03-10-2021
Un particolare della parte espositiva di Identità Milano, sempre più un congresso nel congresso
Un viaggo di narrazione e gusto, tra saperi e sapori: il congresso di Identità Golose è stato anche questo. Una straordinaria opportunità per gli espositori per raccontare artigianalità e innovazione che c'è nelle loro produzioni. Una vetrina privilegiata su Milano per ripartire dopo la pandemia, anche scommettendo su prodotti nuovi.
Come nel caso della Levoni, la storica azienda italiana specializzata nella produzione dei salumi, fondata a Milano da Ezechiello Levoni nel 1911, che ha presentato la linea premium "L'Artemano", una collezione omaggio ai sapori del passato, espressione della tradizione artigianale della salumeria italiana. Allo stand era in degustazione insieme ai prodotti di Panetteria Rio di Mantova, premiata con i Tre Pani del Gambero Rosso e all'interno della rete dei Panificatori Agricoli Urbani (PAU) e scelta da Levoni a conferma della sensibilità per la valorizzazione del territorio. "La storia di Levoni ha avuto inizio grazie all'amore verso un mestiere, verso la cultura del cibo, verso la ricerca costante della qualità: questi sono gli stessi valori che ci animano ancora oggi", afferma Marella Levoni. Quattro referenze ovvero prosciutto cotto, mortadella, prosciutto crudo e coppa, edizione limitata prodotta a partire da una filiera 100% italiana, costituita da suini nati, allevati e trasformati in Italia.
Mostrano con orgoglio l'articolo sul premio "Respected" by Gaggenau 2021 che azienda agricola Bettella di Gabbioneta si è aggiudicata con i suoi salumi di Maiale Tranquillo e per essersi distinta nei campi della cucina e della gastronomia. Il segreto del successo? "Rispetto della tradizione e innovazione", rispondono Giuseppe e Stefano Bettella. E poi ancora foto e filmati del loro "Maiale Tranquillo", che è un marchio registrato, un claim di marketing ma anche "uno di famiglia". E raccontano la "filosofia del maiale tranquillo": cresce lentamente "secondo natura", si nutre esclusivamente con cereali di filiera coltivati direttamente dall'azienda Bettella, senza luso di pesticidi e trattamenti chimici e arriva a pesare oltre 300kg. E' pronto per la macellazione non prima di 24 mesi di vita. E dopo cosa succede? "Ci affidiamo alle mani di artigiani italiani specializzati nella lavorazione dei salumi e facciamo prodotti gustosi e morbidi, come mortadella I.G.P, coppa D.O.P piacentina, il Cotto di Gioia e il nostro crudo di Parma Dopo di oltre 20 chili di peso".
Primo consorzio agri-industriale di filiera corta in Italia, seleziona, interpreta e distribuisce l'eccellenza delle materie prime ai più importanti chef stellati e all'alta ristorazione, High Quality Food, nato a Roma nel 2003, al congresso ha voluto scommetere sul Marango. "E' il nostro progetto di filiera italiana nato dall'incrocio tra un Black Angus in purezza e fattrici di razza frisona e maremmana. E' un bovino a circuito chiuso - ci raccontano - I capi vengono allevati allo stato brado all'interno della nostra tenuta di Norchia, in provincia di Viterbo. La sua carne è grassa, sapida e tenera allo stesso tempo". Carne, ma non solo. HQF è cresciuta anche nel settore agricolo con una nuova società che ha come obiettivo quello di creare un sistema di filiera corta e sostenibile capace di assicurare il massimo della tracciabilità e della qualità, supportare i produttori agricoli e diffondere le eccellenze Made in Italy. La sede operativa è nel reatino, e più precisamente all'interno del cratere del terremoto del 2016. Anche il settore ittico è da qualche tempo tra gli interessi del Consorzio con l'obiettivo di tutelare il pesce del nostro Mediterraneo.
Una tre giorni di assaggi in purezza, confronti, ovviamente pizze e piatti, tra maestri pizzaioli e chef stellati. Tra di loro anche il genio della pizza Gino Sorbillo. "Abbiamo presentato i nostri cavalli di battaglia, il fior di latte di Napoli, il formaggio tipico della zona perché prodotto secondo antiche regole casearie con il latte delle mucche nostrane, il fior di latte dei monti e quello della penisola", spiega Giovanni Amodio chief marketing officier di Latteria Sorrentina. In degustazione anche la Fuscella di Napoli, la ricotta prende il nome dalla mitica fuscella, cioè il cestino di paglia intrecciata. Il cuore più delicato del latto che in cucina può essere utilizzata per piatti dolci e salati.
a cura di
classe 1968, giornalista professionista, corrispondente de Il Giorno dal 2000. Coautrice del libro Storie di cibo nelle terre di Expo. Poco addestrata ai fornelli, amante della buona cucina, adora raccontare le "anime" della tavola
Le foto sono di Brambilla/Serrani