13-10-2017
Massimo Bottura e Takahiko Kondo dell'Osteria Francesana di Modena. Il modenese ha aperto l'ultima masterclass di Identità New York, edizione numero 8 (foto Brambilla/Serrani)
Otto edizioni su otto. Ieri sera Massimo Bottura ha fatto l’en plein di lezioni a Identità New York e non avrebbe potuto esserci chiusura migliore dell'ottava edizione. È che anche noi, che conosciamo a menadito il repertorio del modenese («Bisogna scrutare il passato in modo critico e non nostalgico», «Sapere tutto per poi dimenticare tutto», «Comprimere le idee in morsi commestibili»), fatichiamo a ritrovare la freddezza del cronista davanti a certe appassionate arringhe. Ieri Bottura è riuscito a sintetizzare nel piatto non solo un’idea, ma la sintesi di un’opera edificata su migliaia di gesti nati da intuizioni. Un compendio universale già evidente dal nome del piatto: Sometimes partridge, sometimes mallard filled with bollito misto not boiled, in a civet cooked as a mole, with a chawanmushi of everything. Ovvero, “A volte pernice, a volte germano reale, ripieno di bollito non bollito in una civet che diventa un mole, con accanto del chawanmushi”. «Intanto dico ‘a volte’», comincia il suo viaggio nel tempo, «perché con la selvaggina l’inaspettato è sempre in agguato: chiedi un germano reale e ti arriva la pernice; chiedi la pernice, arriva il germano. Il cuoco contemporaneo deve stare sempre all’erta». Sul petto del germano è inserito il bollito non bollito, una preparazione iconica di via Stella che Bottura didascalizza per la platea americana: «E’ un classico natalizio del Nord Italia, ma soprattutto una turning point nel mio percorso. Nasce come risposta a una domanda che mi sono posto scrutando, nel 2005, le pieghe di un pezzo di carne allevato in Piemonte da artigiani eroici. Perché devo bollirlo nell’acqua? Nessuno se lo è mai chiesto per migliaia di anni. Sarà mica che, se lo metti a bollire, perdi vitamine, proteine e tutte le componenti nutrizionali più importanti? Molto meglio cucinarlo sottovuoto». E' l’euristica che nasce dalle piccole domande, «dall’impulso di trasferire nel futuro il meglio del passato. Dalle nuove urgenze».
A volte pernice, a volte germano reale, ripieno di bollito non bollito in una civet che diventa un mole
Chanamushi di tutto
Bottura ha presentato anche la sua ultima fatica editoriale, "Bread is Gold", edizioni Phaidon, uscita a novembre. Il volume contiene 65 ricette di recupero, firmate dai grandi cuochi che hanno cucinato al Refettorio di Milano
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classe 1973, laurea in Filosofia, coordina la Guida ai Ristoranti di Identità Golose e tiene lezioni di storia della gastronomia presso istituti e università. instagram @gabrielezanatt
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