16-09-2015
Foto finale dei partecipanti alla tavola rotonda organizzata da The Vegetarian Chance a Identità Expo S.Pellegrino. Da sinistra, Clement Vachon, Davide Oldani, Mark Moriarty, Carlo Modonesi, Pietro Leeamnn e il fondatore di The Vegetarian Chance, Gabriele Eschenazi
Scelta etica, scelta sana o scelta necessaria? Comunque la pensiate, il vostro futuro è veg. Dovessimo sintetizzare, è questo l’esito della tavola rotonda che si è tenuta a Identità Expo, nell’ambito della giornata organizzata a Expo 2015 da The Vegetarian Chance.
Ieri pomeriggio, nelle cucine di Identità Expo S.Pellegrino si preparava la seconda di due cene speciali, firmate Pietro Leemann e Marc Moriarty: menu tutto vegetariano. Non era un caso, bensì una scelta precisa nel giorno in cui The Vegetarian Chance voleva esplicitare la propria presenza in Expo. Si lavorava dunque ai fornelli, ma Moriarty e Leemann hanno trovato il tempo di partecipare anche alla tavola rotonda organizzata al primo piano dell’edificio, con crescente presenza in platea e un tavolo di relatori di altissimo livello: oltre ai due citati, anche Davide Oldani e il professor Carlo Modonesi.
Scelte alimentari vantaggiose, a sinistra,e svantaggiose, a destra
«De gustibus non est disputandum– ha esplicitato il biologo, docente di Ecologia umana all’Università di Parma – Ma qui c’è un oggettivo problema di consumi collettivi: ogni congresso scientifico si augura una rapida conversione dell’umanità a una dieta povera di carne, semplicemente perché l’attuale modello non è sostenibile».
E giù una serie di dati, illuminanti quanto preoccupanti: dal 1961 al 2010 il consumo di carne è aumentato del 600%, in particolare a causa dell’adozione da parte di una pur piccola parte di asiatici (ma sono sempre tantissimi…) di stili alimentari tipici di noi occidentali, «e anche l’Italia si è avvicinata poco a poco alla dieta statunitense», termine di paragone negativo.
Un momento della tavola rotonda
L’alta cucina sta poco a poco prendendo consapevolezza di queste realtà scientifiche, ha spiegato quindi Pietro Leemann: «La grande sfida non è scendere in piazza con la nostra bandiera, ma stimolare una riflessione generale. E il dovere di noi chef più noti è quello di dare l’esempio. Sta già accadendo: ero in Sicilia nei giorni scorsi e ho consumato straordinari pasti vegetariani da Ciccio Sultano, Accursio Craparo, Pino Cuttaia». Appena però si scende di livello e si opta per la ristorazione media o bassa, è un disastro.
L'aumento vertiginoso del consumo di carne nel mondo
«Questa è cucina pop!», è intervenuto infine Oldani, che ha sottolineato – in sintonia con la posizione espressa da Identità Golose - come sia un grande errore di comunicazione dividere il mondo in buoni vegetariani e cattivi carnivori, creare steccati, apparire settari: «Io al D’O, all’inizio, avevo 8 piatti di carne su 28. Oggi ne ho uno o al massimo due, e non è stata una scelta né esplicitata né imposta al cliente, al contrario un cammino compiuto gradualmente proprio venendo incontro alle richieste dei commensali». Un approccio intelligente, un format da seguire.
Attività, idee e protagonisti dello spazio di Identità Golose all'Esposizione Universale 2015
di
classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it e curatore della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore. Instagram: carlopassera