18-04-2014
Per me Modena non è la città natale, non è la città in cui sono cresciuto e in cui sono nato. Modena è la città dove ho fortemente voluto vivere e dove ho voluto basare tutto il mio lavoro. Modena è il mio immaginario, il mio passato e il mio futuro, una delle fonti d’ispirazione più importanti per i miei piatti, ma anche il solido sostentamento delle mie materie prime. Credo, infatti, che mai come in un periodo di crisi sia fondamentale per un territorio fare sistema, sostenendosi e supportandosi, cercando di comprare locale e di esportare all’estero l’amore per la propria terra. Non ritengo esista un altro modo se non accorciare la filiera di acquisto e andare a conoscere i produttori, gli allevatori, i casari locali, ma non solo. Trovo che tutte le aziende del territorio debbano fare riferimento le une alle altre, per sostenersi e stimolarsi a vicenda. Questo a Modena succede quasi sempre.
Le mie tappe del gusto? La pasticceria Dondi (strada Vignolese 578, +39.059.362248), per iniziare. Qui il gnocco è un vero must, giudicato tra i migliori di Modena, caldo, fumante, all'assaggio fragrante, merita l'attraversamento della città, anche la domenica, tutti in fila per la colazione! Poi il bar Schiavoni, il luogo del panino con la P maiuscola. Sara ha sostituito bene Gianfranco alle redini di questo piccolo mito; i suoi panini sono davvero eccezionali, è il mio posto preferito per fare un pit stop gastronomico. Ancora, amo anche Mon café: a due passi dalla Francescana, un posto ideale per un’ottima colazione, ma soprattutto per una pausa pomeridiana con aperitivo. 1. continua
Uomini che abbandonano per un attimo mestoli e padelle per raccontare le proprie esperienze e punti di vista
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