18-06-2022
Questa è la breve storia di una brillante iniziativa di marketing territoriale, e quindi la dimostrazione di come in fondo basti poco – un po’ di intelligenza, un po’ di organizzazione, un po’ di voglia di fare – per incidere veramente, per lasciare il segno.
Chi scrive – che pure lavora da anni nel settore - ignorava, fino a poche settimane fa, l’esistenza di una specifica “ciliegia di Conversano” (una varietà Ferrovia particolarmente pregiata: rossa, dolce, carnosa, lucente, dalla forma leggermente allungata a cuore), che d’altra parte non vanta un proprio marchio specifico. Ma è un’eccellenza della quale da queste parte si va fieri e innerva una piccola economia non trascurabile (da Conversano, infatti, insieme a tutta la Puglia, arriva il 40% delle ciliegie prodotte a livello nazionale). Tanto che già da 17 edizioni qui si teneva una Festa delle Ciliegie che aveva tutti i connotati però dell'allegra sagra di paese: bancarelle con le salamelle, food truck da ogni dove, dimostrazioni di prodotti per la pulizia della casa... Insomma, una roba divertente ma dall’impatto inevitabilmente limitato. Un approccio sbagliato per fare la cosa giusta, ossia promuovere le squisito frutto.
L’amministrazione locale ha capito il problema. E ha trovato una soluzione: affidare la diciottesima edizione della festa all’Associazione Krüger presieduta da Antonello Magistà, patron del Pashà, altra gloria autoctona. Intento: provare a conferire alla manifestazione un taglio diverso, più consapevole e quindi – era nelle speranze – meglio capace di valorizzare la gemma rossa. Questo accadeva 22 giorni prima dell’appuntamento, tempi insomma non risicati... di più! Il gruppo di Magistà ha accettato l’incarico ponendo una condizione, anzi due. La prima: che potesse muoversi in maniera diversa, quindi non più salsicce e hamburger preparati dagli ambulanti arrivati da mezza Italia, ma un evento che coinvolgesse gli esercizi pubblici cittadini, ognuno dei quali chiamato a proporre le proprie bontà accostate alla ciliegia: il cocktail bar con un drink alla ciliegia, la macelleria con una polpetta alla ciliegia, la panetteria con una focaccia alla ciliegia, e così via. Alla fine tutti sono stati contenti e appagati, un bel successo da ripetere.
Antonello Magistà, al centro, durante “Sua Maestà la Ciliegia di Conversano”
Il Castello Marchione agghindato a festa per “Sua Maestà la Ciliegia di Conversano”
Due generazioni di Magistà al tavolo: Roberta, sorella di Antonio, e la chef Maria Cicorella, sua madre, con Riccardo Giliberti, brillante uomo di sala e di cantina del Pashà
Missione compiuta.
Magistà con gli chef protagonisti: da sinistra Antonio Zaccardi, Gennaro Esposito, Giancarlo Perbellini, Corrado Assenza e Luca Abbruzzino
E ora in piatti che abbimo assaggiato.
Ciliegia, corba e fico, di Antonio Zaccardi
Seppioline arrosto, melanzana affumicata, ciliegia e levistico, di Luca Abbruzzino
Spaghettino tiepido, colatura di alici, ciligie e pistacchio, di Gennaro Esposito, che aggiunge timo, finocchio selvatico, fico d'India, limone salato
Quaglia glassata al tosazu, mandorla, aglio e ciliegie, di Giancarlo Perbellini (gel di ciliegis, crema di mandorle all'aglio, fondo di pollo)
E viva la ciliegia! di Corrado Assenza (pasta cotta nel latticello di ricotta ovina, ciliegie in diverse consistenze, timo selvatico, crema di mandorla di Noto, crema di pistacchio di Bronte)
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di
classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it e curatore della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore. Instagram: carlopassera
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