22-10-2006
I cantuccini del Tronto
Monsampolo (Ascoli) Tutti sanno (o dovrebbero sapere, vista la scarsa considerazione di cui gode oggi a scuola la geografia) dov’è San Benedetto del Tronto, proprio dove finiscono le Marche e inizia l’Abruzzo. Alle sue spalle, in collina, ecco Monsampolo, giusto un riferimento comunale, se così si può dire, perché, per godere delle delizie dell’ultima stella nata nella sola regione italiana declinata al plurale, il Cantuccio, bisogna dirigersi su Stella di Monsampolo, in basso, verso la valle percorsa dal fiume Tronto. Per farla breve, fate riferimento all’uscita Monsampolo della superstrada per Ascoli Piceno, dal mare è la prima. Da lì ruote verso le colline di destra, si supera in un niente la linea ferroviaria e in un altro amen si è al semaforo di un incrocio a «tì» sulla via Salaria. Per voi golosoni né destra né sinistra ma in pratica diritti, all’insù, infilandosi in una stradina nel parco di Villa dei Priori, 0735.702334, www.villadeipriori.com, una casa di campagna con sei stanze e tanta atmosfera che se uno la sceglie per lavoro non ha capito nulla. Sul retro, con un arredamento interno che è una piacevole fuga temporale in avanti rispetto al resto della struttura, stregano i cantuccini, i due titolari del Cantuccio, il quarantenne Fabrizio Merlini (in sala con Thomaz Wantowski, cameriere che definire bello è riduttivo) e l’under 30 Carmine Calò, il socio cucinante. Sono lì da poco, dal 27 luglio. Se ne stavano nello stesso comune ma da un’altra banda, stessa insegna ma agrituristica. Spostandosi lì è come se avessero alzato la posta: farsi cercare espressamente per la qualità dei piatti, e non tanto per la convenienza (che quasi sempre è il solo motivo che spinge la gente in una tavolata agricola). Per me che vivo a Milano, la loro qualità è regalata: 20 euro la degustazione di antipasti, 35 il menù di carne (battezzato Verso ovest perché a ovest ci sono i monti) e 45 quello di pesce (Verso est, verso l’Adriatico). Quindi la carta, piatti pieni di colori e sapori, ironia e personalità che io libererei di più, con minori vincoli alle geometrie degli ingredienti appoggiati sul piatto, che troppi ormai cercano pensando così di essere creativi (e invece sono solo copiatori). In tal senso è perfetta la Seppia con i piselli nella sua forma a turbante (e, all’opposto, tendeva all’asciutto il Polletto Ncip Ngiap, una tipicità arrosto). Squisiti il Baccalà (doppio: mantecato con anisetta e fritto), gli Gnocchetti alle olive, i Vincisgrassi, il Medaglione di maiale, le Consistenze del cioccolato, il Tiramisù, le idee... il posto... .
IL CANTUCCIO in località Stella MONSAMPOLO (Ascoli)
Telefono: 0735.703496 Sito: www.ilcantuccio.biz
Chiusura: lunedì Prezzi medi: antipasti 11, primi 11, secondi 16,5 e dessert 8 euro Menù degustazione: 20, 35 e 45 euro Coperto: 2 euro
Coefficiente di difficoltà: buono, cucina d’autore
Cibi Divini
I ristoranti di tutto il mondo raccontati nel Giornale da Paolo Marchi dal febbraio 1994 all’inverno 2011. E dalla primavera per i lettori del sito identitagolose.it