiglie messe in commercio sono 301 milioni, 154mila delle quali esportate. In Italia siamo arrivati a 7.362.506, rappresentando il settimo mercato nella classifica mondiale dell’export.
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
a cura di
giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose