26-09-2021
Andrea Berton durante la sua lezione di Identità di Pasta insieme a Eleonora Cozzella (tutte le foto sono di Brambilla/Serrani)
Cimentarsi con due stracult della cucina italiana e per cinquanta minuti tondi di lezione non lasciarsi scappare nemmanco una volta “tradizione e innovazione” o “classici rivisitati” è di per sé una partenza da leoni. È l’impresa riuscita alla coppia Eleonora Cozzella – Andrea Berton di scena sul palco della sedicesima edizione di Identità Milano, senza sforzo.
A esser precisi, di Identità di pasta (secca) corner di sciovinismo patriottico, di integralismo italico, di orgoglio di campanile avvitato su se stesso con la voluttà di un fusillone, per il più tricolore degli ingredienti. Cimento quotidiano di Riccardo Felicetti, signore e patron dell’omonimo brand. Ma innanzitutto signore, punto e pasta, che questo corner ha voluto, ideato e sostiene da ics anni in qua. Dimostrando che la pasta secca e l’alta cucina non sono un ossimoro, ma stanno insieme come l’oliva e il cocktail Martini, Linus e la sua coperta, Paolo Marchi e Claudio Ceroni.
La preparazione del piatto
I richiami all’originale ci sono tutti. L’ossobuco (quello vero) e il suo camouflage, ovvero una rapa ritagliato in foggia d’osso e fiammeggiata per dargli la tipica colorazione dell’originale. Lo zafferano, autentico. Al posto del riso lo spaghetto, arrostito. E per la mantecatura, una crema di pasta stracotta e frullata con la sua acqua di cottura, che avvolge lo spaghettino grazie all’amido.
La versione di Berton della pasta panna, prosciutto e funghi
Dalla mozione d’affetti del primo piatto alla provocazione del secondo. Andrea l’eresiarca, allevato alla scuola del Gualtiero nazionale che anche in fatto di provocazioni ha saputo essere Maestro, ha osato riproporre una pasta panna prosciutto e funghi. Come ritrovarsi le spalline nell’alta moda e sentirsi un brivido di sgomento e di sconforto insieme, correre giù per la schiena. Ma lascia fare a Berton e l’opulenta vergogna degli Eighty riconquista dignità diventando un fusillone con ventresca di tonno a fare le veci del prosciutto, cotta sottovuoto e non in forno.
La conclusione dell'incontro
Due piatti bell’e pronti per entrare in carta al Berton ristorante. E sfidare la longevità degli originali? Beh. Magari. Forse.
di
Cronista di professione, curiosa di fatto e costituzione, attitudine applicata al giornalismo d’inchiesta e alle cose di gusto. Scrive per Repubblica, Gambero rosso, Dispensa
Andrea Berton, classe 1970, di San Vito al Tagliamento, è stato uno dei Marchesi Boys. Festeggia quest'anno il decennale del suo ristorante Berton a Milano
Identità Golose annuncia la nuova rassegna I Maestri del Gusto, il progetto targato S.Pellegrino e Acqua Panna per celebrare l’eccellenza culinaria nata dall’incontro tra l’arte della pizza d'autore e la maestria dell’alta cucina. Per restare informati clicca qui