23-02-2017

Brunello di Montalcino 2012, è davvero un gran bel benvenuto

Presentate l'ottima annata 2012, con elevatissima qualità, e la Riserva 2011, che risulta invece più difficile da interpretare

Si è concluso il Benvenuto Brunello 2017: present

Si è concluso il Benvenuto Brunello 2017: presentate l'annata 2012 e la Riserva 2013. Da Montalcino arrivano buonissime indicazioni

Un 2012 che regalerà grandi soddisfazioni e che, al momento, può giustamente esprimere soltanto una piccola parte delle sue potenzialità. Benvenuto Brunello, ultima tappa delle Anteprime di Toscana 2017, ha permesso di scoprire questa annata da Cinque Stelle nelle sue sfaccettature, con i 134 produttori presenti nel complesso di Sant’Agostino che hanno portato, con giusto orgoglio, i loro prodotti.

Ma com’è questo 2012? Evitiamo paragoni con altre annate, come il 2010 o il 2007 giusto per fare degli esempi: ogni vendemmia è una storia a parte, ogni produttore anno dopo anno cerca di migliorarsi, ogni vino ha una sua vita. L’annata non è semplicemente un fattore basilare nella produzione del vino, ma è anche un valore aggiunto: saperla interpretare nel modo giusto può permettere di avere soddisfazioni anche da vendemmie più difficili. E poi non dimentichiamoci che il Sangiovese è un vitigno straordinario, che riesce sempre (o quasi) a regalare emozioni.

In media, il 2012 è davvero una bella annata: si tratta di vini fruttati, con note speziate, molto freschi e con una bella struttura. Vini che, al momento, possono solo far vedere parte delle proprie caratteristiche, che emergeranno nel corso degli anni e di una giusta e lunga attesa in bottiglia. Il Brunello, si sa, ha la sua grande forza nella longevità e per questo gli assaggi durante il Benvenuto Brunello hanno dovuto tener conto, giocoforza, di questo aspetto che non è affatto secondario.

Le degustazioni dei prodotti delle 134 aziende presenti: ottimi anche i Rossi di Montalcino 2015, annata che darà soddisfazioni

Le degustazioni dei prodotti delle 134 aziende presenti: ottimi anche i Rossi di Montalcino 2015, annata che darà soddisfazioni

Una caratteristica che abbiamo poi potuto notare è un affinamento, dal punto di vista stilistico, da parte di molte cantine, in particolare in quelle aziende dove è in atto, oppure è già avvenuto, un ricambio generazionale, con i giovani che hanno preso piede nelle scelte vitivinicole. I Brunelli “vecchio stampo”, troppo duri e scontrosi, per certi versi addirittura rustici (non ce ne vogliano i produttori), stanno pian piano lasciando strada a vini sempre più eleganti, dove i tannini ci sono, e sono ben presenti, ma non sono dei marcatori sensoriali eccessivamente preponderanti, e che per questo non sovrastano gli altri aspetti gustativi. Senza contare che al naso, in buona parte dei circa 160 campioni assaggiati tra Brunelli “base” e selezioni, i produttori hanno cercato di evitare eccessive e fastidiose concentrazioni, intensità troppo spiccate, per dare spazio alle mille sfumature dettate dalla complessità del Sangiovese.

In sostanza, questo 2012 ce lo ricorderemo sicuramente. Anche perché, se questo è il momento giusto per acquistare qualche bottiglia di Brunello di Montalcino, è meglio aspettare per berne qualcuna.

Discorso differente per le Riserve dell’annata 2011: solo una trentina di aziende ha deciso di produrre la Riserva in quell’annata, che comunque era stata definita a Quattro Stelle. Diciamo la verità: probabilmente la 2011 non verrà ricordata nei secoli, con vini che potrebbero avere una vita un po’ inferiore al 2010 e al 2012. Ma qualcuno è comunque riuscito a produrre vini dignitosi che, però, non emozionano come altre annate.

Le annate del Brunello sono celebrate dalle piastrelle sistemate sul muro del palazzo comunale: per le ultime annate, 5 Stelle sono state assegnate alla 2010, 4 alla 2011, 5 alla 2012, 4 alla 2013, 3 alla 2014, 5 sia alla 2015 sia alla 2016. Per conoscere tutte le annate dal 1945, basta cliccare qui

Le annate del Brunello sono celebrate dalle piastrelle sistemate sul muro del palazzo comunale: per le ultime annate, 5 Stelle sono state assegnate alla 2010, 4 alla 2011, 5 alla 2012, 4 alla 2013, 3 alla 2014, 5 sia alla 2015 sia alla 2016. Per conoscere tutte le annate dal 1945, basta cliccare qui

Entrando nello specifico, per quanto riguarda il Brunello di Montalcino 2012, ci piace segnalare Col d’Orcia, con un buon equilibrio e un finale lungo, Fattoi, con note aromatiche molto complesse, Fuligni, molto elegante, Il Poggiolo, dove la prima impressione fruttata lascia poi spazio a note di cuoio e pepe nero, La Palazzetta, vino che esce alla distanza, dal bouquet che varia dalla frutta, alla spezia, fino a una leggera balsamicità, Le Chiuse, con un tannino ben presente e un naso ampio e persistente, Mocali, con una punta di erbe eromatiche, Pacenti Franco – Canalicchio, vino di struttura e molto frutto, Pian delle Querci, con un’intrigante nota di sottobosco, Santa Giulia, piccola realtà in ascesa, Argiano, molto equilibrato, Bonacchi, anche questo ben bilanciato ma dal tannino vivo, Capanna, dove c’è stato un intelligente utilizzo del legno, e Carpineto, dalla buona intensità e persistenza olfattiva.

Infine segnaliamo anche Poggio dell’Aquila e Poggio di Sotto, che oltre a fare un ottimo Brunello 2012, hanno presentato delle Riserve 2011 molto interessanti. Positivi i giudizi anche per le Riserve Vigna Manapetra di La Lecciaia, Pomona di Villa Poggio Salvi (forse la migliore Riserva delle poche presentate) e quella di Brunelli.

La proclamazione delle Cinque Stelle per il 2016 da parte del Presidente del Consorzio Patrizio Cencioni si è svolta al teatro degli Astrusi di Montalcino

La proclamazione delle Cinque Stelle per il 2016 da parte del Presidente del Consorzio Patrizio Cencioni si è svolta al teatro degli Astrusi di Montalcino

Questi i nostri assaggi, visto che altre aziende, anche famose e blasonate, non hanno partecipato alla manifestazione. E per questo non giudicabili.

Appuntamento al prossimo anno, quando ci saranno molte più Riserve (visto il buon andamento dell’annata 2012) e una 2013 tutto da scoprire, mentre dovremo aspettare per la 2016, che proprio in occasione del Benvenuto Brunello è stata definita a Cinque Stelle, con tanto di mattonella che, quest’anno, è stata realizzata insieme alla Michelin.


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

a cura di

Raffaele Foglia

giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose

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