Nicola Dell'Agnolo
Pane al seitan, lingua di vitello, nocciole e capperidi Matteo Baronetto
In cantina Barolo e Derthona: la rivoluzione del vino attraverso la qualità, l’ardire e l’amore per la terra
Il Premio Ambasciatore del Gusto 2019 è stato assegnato, nel corso della due giorni napoletana, a Franco Pepe, qui fotografato insieme a Cristina Bowerman, Presidente AdG, Paolo Marchi, Vicepresidente, e Cesare Battisti, Segretario Generale
Creare valore e relazioni per la comunità per generare innovazione sociale: questi i principi base su cui bisogna focalizzare, oggi più che mai, le esigenze del turista. Il turismo di questi ultimissimi anni ha cambiato i propri intenti e i propri obiettivi, evolvendosi e modificandosi.
“Turismo Esperienziale: scenario e previsioni per il futuro”: questo il tema affrontato durante il convegno annuale organizzato dall’Associazione Italiana Ambasciatori del Gusto (AdG) - dalla sua fondazione portavoce della valorizzazione più autentica del Made in Italy – e patrocinato da Città Metropolitana di Napoli ed Ente Nazionale Risi, che si è svolto lo scorso lunedì 30 settembre negli spazi del Complesso Monumentale Donnaregina.
Una interessante panoramica che, dopo i saluti istituzionali, ha esaminato il concetto di turismo esperienziale, in stretta correlazione con il turismo enogastronomico, sia in linea generale, sia con una particolare attenzione al territorio campano. Cristina Bowerman, Presidente Associazione Italiana AdG e Paolo Marchi, Vicepresidente Associazione Italiana AdG, hanno introdotto la prima sessione del convegno, in cui sono stati tanti i contributi interessanti. Tra cui quello di Roberta Garibaldi, autrice del Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano 2019, che ha illustrato in modo chiaro, e con dati alla mano, gli ultimi trend in termini di domanda e offerta.
Il concetto di esperienza va sempre più associato alla qualità, all’unicità e alla declinazione delle proposte. I bisogni attuali del turista sono cambiati ed è proprio la definizione di "Turismo Esperienziale" che identifica al meglio le tendenze del turismo attuale: offrire non più solo luoghi da vedere, ma esperienze da vivere a stretto contatto con le realtà locali, con un coinvolgimento attivo, diventa condizione necessaria e strumento indispensabile per valorizzare le tradizioni.
Sul palco del convegno, da destra Roberta Garibaldi, Elena Di Raco, Nicola Cesare Baldrighi e Giorgio Scarselli
Lo scopo è quello di tornare a casa con una memoria, un arricchimento interiore, avendo imparato qualcosa. Aspetti che si legano direttamente al tema del turismo enogastronomico, che ha un forte valore motivazionale e potenzialità ancora inespresse. Occorre ripensare il territorio in un’ottica di unico sistema dove convergono le eccellenze, coinvolgendo gli attori interessati al miglioramento della qualità di vita della comunità, con un conseguente sviluppo della cultura dell’accoglienza.
Attraverso la breve esperienza dell’assaggio è possibile condurre le persone verso l’italianità, verso il fascino della cultura, della storia, del territorio, che ogni prodotto enogastronomico ha nel Dna e che deve riuscire a raccontare. Come illustrato da Elena Di Raco, Responsabile Ufficio Studi ENIT turismo enogastronomico, è inoltre fondamentale saper raccontare la storia di un luogo attraverso immagini, sensazioni, emozioni e autenticità. Finalità essenziale è che queste “esperienze” rappresentino un valore sostenibile per il territorio, con un’influenza positiva sulla valorizzazione dello stesso.
Una parte dei 20 cuochi che hanno cucinato durante la cena annuale di AdG
Serve dunque promuovere una conoscenza del prodotto non tanto come comunicazione, ma come cultura gastronomica. Il cambiamento e le nuove tendenze a cui assistiamo nel Turismo sono, quindi, strettamente legate al rapporto tra individuo, territorio e comunità, ispirate da una maggiore sensibilità alla cultura e dalla creazione di un valore collettivo che ponga al centro il bene comune e il senso di autenticità.
Ha chiuso il convegno Severino Salvemini, Professore presso l’Università Bocconi di Milano, affrontando il concetto di impatto e di indotto. L’enogastronomia e la ristorazione italiana hanno molti margini di crescita: lo ha confermato questo convegno davvero stimolante, che è stato preceduto da una serata di scambio e condivisione, con la cena annuale dell'Associazione, organizzata per la prima volta a Napoli.
Una carellata di gusti e di creazioni, da Essenza del Sud a cura di Enzo Coccia e Gioacchino Sensale, ai Paccheri in salsa di pomodoro, salsiccia napoletana e grana padano a cura di Alfonso Caputo ed Enrico Cerea, passando per 500km di gusto italiano a cura di Paolo Gramaglia e Raffaele Ros, alle Candele rotte con il ragu’ dei suppli’ e il provolone del monaco a cura di Peppe Guida e Arcangelo Dandini, il fresco Gobbetto tra Campania e Calabria, andata e ritorno a cura di Francesco Pucci e Giuseppe Romano, il Merluzzo sottosale a modo nostro a cura di Mimmo De Gregorio e Giorgio Servetto, la saporita Cialda di patate e totani a cura di Pasquale e Gaetano Torrente e Gianfranco Pascucci, il Ricordo tra Terra e Mare a cura di Antonio Tubelli e Solaika Marrocco, fino alla dolce chiusura di Incontri: bufala, cioccolato, agrumi e liquirizia a cura di Salvatore Avallone e Caterina Ceraudo e all’intrigante In viaggio con il babà a cura di Scarselli con Fumiko Sakai e Franco Aliberti.
Cristina Bowerman e Paolo Marchi sul palco per introdurre la cena annuale AdG
Il premio è andato a Franco Pepe (di Pepe in Grani, Caserta): “Per aver contribuito, da sempre e in maniera considerevole, al successo dell’Associazione promuovendone la filosofia in Italia e all’Estero, interloquendo con le istituzioni e i privati, senza dimenticare mai l’impegno nel formare le nuove generazione e nell’aiutare chi più ha bisogno”.
Franco Pepe
Un ringraziamento va anche alle aziende che supportano l’Associazione e che hanno deciso di essere presenti anche in questa importante occasione: Allegrini, Berlucchi, CHS Group, GILBACH GIN, Pastificio Felicetti, Intrecci, Pastificio dei Campi, Gruppo vinicolo Santa Margherita, Berto’s, Molino Rachello, Grana Padano, Riso Buono, Moretti Forni, Consorzio di Tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG, Molino Quaglia. Local Partner: MCar Concessionaria MINI e BMW Italia.
napoletana, classe 1978, architetto e sommelier Ais. Fa parte dei Narratori del Gusto e insieme al Centro Studi Assaggiatori di Brescia partecipa a panel di degustazione nel settore enogastronomico. Collaboratrice della rivista L’Assaggio, oltre che di altre testate, è membro delle Donne del Vino
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose