03-10-2016
Lo speciale Bloody Mary di cui proponiamo la ricetta oggi è solo una delle tante preparazioni creative del barman Gianluca Amoni, dell'Officina Cocktail Bar di Milano, in via Giovenale 7 (tel. +39.02.36528713)
Non ci sono più barriere tra cucina e bar, tra servizio e preparazione: gli chef cucinano a vista e portano il piatto in tavola, il personale di sala completa le creazioni dei cuochi con gli ultimi dettagli e i bartender tornano invece in cucina per preparare i cocktail, tanto da farsi chiamare barchef. Dalle tecnica di cucina al bar, il fat washing è una forma di miscelazione che riesce a infondere i grassi e gli oli in un distillato. Così a Milano il Bloody mary che sa di salame ha un indirizzo ben preciso: il nuovissimo Officina Cocktail Bar di via Giovenale 7 (della cui inaugurazione avevamo parlato qui). L'atmosfera unica, le candele e la volta stellata che si gode dagli ampi cortili interni di una Vecchia Milano vicina ai Navigli completano magistralmente il cocktail inusuale.
Gianluca Amoni al lavoro
Ecco la ricetta:
Bloody Mary al rum sciacquato con Salame Milano
20 cl di Vodka 2 fette di Salame Milano Worchester q.b. Sale e pepe q.b. mezzo limone spremuto 25 ml succo di pomodoro un cucchiaino di senape
Un dettaglio dell'Officina Cocktail Bar
Munirsi di un mix glass, un bicchiere ampio per riempirlo di ghiacchio, unire il tutto. Lasciar raffreddare, rovesciare in un bicchiere ballon (ampio) con due cubetti di ghiaccio e guarnire con sedano, fetta di limone, peperoncino e una fettina di Salame Milano.
Per i vegetariani esiste anche il fat washing vegetale, anche se non è consigliato mischiare il rum così aromatizzati in un cocktail in quanto i sapori sono molto fini e delicati, in inverno, anzi, berli lisci in un bicchiere caldo è la formula ideale per esaltarne i profumi.
PROCEDIMENTO
Sciogliere in padella del burro vegetale con rametti di salvia e arachidi e fermarsi poco prima che raggiunga il punto di fumo. A questo punto aggiungeRE il rum, amalgamare e lasciare in freezer per quattro giorni: l'alcol non congela ma in questo modo gli elementi impuri si dividono e si forma un tappo di burro sovrastante l'alcol. A questo punto filtrare e lasciare per ulteriori 24 ore in frigo. Poi sarà pronto per essere utilizzato, ovvero bevuto.
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
a cura di
Una laurea in Economia e una in Organizzazione di eventi, le sue vere passioni sono il mondo enogastronomico e la scrittura