02-06-2014
Mauricio Zillo, lo chef brasiliano del Rebelot sui Navigli a Milano, due volte vittorioso al Girotonno a Carloforte sull'isola di San Pietro, costa sud-ovest della Sardegna. Il suo Metropolitonno è stato giudicato dalla critica sia il piatto più bello sia, soprattutto, il più buono, che è poi quello che davvero conta
Se ieri, domenica 1 giugno, prima della finale del Girotonno tra Francia, Giappone e Italia, mi avessero detto che i cuochi azzurri Roberto Serra e Clelia Bandini sarebbero rimasti senza riconoscimenti mi sarei quasi messo a ridere. Invece è davvero successo così, vittorie per Brasile (Mauricio Zillo), Francia (Sylvain Sendra) e Giappone (Haruo Ichikawa), tanto di essermi ritrovato sul molo e il lungomare di Carloforte (ma anche nei servizi di un ristorante) a spiegare a diversi appassionati cosa fosse mai accaduto. Idem con Clelia, ma non con Serra che si è allontanato scuro in volto perché partecipare fa piacere, ma vincere fa godere, e la sconfitta ha sempre una nota amara.
Sylvain Sendra a Carloforte la sera della finale del Girotonno, domenica 1 giugno 2014
E non sono mancate le sorprese. Sendra, forte di una giornata libera, sabato, ha ragionato a lungo (“Io faccio tesoro di cosa mi si dice”) e la sua Insalata niçoise di tonno (in fumetto di tonno) è risultata subito un’altra cosa, più equilibrata e ricca, un arcobaleno di profumi mediterranei, peraltro più amata dalla giuria e meno da tabarkini e turisti. Poi il M-Iyo Burger di tonno del maestro Ichikawa, anch’esso migliore rispetto all’esordio, note più decise e l’hamburger che si faceva sentire, bravo a domare la mozzarella di bufala. Tecnicamente però una preparazione più facile rispetto alle altre due, e poi per uno come lo chef di Iyo a Milano.
Il Metropolitonno del brasiliano Mauricio Zillo
E ora le motivazioni dei premi della giuria, che riporto integralmente, iniziando dal Premio per la miglior presentazione: “La giuria, pur avendo ben presente la golosità visiva di altre proposte, ha deciso di premiare l’essenzialità assoluta di un piatto nel quale il tonno risaltava più che in tutti gli altri proprio perché dava l’impressione di occupare da solo la scena. Il premio va quindi al Metropolitonno del brasiliano Maurizio Zillo del ristorante Rebelot di Milano”.
E non è mancata una Menzione speciale: “La giuria ci tiene a complimentarsi con la spagnola Alba Esteve Ruiz per avere dato dimostrazione, con il suo Ossobuco di tonno, di notevole personalità e capacità di coniugare ricordi, tecnica e coraggio, proponendo una lavorazione povera del tonno, non fermandosi davanti a tagli come il midollo e a parti come le vertebre che avrebbero potuto disturbare più di un giurato". Brava Alba.
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nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose. blog www.paolomarchi.it instagram instagram.com/oloapmarchi
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