20-02-2015

Identità Milano, tutti ne parlano

Impatto mediatico record: tv, radio, stampa, web, social... «Siamo una fabbrica di comunicazione»

Aule affollate, telecamere, taccuini, giornalisti

Aule affollate, telecamere, taccuini, giornalisti attenti, blogger concentrati, il mondo della comunicazione legata al food letteralmente mobilitato: Identità Milano 2015 ha avuto un impatto mediatico eccezionale

Che sui mass media si sia parlato, si parli e si parlerà anche in futuro di Identità Milano 2015, il congresso di alta cucina conclusosi il 10 febbraio scorso, è la miglior prova del suo successo, che va oltre i numeri e le considerazioni che abbiamo già espresso qui: perché se Identità ha un senso, è quello di fare da cassa di risonanza (anche mediatica) al mondo della gastronomia che si propone di rappresentare. Identità esiste, insomma, perché fornisce un importante palcoscenico a chef, produttori, aziende; se da tale palco si predicasse a una platea vuota, tutta l'operazione perderebbe di logica. Invece la platea è stata affollata come non mai.

Qualche cifra può aiutare a farsi un'idea. Identità quest'anno è stata visibile come non mai in passato sulle televisioni nazionali, con passaggi filmati su Rai 1, Rai 2, Rai 3, Tgcom, Italia Uno e Class Life. In radio: 4 passaggi su Rai Radio Uno di cui una trasmissione dedicata di oltre 20 minuti; 6 passaggi su Rai Radio 2 di cui 3 trasmissioni da oltre 50 minuti l'una. Poi la carta stampata e il web: se lo scorso anno ci si era fermati a 850 articoli - peraltro un'enormità - dal primo dicembre 2014 al 15 febbraio 2015 si è saliti a 1.063 (+25%), e ovviamente molti altri arriveranno perché Identità Milano produce contenuti che poi hanno una "coda" lunghissima. D'altra parte, come avevamo già rilevato, le richieste di accredito di giornalisti, fotografi e professionisti della comunicazione erano state 1.785, un +30% rispetto all'edizione 2014. 

Guardando al mondo dei social network il quadro è simile: oltre 5.800 tweet in 3 giorni con l’hashtag ufficiale del congresso (5.881 contro i 5.224 del 2014: +13%), per oltre 10 milioni di impressions e grande partecipazione da parte di chef, ristoranti, stampa, editori, aziende e pubblico. Migliaia di foto condivise su Facebook, Instagram e Twitter: oltre mille quelle "targate" #IGmi15, almeno altrettante quelle senza hashtag. Benissimo anche i post di Facebook, dove Identità ha raggiunto un pubblico cinque volte più ampio della sua fanbase abituale e ottenuto più di mille nuovi fan.
 
Un'ubriacatura di dati che merita alcune considerazioni. Paolo Marchi: «Cresciamo ogni anno. E siamo così ricchi di spunti, idee, argomenti, da dar luogo a un fenomeno simpatico. Noi di Identità, io per primo ma poi tutti gli altri giornalisti impegnati nella nostra struttura, riusciamo a vedere solo una parte delle lezioni, degli incontri, degli eventi che abbiamo programmato: sono troppi. Così poi nei giorni successivi, leggendo i vari servizi che vengono realizzati dai colleghi, scopriamo storie che avevamo ipotizzato in sede di organizzazione, invitando i loro protagonisti, ma poi non eravamo riusciti a seguire. Insomma, in qualche modo persino per noi Identità Milano è una "scoperta" che prosegue anche dopo che il congresso è finito». Ognuno si costruisce il proprio percorso all'interno del programma, «è come se fornissimo a tutti una scatola di Lego, poi ciascuno realizza ciò che vuole». Con un corollario: «Chi c'è, è contento. Chi non c'è, vorrebbe esserci ed è rammaricato. Penso a tanti argomenti cui non abbiamo potuto dare spazio quest'anno, mi viene in mente il gelato, un mondo interessante che abbiamo già ospitato in passato e che ci ripromettiamo di far salire nuovamente sul nostro palco nel 2016». 
 
Annalisa Bianchi ed Elisa Pella, colonne del team di ufficio stampa e pierre di Identità Golose, capitanato da Elisa Zanotti

Annalisa Bianchi ed Elisa Pella, colonne del team di ufficio stampa e pierre di Identità Golose, capitanato da Elisa Zanotti

Le conclusioni spettano a Claudio Ceroni, patron di Magenta Bureau che organizza l'evento: «La misura del nostro lavoro è l'impatto comunicativo: dunque, numeri alla mano, il grande successo 2015 è evidente, e segue altre edizioni a loro volta positive. La rassegna stampa ci racconta che Identità Milano è finita sui media generalisti, così come su quelli economici, di costume, sulla stampa specializzata... Per noi è molto importante, raggiungiamo tutti i target. Questa è la concretizzazione migliore del progetto che stiamo portando avanti: Identità Milano è certo un congresso, perché è un contenitore di idee. Ma a me piace considerarlo in altro modo: è una fabbrica di comunicazione a favore del mondo della cucina italiana».

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a cura di

Carlo Passera

classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it e curatore della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore. Instagram: carlopassera

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