2. segue dalla prima parte
Salutiamo la Danimarca e ci proiettiamo in Spagna. Barcellona. Primo pensiero, le Olimpiadi, l'Olimpiade di Fabio Casartelli nel ciclismo... una medaglia d'oro che in pochi anni si trasforma in pietra dura sulle strade di Francia. Volò in cielo poco più che ventenne... brivido. Lo stesso brivido sulla rambla a tarda nottata. Città di grandi tapas e sangria, città in cui mangi bene a qualsiasi ora e a modico prezzo. Anche qui, hotel in luogo strategico, davanti alla Boqueria, parco giochi di ogni chef innamorato del suo lavoro, a pochi metri dal Taller dei fratelli Adrià... Il Taller, hai capito?! Da qui è partita la rivoluzione della cucina spagnola.

Jordi, Josep e Joan Roca, El Celler de Can Roca, Girona
Via quindi: si affitta una macchina e si guida fino a Girona. Scorgiamo il
Celler in un quartiere piuttosto anonimo. Ma appena entrati sembra di essere teletrasportati in un non luogo. Siamo i primi, è il nostro anniversario di matrimonio. Ci immergiamo nell'atmosfera del locale che piano piano si riempie fino alla massima capienza. Alla fine ci aspettano i saluti di
Jordi, orfano dei fratelli e solo a reggere sulle spalle il peso di una struttura che pare una corazzata inarrestabile. Ci accompagna anche in un bel giro della cucina fino agli angoli più privati e nascosti... Torniamo a Barcellona che è già mattina e il cervello continua a girare...
Ora che tutto è finito, ora che fra qualche giorno verrà deciso il mio successore, quali punti di riflessione rimangono? All'estero i grandi ristoranti lavorano a pieno ritmo: tutti e tre erano full e la prenotazione è stata fatta con largo anticipo. La gente si avvicina con molta più facilità che da noi a una grande esperienza di cucina: vedere clienti in ciabatte e canottiera, o con un quotidiano aperto sul tavolo non è cosa da tutti i giorni in locali di quello spessore. E poi, non basta una cucina strepitosa a fare un gran locale. Belle lezioni no??

David Toutain, Agapé Substance, Parigi (foto www.germanopratines.fr)
Un attimo, però. Ma come, sei stato a mangiare in mezza Europa e non citi neanche un piatto? Neanche entri nel dettaglio di quello che hai gustato? Non volevo deludervi, è che ho preferito trasmettervi le emozioni che ho vissuto. Uno sterile elenco di piatti avrebbe svilito l'eccezionalità dei miei viaggi. Però, alcune dritte fuori dall'ovvio vorrei lasciarvele lo stesso. A Parigi non fatevi mancare il piccione o le ostriche dell'
Agape Substance, materia prima da guinness. A Copenhagen fate un salto al
Kadeau, una delle tre migliori esperienze della mia vita. E a Barcellona accomodatevi a
La Gardunya, appena dietro La Boqueria. Ordinate a man bassa tapas della tradizione e sangria. Io l'ho fatto e quelle sensazioni me le porterò dentro per sempre...
Allora, in bocca al lupo a tutti i finalisti del terzo Premio Birra Moretti Grand Cru Birra Moretti: vi aspetta un anno ricco di soddisfazioni ed emozioni.
2. fine