04-10-2023

Benvenuti a Cheese 2023: inno all'importanza dei prati

L’evento di Slow food a Bra, nel cuneese, è giunto alla quattordicesima edizione. Oggi vi raccontiamo il legame indissolubile tra mondo vegetale e animale, indispensabile per ottenere latticini di alta qualità...

Biodiversità del suolo e dei prati tra gli argome

Biodiversità del suolo e dei prati tra gli argomenti di Cheese

Negli anni '70 in tanti si ricordano una vecchia canzone di Sergio Endrigo Ci vuole un fiore, che ben esprimeva quella catena biologica che da un piccolo seme può produrre un grande albero e poi i frutti per moltiplicarlo.

Proprio da questa catena parte l’edizione di quest’anno di Cheese, l’evento di Slow food giunto alla quattordicesima edizione. Tra i temi principali, il legame indissolubile tra mondo vegetale e animale e di come debba essere conservato, per consentire anche al genere umano di ottenere i latticini di qualità e, soprattutto, i formaggi che tanto amiamo.

La locandina dell'evento

La locandina dell'evento

Si parla di biodiversità del suolo e dei prati, di quelli definiti stabili, permanenti: ossia quegli appezzamenti di terreno che non devono essere ne coltivati ne trattati, ma lasciati liberi di esprimere il loro potenziale e la loro forza naturale. Da qui, e solo da qui, si deve partire per comprendere le differenze organolettiche e gustative presenti in un formaggio. Un prato stabile sprigiona oltre 100 essenze erbacee in montagna e 20 in pianura; eterogeneità che permette il pasto ideale per impollinatori e ruminanti e il giusto risultato nel formaggio, che si arricchisce così di antiossidanti e Omega 3, elementi fondanti per il nostro benessere.

Tanti assaggi per ampliare la conoscenza di un mondo ricco di sfaccettature

Tanti assaggi per ampliare la conoscenza di un mondo ricco di sfaccettature

Essere a Cheese anche quest’anno rappresenta il piacere di vedere persone, e tante. Di sentire parlare tante lingue del mondo e conoscere e scambiare idee e consigli con chi vive in un altro continente. Capita così di ritrovarsi tra una giovane casara del New Jersey e un venditore di formaggio del Colorado ad assaggiare i latticini prodotti in Macedonia del Nord, che a raccontarlo suona persino un po’ strano. Oppure di fianco all’appassionato inglese di mezz’età, mentre cerchiamo di capire la differenza tra birre lambic e geuze prodotte nelle Fiandre da Frank Boon.

Questa è una delle ricchezze più grandi degli eventi Slow food: saper creare connessioni e spingere a confrontarsi al di fuori del proprio ambiente, socializzando problemi e soluzioni, oltre che nuove strategie commerciali e di marketing; perchè sempre di una fiera stiamo parlando. Ma sono connessioni che generano sapere e che si fanno sempre e comunque imparare, seconda e straordinaria opportunità che Slow food regala a chi partecipa alla festa del formaggio di Bra.

Bra, nel cuneese

Bra, nel cuneese

Proprio la città di Bra, che dal 1997 ospita Cheese, sembra essere il luogo ideale per questi appuntamenti. Le sue vie si riempiono del popolo lattico e i suoi negozi e locali si preparano ad accoglierlo, lasciando da parte quel provincialismo che ci si aspetta da una cittadina di 29.000 abitanti in provincia di Cuneo.

La città è cambiata nel tempo e dalla prima edizione è cresciuta intorno a questo evento e allo spirito Slow che ha portato tanti talenti e tante lingue nella città, riempiendola di ristoranti e locali nuovi e moderni (come Zero Enoteca Conviviale e la bottega di Braja farm), o di caffetterie in stile nordico (Bottega delle delizie) con i suoi specialty coffee. E anche le tradizionali macellerie hanno capito l’importanza della qualità e della valorizzazione delle specialità locali come la sua salsiccia, che troneggia in tutte le vetrine (come non citare la Macelleria Scaglia o quella di Davide e Alberto Tibaldi).

Tante analisi si leggono sulle ricadute positive degli eventi del cibo. Un suggerimento ai politici e agli studiosi del genere è quello di passare da Bra, non solo durante il traffico degli eventi, ma tutto l’anno per vedere il lento effetto di cambiamento che il cibo sa trasferire sui territori.


Dall'Italia

Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

a cura di

Luca Milanetto

gastronomo per passione e assaggiatore seriale, abitante della periferia montana del Regno Sabaudo, nel tempo che resta prova a innovare il sistema di welfare italiano. Ancora si emoziona prima di aprire il menu di un nuovo ristorante

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