27-04-2016
Chi in questi giorni arriva all'aeroporto internazionale di Lima, nella grande sala per la consegna dei bagagli trova solo cartelloni che presentano il Global Forum on Gastronomy Tourism in programma dal 27 al 29 aprile nella capitale peruviana
Un invito, un sì e adesso eccomi a Lima in fronte all’oceano Pacifico dopo un viaggio via Amsterdam, lunedì 25, di quelli che sembrano non avere mai fine anche perché non mi ero molto preoccupato dei dettagli, giusto ora di partenza e ora di arrivo. L’invito è subito detto: il Basque Culinary Center di San Sebastian ha organizzato, assieme con il World Tourism Organization and with PromPerù, il Global Forum on Gastronomy Tourism, tre giornate di lavori tra il 27 e il 29 aprile. Sono curioso di vedere quanti italiani saremo. Sul palco mi suona nessuno, nel pubblico almeno uno.
Mi tengono compagnia due guide, la Rough Guides pubblicata da poco in Italia da Feltrinelli e il Manuale di sopravvivenza amazzonica per signorine di città scritto da Sara Porro, appena edito da EDT. Non sono una signorina ma basta adattare a se stessi pensieri e consigli. A parte il pretesto datomi dai baschi, devo molto se sono qui alla passione che Amora Carbajal mette nel suo lavoro. A Milano guida l’ufficio del commercio peruviano, il Mincetur, e a lei devo il piacere di avere come cicerone suo cugino Gonzalo, un altro appassionato taglia XXL. Ci intendiamo.
Prima sera a Lima lunedì 25 aprile, all'hotel Marriott nel quartiere di Miraflores, e cena nel segno di sushi e ceviche come questo nella foto, il Tiger’s Milk Ceviche ovvero sia, come mi scrive lo chef Julio Ferradas, pescato del giorno, polpo, gamberi, calamari, cappesante, mais bianco, patata dolce (arancione, alla vista la prendi per una zucca) lime e salsa al peperoncino. Molto rinfrescante e molto brillante
L’arresto del leader Abimael Guzman nel settembre 1992 pose fine al terrorismo. Resta la piaga del narcotraffico, ma è indubbio che oggi è un Perù diverso, che attrae investimenti stranieri e si apre al mondo con orgoglio. E i suoi grandi chef, come Gaston Acurio e Virgilio Martinez, Mitsuharu Tsumura ed Hector Solis, ne sono ambasciatori ammirati e invidiati. In poche parole: i peruviano avevano altri problemi a cui badare per pensare a quanto piccante può essere il ceviche prima che un americano o un europeo senta la gola prendere fuoco.
Prima colazione in hotel e prima curiosità che mi sono tolto: cosa sono i tamales? Risposta: involtini, sostanzialmente di tre generi diversi, due salati, che ho preso, e uno dolce che ha lasciato per un'altra occasione. Quello verde scuro è il tamal classico, foglia di banano e ripieno di maiale (ma anche pollo) e le farine di due mais secchi differenti. Quello pallido deve il colore chiaro alle foglie di mais mentre l'impasto, di mais bianco fresco, è color verde per via del coriandolo. Infine l'humida, come il precedente ma senza coriandolo e in più tendente al dolce.
La lobby al secondo piano del grattacielo di 25 piani che ospita l'hotel Marriott a Lima
1. Continua
Pagina a tutta acquolina, uscita ogni domenica sul Giornale dal novembre 1999 all’autunno 2010. Storie e personaggi che continuano a vivere in questo sito
a cura di
nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose. blog www.paolomarchi.it instagram instagram.com/oloapmarchi