10-10-2020
Pino Cuttaia. Lo chef ha appena appreso di essere guarito dal Coronavirus: può uscire dalla quarantena durata quasi un mese e tornare al lavoro. Sarà anche tra i protagonisti al congresso
Ne è uscito, finalmente. Quasi un mese dopo la chiusura de La Madia di Licata causa contagio da Covid-19 (tutto è iniziato l'11 settembre con la positività asintomatica riscontrata a un dipendente, che ha indotto a quarantena forzata e tamponi obbligatori per tutti, leggi qui) il bistellato Pino Cuttaia giovedì sera ha potuto finalmente tirare un sospiro di sollievo: i sintomi del Coronavirus che aveva colpito anche lui erano sempre stati blandi, come si dice in termine tecnico lo chef è stato un "paucisintomatico" («In pratica solo quattro giorni di febbre, come mi è successo tante altre volte nella vita. Nulla di più»), ma finché non fosse arrivato il secondo tampone di controllo negativo è dovuto rimanere fermo e in isolamento, per non rischiare di contagiare qualcun altro.
Dopo le solite lungaggini burocratiche, poco più di 24 ore fa ecco l'esito finale dell'esame decisivo: il virus è stato sconfitto, si può tornare al lavoro. Cuttaia aveva lamentato nei giorni scorsi la lentezza con la quale le strutture della Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento stavano procedendo a fornigli l'esito del decisivo secondo tampone, alla fine sono stati necessari otto giorni d'attesa tra effettuazione dell'esame e comunicazione del suo esito. Aveva detto Cuttaia: «Tutto dipende dalla Asp di Agrigento. Non c’è un contatto, una persona specifica a cui chiedere informazioni. Al telefono non risponde nessuno, chi è nella mia situazione si sente completamente abbandonato. Non capiscono che in questo modo si tengono in ostaggio le persone: la gente ha paura a fare il tampone perché rischia di essere messa ai domiciliari. Io ho un’attività, sono responsabile anche verso i miei ragazzi, che non sono più in malattia».
Ma l'altro appuntamento sull'agenda di Cuttaia è fissato per sabato 24 ottobre a Milano, sedicesima edizione di Identità Golose, alle 14,30 in sala Auditorium si parlerà di mare, lezione a tre teste e sei mani che vedrà come protagonisti, oltre allo chef di Licata, anche Moreno Cedroni (La Madonnina del Pescatore, Senigallia - Ancona) e Gianfranco Pascucci (Pascucci al Porticciolo, Fiumicino - Roma). Pare che insieme stiano studiando una particolare lasagna, una specie di stratificazione di sapori e saperi... Se ne vedranno delle belle.
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a cura di
classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it Instagram: carlopassera
Nuova ondata di masterclass su Identità Digitali
Yoji Tokuyoshi, nuovo responsabile di cucina di Stazione Vucciria a Finale di Pollina (Palermo), qui accanto a Pino Cuttaia, ospite speciale di una serata a 4 mani (le foto sono di Fabio Florio)
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