22-05-2018
Quale futuro per i vini rosati? Se ne parlerà al Roséxpo, a Lecce, il 23 e 24 giugno
Lo stereotipo ci narra che con la primavera è arrivato il tempo dei rosati. Un preconcetto che sta decisamente stretto a questa tipologia di vini, troppo spesso abbandonati nel limbo del “né carne, né pesce”, o meglio, del “né rosso, né bianco” e considerati talvolta come prodotti di livello inferiore.
L’aura che circonda il vino rosato italiano (ed è giusto rimarcare che riguarda solo le bottiglie di casa nostra) non è affatto positiva, nonostante la qualità sia in netta crescita. La difficoltà maggiore che riscontra da sempre il vino rosato in Italia è proprio quella di superare questo pregiudizio ormai radicato nel pensiero dei consumatori medi.
Il mondo del vino rosato al centro di un incontro che si è tenuto all'ultimo Vinitaly a Verona
Rosato, sì, ma 365 giorni all’anno. Puntando sulle freschezze, sull’immediatezza, ma anche su una notevole duttilità di abbinamento. Uno speciale tour organizzato da DeGusto Salento ha permesso di conoscere sette realtà salentine (Apollonio, Bonsegna, Conti Zecca, Vetrere, Santi Dimitri, Castello Monaci e Vallone) che credono nel rosato, che può essere un prodotto simbolo per il “Risorgimento” pugliese.
Per uscire dai pregiudizi, è necessario che le aziende collaborino tra loro e remino tutte nella stessa direzione, anche da un punto di vista dei prezzi. Il vino non va svenduto, ma valorizzato anche da un punto di vista commerciale, proprio per avere un impatto anche psicologico nei confronti di chi acquista una bottiglia di rosato salentino, in modo tale che sia cosciente di avere in mano un prodotto che trasmette identità, cultura e territorio.
La firma del Patto d’Intenti per la valorizzazione del vino rosato autoctono italiano, con la collaborazione tra i cinque consorzi del Chiaretto di Bardolino, Valtènesi, Cerasuolo d'Abruzzo, Castel del Monte e Salice Salentino, dovrebbe servire a “invertire la rotta”, per quanto riguarda la diffusione del rosato italiano: se in tutto il mondo questa tipologia di vino è in crescita, il nostro paese è l’unico, al momento, in controtendenza. La volontà di portare avanti, con unità d’intenti, l’idea di un rosato di alta qualità in Italia, può essere una chiave di lettura interessante anche e soprattutto per i produttori salentini, che potrebbero così trovare maggiori fette di mercato.
E di rosato se ne parlerà il 23 e il 24 giugno a Roséxpo, a Lecce. Un appuntamento da non perdere.
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
a cura di
giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose