03-03-2021

Cerea, Splendido futuro a Portofino

Il 16 aprile il gruppo Belmond inaugurerà l'iconico hotel ligure con il DaV Mare. Non mancheranno i paccheri di Vittorio

Il pokerissimo di casa Cerea nel verde dello Splen

Il pokerissimo di casa Cerea nel verde dello Splendido a Portofino. Da sinistra verso destra: Chicco e Francesco Cerea, Roberto Villa, Paolo Rota e Bobo Cerea

Un mese e mezzo e venerdì 16 aprile riaprirà, ristrutturato da cima a fondo, uno degli hotel iconici dell’Italia intera: lo Splendido Mare a Portofino, gemma della catena Belmond, a sua volta realtà della LVMH Moët Hennessy Louis Vuitton. Quattordici suite e il ristorante che da quest'anno porta la firma della famiglia Cerea che così aggiunge una tessera al suo mosaico di alta qualità.

Avremo infatti il DaV Mare, un concetto nato meno di un anno fa come costola del Vittorio a Brusaporto vicino a Bergamo dove il DaV Cantalupa ha in pratica rimpiazzato gli spazi all’aperto per anni riservati ai banchetti, a una forma di ristorazione che la pandemia ha spazzato via. I Cerea, ma non solo loro, non

potevano certo aspettare passivamente il ritorno di feste per centinaia di commensali. Così disco verde per nuovi format, a Brusaporto nel segno di pizza e griglia, a Portofino della cucina di mare in una struttura come lo Splendido Mare che ha una storia di esclusività alla quale la Belmond ha tolto la polvere.

La scelta di un partner come il gruppo Da Vittorio dà forza all’offerta gastronomica del segmento italiano di una catena splendida, che la Michelin premia con la stella solo a Venezia, all’Oro del Cipriani alla Giudecca, e a Taormina con l'Otto Geleng. E i Cerea conoscono bene i parametri della guida rossa: tre stelle dal 2010 per il Da Vittorio a Brusasporto, due ciascuno dal 2020 per il Da Vittorio a St.Moritz e per quello a Shanghai. Totale sette.

I Cerea e la cucina di pesce, una gran bella storia che il patriarca iniziò a declinare 55 anni fa, nel 1966, quando Vittorio e sua moglie Bruna aprirono in Bergamo facendo scoprire ai loro concittadini i piatti di mare. Da tempo consideriamo normale alternare pesce e carne nelle tavole lontane dalle coste, certo non allora. Tra gli anni Cinquanta e i Sessanta il boom economico investì anche le abitudini alimentari degli italiani.

Allo Splendido Chicco e Bobo Cerea, nonché Paolo Rota porteranno alcuni classici sempre verdi. Uno su tutti: i Paccheri alla Vittorio, pasta al pomodoro, burro e grana che viene mantecata in sala, davanti agli occhi dell’ospite. Nasce invece espressamente per la perla ligure il Risotto cremoso al pesto, gamberi ed

emulsione di pomodoro. Il resto lo scopriremo, tra la terrazza di questo 5 stelle lusso e la celeberrima piazzetta del borgo marinaro.

Il DaV Mare, lo ricorda il comunicato stampa, «sarà aperto per colazione, pranzo e cena, nonché per un caffè mattutino, uno snack pomeridiano e aperitivi serali». Sempre in quella cucina verrà curato il servizio in camera, ogni ora del giorno e, soprattutto, della notte. Se i fratelli Chicco e Bobo Cerea, con il cognato Paolo Rota, sono il collante tra tutte le realtà di un gruppo sempre guidato dalla signora Bruna, giorno dopo giorno, a Portofino avremo Roberto Villa, executive chef da vent’anni, confermato perché profondo conoscitore del microcosmo locale, dai prodotti della terra e del mare ai clienti, tra ville, vele e yacht di lusso.

Carlo Cracco e il cantiere del Pitosforo a Portofino

Carlo Cracco e il cantiere del Pitosforo a Portofino

Nota finale: oggi inizia il conto alla rovescia che separa i Cerea dall’apertura. Ma non è l’unico countdown in Portofino. Con lo Splendido vero e proprio, dotato di una settantina di camere, pronto per il 2022, tra un paio di mesi Carlo Cracco riaprirà il Pitosforo, ristorante storico, finalmente tutto nuovo. Sarà un bel derby tra Ambasciatori del gusto.


Affari di Gola di Paolo Marchi

Pagina a tutta acquolina, uscita ogni domenica sul Giornale dal novembre 1999 all’autunno 2010. Storie e personaggi che continuano a vivere in questo sito

a cura di

Paolo Marchi

nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose.
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