11-11-2017
E’ appena iniziato il Merano Wine Festival, la manifestazione del vino che dedica da tredici anni una vetrina sempre più ricca al vino bio. Proprio il presidente della kermesse meranese Helmuth Köcher afferma
«Bio&Dynamica è nata nel 2005 a Castel Katzenzungen, all’inizio era quasi un evento “familiare”, dove ci si trovava con pochi produttori e anche la qualità non era ai livelli di oggi. A quei tempi occorre precisare che c’era meno attenzione al tema ed era un’esperienza nuova anche per i produttori. Edizione dopo edizione c’è stata una grande evoluzione, dalla normativa che si è evoluta molto. Inoltre, anche il consumatore è più sensibile alle tematiche e cerca i vini che rientrano in questa categoria».
Oltre cento cantine selezionate dal Merano Wine Festival per questa sessione, la maggior parte italiane ma anche una realtà austriaca Schmelzer’s Weingut con un interessante Orange Wine in continua evoluzione nel calice.
Il Nambrot di Tenuta di Ghizzano
Piacevole il Nebbiolo Usignolo Langhe doc 2016, un bebè langhetto, di Cascina Bruciata a Barbaresco per dimostrare che i grandi nebbioli si possono bere sempre. Fuoriclasse il Primitivo di Gianfranco Fino, Es Salento Primitivo IGT 2015 con un frutto marcato, speziature eleganti e tannini setosi.
Lorenzo Zonin mostra con orgoglio Identità di Podere San Cristoforo
Tra i protagonisti Norbert Niederkofler, Alessandro Gilmozzi, e Carlo Nester. Angelo Carrillo ha invece curato il convegno Naturae Puraee e ha realizzato Wild Cooking, che ha inaugurato la cooking farm con Niederkofles e altri 6 cuochi, che hanno presentato piatti e relazioni sul tema delle fermentazioni.
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
a cura di
laureata in psicologia, è stata rapita dalla galassia di Identità Golose. Se lo studio del vino è la sua vita, la vocazione di buongustaia è una scoperta in evoluzione