15-09-2016
L'ingresso all'azienda Villa Bucci a Ostra Vetere (Ancona), una delle più importanti per la produzione di Verdicchio dei Castelli di Jesi. La famiglia Bucci si occupa di agricoltura dal 1700 ed è originaria di Montecarotto, uno dei Castelli di Jesi
Il pensiero che espresse qualche tempo fa il professor Ampelio Bucci, noto produttore di vino marchigiano, era: «Pensa locale e agisci globale». Oggi, con questa intervista in esclusiva per Identità Golose, racconta per la prima volta il suo concetto di sostenibilità applicata al vino. Un uomo d’altri tempi, per stile, gentilezza, cultura. Doti che trasferisce, da sempre, nei suoi vini: un Verdicchio dei Castelli di Jesi che si svela come il vino bianco senza tempo, e il millesimo diventa ininfluente se dietro c’è la mano esperta di un grande enologo come Giorgio Grai, creatore di annate indimenticabili. Stile riconoscibile, evoluto quando,19 anni fa, si è fatta la conversione in biologico senza alcuna citazione in etichetta. Bucci dice: «Non lo scriviamo perché questo riguarda il nostro rapporto con la terra e non vogliamo che sia uno strumento di basso marketing. I risultati ci sembrano buoni: le viti ringraziano e forse vivono meglio. Abbiamo sperimentato, su un paio ettari, la coltura biodinamica e lavorando sulle potature, sull’apparato fogliare, sul terreno e sugli altri aspetti in vigna permettiamo alle piante d’invecchiare bene, senza soffrire, in maniera accentuata, del caldo crescente». Ampelio Bucci sulla questione sostenibilità fa trapelare una visione da contadino: fermezza assoluta.
La sala delle degustazioni: Villa Bucci oggi produce circa 800 quintali di Verdicchio all’anno, 300 quintali di Rosso e 25 quintali di olio d’oliva extravergine, solo da vigneti e oliveti di proprietà
La cantina di invecchiamento dove il Villa Bucci Riserva si affina per almeno un anno e mezzo in botti di Rovere di Slavonia da 50 e 75 hl
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
a cura di
laureata in psicologia, è stata rapita dalla galassia di Identità Golose. Se lo studio del vino è la sua vita, la vocazione di buongustaia è una scoperta in evoluzione