23-05-2016
Lisa Foletti è stata a La Madonnina del Pescatore e racconta a Identità Golose, con la consueta e brillante penna, le sensazioni che ne ha ricavato
Ho lasciato trascorrere alcune settimane dalla mia visita, perché l'esperienza aveva bisogno di sedimentare e meritava riflessione, calma e tranquillità. Ho avvertito la necessità di attendere, di non trascrivere impressioni a caldo. Niente fretta né irruenza. Ho atteso quasi per rispetto, e con un filo di ammirazione, come quando ci si imbatte in una bella signora che indossa con eleganza le sue primavere. Ora dico: alla Madonnina del Pescatore si respira classe e autentico garbo. Fin dall'accoglienza.
L'ambiente è sobrio e luminoso: da un lato le vetrate che affacciano sulla spiaggia, dall'altro la libreria che avvolge e rassicura, come in un salotto casalingo. Mise en place essenziale e raffinata: tovaglia candida, fiori bianchi a centro tavola, calici snelli ed elegantissimi.
Ricciola, salsa di porro e lemon grass, viola del pensiero, basilico e amaranto fritto
Quanto alla cucina, la scelta è ricaduta sul menu degustazione Mariella e Moreno, con l'aggiunta di una portata dal nome suggestivo e intrigante, Pollicino.
Menzione speciale all'Ostrica gratinata, alla Ricciola con salsa di porro, lemon grass, viola del pensiero, basilico e amaranto fritto, al Panbrioche ripieno di gorgonzola e levistico e al Risotto con alga wakame, mela fermentata, panna acida e cipolla croccante, piatti con una precisa e forte identità: d'impatto l'ostrica e il risotto, raffinata la ricciola, confortante e goloso il panbrioche.
La "cassoeula" di pesce: zuppa di fagioli, spigola, trippa di coda di rospo, salsiccia di calamaro e verza
È stato un vero piacere chiacchierare con lo chef, Moreno, che si è intrattenuto a lungo con noi sul finire della cena, mostrando una rara semplicità e una naturale predisposizione al confronto. Persona di notevole empatia, come la moglie Mariella, che è rimasta al tavolo con noi ben oltre l'orario di chiusura.
A dimostrazione che, dopo tanti anni, la passione autentica non cede il passo alla routine.
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
a cura di
bolognese, classe 1978, un tempo ingegnere civile, cantante lirica e ballerina di tango, oggi sommelier e donna di sala a Bologna. Di indole aperta e curiosa, ama il vino tanto quanto l'arte. L'ironia e il sorriso sono le sue armi