21-05-2014

La StraMilone

Un percorso di 15 piatti per fotografare
il talento importante del cuoco di Pinerolo

Christian Milone, 34 anni, apre le porte della Gas

Christian Milone, 34 anni, apre le porte della Gastronavicella della Trattoria Zappatori di Pinerolo (Torino), telefono +39.0121.374158. Ci attende un pranzo di grande gusto e cifra tecnica elevata

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Ciocofoie
Un guscio di cioccolato 70% racchiude il ripieno di foie gras mi-cuit con qualche goccia di aceto balsamico tradizionale. Giusto per scaldare il motore

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Ciocofoie
Un guscio di cioccolato 70% racchiude il ripieno di foie gras mi-cuit con qualche goccia di aceto balsamico tradizionale. Giusto per scaldare il motore

Alghe del nostro orto
Piatto border line, che gioca con una delle tecniche preferite dallo chef, quella della liofilizzazione e reidratazione, ne ha parlato anche a Identità d’Acqua, all’interno dell’ultima Identità Milano. L’insalata romana dell’orto Zappatori viene prima liofilizzata e poi reidratata con succo d’arancia, che le conferisce i muscoli agrumati necessari per reggere l’impatto con una polvere di ostrica, gambero rosso e scampo. Mica per tutti

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Ciocofoie
Un guscio di cioccolato 70% racchiude il ripieno di foie gras mi-cuit con qualche goccia di aceto balsamico tradizionale. Giusto per scaldare il motore









Alghe del nostro orto
Piatto border line, che gioca con una delle tecniche preferite dallo chef, quella della liofilizzazione e reidratazione, ne ha parlato anche a Identità d’Acqua, all’interno dell’ultima Identità Milano. L’insalata romana dell’orto Zappatori viene prima liofilizzata e poi reidratata con succo d’arancia, che le conferisce i muscoli agrumati necessari per reggere l’impatto con una polvere di ostrica, gambero rosso e scampo.   Mica per tutti

Nuvola di barbabietola e toma Blu Cozie
Sbagliata sarebbe l’impressione di un Milone-solo-uppercut. Dimostra invece un’eleganza che pare essergli naturale (e pervade tutto il menu degustazione) con quest’eterea meringa, lieve e friabilissima, texture davvero sorprendente che si sfalda appena al contatto della saliva rivelando le proprie dolci note vegetali. Deve però fare i conti non solo con lo shiso, piacevole complemento, ma con un potente, delizioso blu che la prevarica. Il nostro pensiero è stato: si potrebbe cercare un abbinamento più soave…

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Ciocofoie
Un guscio di cioccolato 70% racchiude il ripieno di foie gras mi-cuit con qualche goccia di aceto balsamico tradizionale. Giusto per scaldare il motore









Alghe del nostro orto
Piatto border line, che gioca con una delle tecniche preferite dallo chef, quella della liofilizzazione e reidratazione, ne ha parlato anche a Identità d’Acqua, all’interno dell’ultima Identità Milano. L’insalata romana dell’orto Zappatori viene prima liofilizzata e poi reidratata con succo d’arancia, che le conferisce i muscoli agrumati necessari per reggere l’impatto con una polvere di ostrica, gambero rosso e scampo.   Mica per tutti









Nuvola di barbabietola e toma Blu Cozie
Sbagliata sarebbe l’impressione di un Milone-solo-uppercut. Dimostra invece un’eleganza che pare essergli naturale (e pervade tutto il menu degustazione) con quest’eterea meringa, lieve e friabilissima, texture davvero sorprendente che si sfalda appena al contatto della saliva rivelando le proprie dolci note vegetali. Deve però fare i conti non solo con lo shiso, piacevole complemento, ma con un potente, delizioso blu che la prevarica. Il nostro pensiero è stato: si potrebbe cercare un abbinamento più soave…

Aperitivo anni 80
Noccioline e crodino. Però il secondo è passato per gli anni Duemila e ha conosciuto il pacojet, insomma gli Ottanta della Milano da bere sono da gustare ora al/col cucchiaio. Domina l’amaro, sia metaforicamente (nel ricordo del bel tempo andato) che al palato

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Ciocofoie
Un guscio di cioccolato 70% racchiude il ripieno di foie gras mi-cuit con qualche goccia di aceto balsamico tradizionale. Giusto per scaldare il motore









Alghe del nostro orto
Piatto border line, che gioca con una delle tecniche preferite dallo chef, quella della liofilizzazione e reidratazione, ne ha parlato anche a Identità d’Acqua, all’interno dell’ultima Identità Milano. L’insalata romana dell’orto Zappatori viene prima liofilizzata e poi reidratata con succo d’arancia, che le conferisce i muscoli agrumati necessari per reggere l’impatto con una polvere di ostrica, gambero rosso e scampo.   Mica per tutti









Nuvola di barbabietola e toma Blu Cozie
Sbagliata sarebbe l’impressione di un Milone-solo-uppercut. Dimostra invece un’eleganza che pare essergli naturale (e pervade tutto il menu degustazione) con quest’eterea meringa, lieve e friabilissima, texture davvero sorprendente che si sfalda appena al contatto della saliva rivelando le proprie dolci note vegetali. Deve però fare i conti non solo con lo shiso, piacevole complemento, ma con un potente, delizioso blu che la prevarica. Il nostro pensiero è stato: si potrebbe cercare un abbinamento più soave…









Aperitivo anni 80
Noccioline e crodino. Però il secondo è passato per gli anni Duemila e ha conosciuto il pacojet, insomma gli Ottanta della Milano da bere sono da gustare ora al/col cucchiaio. Domina l’amaro, sia metaforicamente (nel ricordo del bel tempo andato) che al palato

Pomodoro in conserva
Ancora liofilizzazione-reidratazione, con questo sherry che riceve un’iniezione aromatica e poi viene bagnato al tavolo con un brodo vegetale. La puntura al pomodoro l’abbiamo già vista (da Josean Alija ad esempio, indimenticabile, o da Eneko Atxa), qui il plus è la scelta del “ripieno”: lampone. Insomma: forti note dolci e acide, cui il brodo fa da contrappunto

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Ciocofoie
Un guscio di cioccolato 70% racchiude il ripieno di foie gras mi-cuit con qualche goccia di aceto balsamico tradizionale. Giusto per scaldare il motore









Alghe del nostro orto
Piatto border line, che gioca con una delle tecniche preferite dallo chef, quella della liofilizzazione e reidratazione, ne ha parlato anche a Identità d’Acqua, all’interno dell’ultima Identità Milano. L’insalata romana dell’orto Zappatori viene prima liofilizzata e poi reidratata con succo d’arancia, che le conferisce i muscoli agrumati necessari per reggere l’impatto con una polvere di ostrica, gambero rosso e scampo.   Mica per tutti









Nuvola di barbabietola e toma Blu Cozie
Sbagliata sarebbe l’impressione di un Milone-solo-uppercut. Dimostra invece un’eleganza che pare essergli naturale (e pervade tutto il menu degustazione) con quest’eterea meringa, lieve e friabilissima, texture davvero sorprendente che si sfalda appena al contatto della saliva rivelando le proprie dolci note vegetali. Deve però fare i conti non solo con lo shiso, piacevole complemento, ma con un potente, delizioso blu che la prevarica. Il nostro pensiero è stato: si potrebbe cercare un abbinamento più soave…









Aperitivo anni 80
Noccioline e crodino. Però il secondo è passato per gli anni Duemila e ha conosciuto il pacojet, insomma gli Ottanta della Milano da bere sono da gustare ora al/col cucchiaio. Domina l’amaro, sia metaforicamente (nel ricordo del bel tempo andato) che al palato









Pomodoro in conserva
Ancora liofilizzazione-reidratazione, con questo sherry che riceve un’iniezione aromatica e poi viene bagnato al tavolo con un brodo vegetale. La puntura al pomodoro l’abbiamo già vista (da Josean Alija ad esempio, indimenticabile, o da Eneko Atxa), qui il plus è la scelta del “ripieno”: lampone. Insomma: forti note dolci e acide, cui il brodo fa da contrappunto

Gambero rosso e te nero
Suadenze più classiche per questi gamberi rossi battuti con erbe (basilico, timo limone, cedrina…), che diventano bonbon nappati con un gel di tè nero affumicato

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Ciocofoie
Un guscio di cioccolato 70% racchiude il ripieno di foie gras mi-cuit con qualche goccia di aceto balsamico tradizionale. Giusto per scaldare il motore









Alghe del nostro orto
Piatto border line, che gioca con una delle tecniche preferite dallo chef, quella della liofilizzazione e reidratazione, ne ha parlato anche a Identità d’Acqua, all’interno dell’ultima Identità Milano. L’insalata romana dell’orto Zappatori viene prima liofilizzata e poi reidratata con succo d’arancia, che le conferisce i muscoli agrumati necessari per reggere l’impatto con una polvere di ostrica, gambero rosso e scampo.   Mica per tutti









Nuvola di barbabietola e toma Blu Cozie
Sbagliata sarebbe l’impressione di un Milone-solo-uppercut. Dimostra invece un’eleganza che pare essergli naturale (e pervade tutto il menu degustazione) con quest’eterea meringa, lieve e friabilissima, texture davvero sorprendente che si sfalda appena al contatto della saliva rivelando le proprie dolci note vegetali. Deve però fare i conti non solo con lo shiso, piacevole complemento, ma con un potente, delizioso blu che la prevarica. Il nostro pensiero è stato: si potrebbe cercare un abbinamento più soave…









Aperitivo anni 80
Noccioline e crodino. Però il secondo è passato per gli anni Duemila e ha conosciuto il pacojet, insomma gli Ottanta della Milano da bere sono da gustare ora al/col cucchiaio. Domina l’amaro, sia metaforicamente (nel ricordo del bel tempo andato) che al palato









Pomodoro in conserva
Ancora liofilizzazione-reidratazione, con questo sherry che riceve un’iniezione aromatica e poi viene bagnato al tavolo con un brodo vegetale. La puntura al pomodoro l’abbiamo già vista (da Josean Alija ad esempio, indimenticabile, o da Eneko Atxa), qui il plus è la scelta del “ripieno”: lampone. Insomma: forti note dolci e acide, cui il brodo fa da contrappunto









Gambero rosso e te nero
Suadenze più classiche per questi gamberi rossi battuti con erbe (basilico, timo limone, cedrina…), che diventano bonbon nappati con un gel di tè nero affumicato

Cozze al nero
Piatto bellissimo e pure buonissimo, in realtà con richiami molto tradizionali (le classiche cozze irrorate con succo di limone). Qui sono farcite con un’acqua ottenuta dalle stesse cozze e dalle nobili ostriche, poi gelatinata. La parte gradevolmente agrumata sporca il piatto, nell’incontro tra salsa al lime e nero di seppia

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Ciocofoie
Un guscio di cioccolato 70% racchiude il ripieno di foie gras mi-cuit con qualche goccia di aceto balsamico tradizionale. Giusto per scaldare il motore









Alghe del nostro orto
Piatto border line, che gioca con una delle tecniche preferite dallo chef, quella della liofilizzazione e reidratazione, ne ha parlato anche a Identità d’Acqua, all’interno dell’ultima Identità Milano. L’insalata romana dell’orto Zappatori viene prima liofilizzata e poi reidratata con succo d’arancia, che le conferisce i muscoli agrumati necessari per reggere l’impatto con una polvere di ostrica, gambero rosso e scampo.   Mica per tutti









Nuvola di barbabietola e toma Blu Cozie
Sbagliata sarebbe l’impressione di un Milone-solo-uppercut. Dimostra invece un’eleganza che pare essergli naturale (e pervade tutto il menu degustazione) con quest’eterea meringa, lieve e friabilissima, texture davvero sorprendente che si sfalda appena al contatto della saliva rivelando le proprie dolci note vegetali. Deve però fare i conti non solo con lo shiso, piacevole complemento, ma con un potente, delizioso blu che la prevarica. Il nostro pensiero è stato: si potrebbe cercare un abbinamento più soave…









Aperitivo anni 80
Noccioline e crodino. Però il secondo è passato per gli anni Duemila e ha conosciuto il pacojet, insomma gli Ottanta della Milano da bere sono da gustare ora al/col cucchiaio. Domina l’amaro, sia metaforicamente (nel ricordo del bel tempo andato) che al palato









Pomodoro in conserva
Ancora liofilizzazione-reidratazione, con questo sherry che riceve un’iniezione aromatica e poi viene bagnato al tavolo con un brodo vegetale. La puntura al pomodoro l’abbiamo già vista (da Josean Alija ad esempio, indimenticabile, o da Eneko Atxa), qui il plus è la scelta del “ripieno”: lampone. Insomma: forti note dolci e acide, cui il brodo fa da contrappunto









Gambero rosso e te nero
Suadenze più classiche per questi gamberi rossi battuti con erbe (basilico, timo limone, cedrina…), che diventano bonbon nappati con un gel di tè nero affumicato








Cozze al nero
Piatto bellissimo e pure buonissimo, in realtà con richiami molto tradizionali (le classiche cozze irrorate con succo di limone). Qui sono farcite con un’acqua ottenuta dalle stesse cozze e dalle nobili ostriche, poi gelatinata. La parte gradevolmente agrumata sporca il piatto, nell’incontro tra salsa al lime e nero di seppia

Vicciola cruda brasata al vino rosso
Godimento puro, il merito del quale va condiviso da Milone con la macelleria Pino di Torino, dove hanno “inventato” la vicciola, ossia una fassona cresciuta a nocciole (la sua alimentazione è composta da mais, crusca, fieno e nocciole, appunto). Unico allevamento, l’azienda agricola di Giovanni Rossetti ed esclusivamente per la suddetta macelleria di via Cibrario, rese molto inferiori come quantità ma tutto a vantaggio di una qualità stupefacente. La carne ha un gusto dolce e delicato, prende consistenza morbida dovuta alla sua fibra oleosa. Milone la impiega come fosse una cruda all’Albese, abbinandole un’altra preparazione cult del suo Piemonte, il brasato, in realtà il fondo liofilizzato e poi polverizzato. Completa il superlativo piatto uno scalogno cotto nel microonde e poi bruciato in padella

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Ciocofoie
Un guscio di cioccolato 70% racchiude il ripieno di foie gras mi-cuit con qualche goccia di aceto balsamico tradizionale. Giusto per scaldare il motore









Alghe del nostro orto
Piatto border line, che gioca con una delle tecniche preferite dallo chef, quella della liofilizzazione e reidratazione, ne ha parlato anche a Identità d’Acqua, all’interno dell’ultima Identità Milano. L’insalata romana dell’orto Zappatori viene prima liofilizzata e poi reidratata con succo d’arancia, che le conferisce i muscoli agrumati necessari per reggere l’impatto con una polvere di ostrica, gambero rosso e scampo.   Mica per tutti









Nuvola di barbabietola e toma Blu Cozie
Sbagliata sarebbe l’impressione di un Milone-solo-uppercut. Dimostra invece un’eleganza che pare essergli naturale (e pervade tutto il menu degustazione) con quest’eterea meringa, lieve e friabilissima, texture davvero sorprendente che si sfalda appena al contatto della saliva rivelando le proprie dolci note vegetali. Deve però fare i conti non solo con lo shiso, piacevole complemento, ma con un potente, delizioso blu che la prevarica. Il nostro pensiero è stato: si potrebbe cercare un abbinamento più soave…









Aperitivo anni 80
Noccioline e crodino. Però il secondo è passato per gli anni Duemila e ha conosciuto il pacojet, insomma gli Ottanta della Milano da bere sono da gustare ora al/col cucchiaio. Domina l’amaro, sia metaforicamente (nel ricordo del bel tempo andato) che al palato









Pomodoro in conserva
Ancora liofilizzazione-reidratazione, con questo sherry che riceve un’iniezione aromatica e poi viene bagnato al tavolo con un brodo vegetale. La puntura al pomodoro l’abbiamo già vista (da Josean Alija ad esempio, indimenticabile, o da Eneko Atxa), qui il plus è la scelta del “ripieno”: lampone. Insomma: forti note dolci e acide, cui il brodo fa da contrappunto









Gambero rosso e te nero
Suadenze più classiche per questi gamberi rossi battuti con erbe (basilico, timo limone, cedrina…), che diventano bonbon nappati con un gel di tè nero affumicato








Cozze al nero
Piatto bellissimo e pure buonissimo, in realtà con richiami molto tradizionali (le classiche cozze irrorate con succo di limone). Qui sono farcite con un’acqua ottenuta dalle stesse cozze e dalle nobili ostriche, poi gelatinata. La parte gradevolmente agrumata sporca il piatto, nell’incontro tra salsa al lime e nero di seppia








Vicciola cruda brasata al vino rosso
Godimento puro, il merito del quale va condiviso da Milone con la macelleria Pino di Torino, dove hanno “inventato” la vicciola, ossia una fassona cresciuta a nocciole (la sua alimentazione è composta da mais, crusca, fieno e nocciole, appunto). Unico allevamento, l’azienda agricola di Giovanni Rossetti ed esclusivamente per la suddetta macelleria di via Cibrario, rese molto inferiori come quantità ma tutto a vantaggio di una qualità stupefacente. La carne ha un gusto dolce e delicato, prende consistenza morbida dovuta alla sua fibra oleosa. Milone la impiega come fosse una cruda all’Albese, abbinandole un’altra preparazione cult del suo Piemonte, il brasato, in realtà il fondo liofilizzato e poi polverizzato. Completa il superlativo piatto uno scalogno cotto nel microonde e poi bruciato in padella

Lumache sambuco e birra
Altro piatto stellare, sorta di evoluzione della ricetta (Le lumache e la birra) con la quale Milone ha vinto il Premio Birra Moretti Grand Cru 2012. Le lumache, bottino di caccia di una notte nei boschi del Pinerolese, sono fritte dopo essere passate nella fecola di patata. Prima ancora erano state cotte in un brodo composto da succo di porro e birra, al 50% ciascuno, che viene poi ridotto con la farina di tapioca per farne una salsa di accompagnamento. Nel piatto si trova anche una schiuma ottenuta con aceto di vino rosso aromatizzato al sambuco e, specularmente, i fiori di sambuco messi sotto aceto, che puliscono e conferiscono acidità. Armonia gustativa complessa, completa

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Ciocofoie
Un guscio di cioccolato 70% racchiude il ripieno di foie gras mi-cuit con qualche goccia di aceto balsamico tradizionale. Giusto per scaldare il motore









Alghe del nostro orto
Piatto border line, che gioca con una delle tecniche preferite dallo chef, quella della liofilizzazione e reidratazione, ne ha parlato anche a Identità d’Acqua, all’interno dell’ultima Identità Milano. L’insalata romana dell’orto Zappatori viene prima liofilizzata e poi reidratata con succo d’arancia, che le conferisce i muscoli agrumati necessari per reggere l’impatto con una polvere di ostrica, gambero rosso e scampo.   Mica per tutti









Nuvola di barbabietola e toma Blu Cozie
Sbagliata sarebbe l’impressione di un Milone-solo-uppercut. Dimostra invece un’eleganza che pare essergli naturale (e pervade tutto il menu degustazione) con quest’eterea meringa, lieve e friabilissima, texture davvero sorprendente che si sfalda appena al contatto della saliva rivelando le proprie dolci note vegetali. Deve però fare i conti non solo con lo shiso, piacevole complemento, ma con un potente, delizioso blu che la prevarica. Il nostro pensiero è stato: si potrebbe cercare un abbinamento più soave…









Aperitivo anni 80
Noccioline e crodino. Però il secondo è passato per gli anni Duemila e ha conosciuto il pacojet, insomma gli Ottanta della Milano da bere sono da gustare ora al/col cucchiaio. Domina l’amaro, sia metaforicamente (nel ricordo del bel tempo andato) che al palato









Pomodoro in conserva
Ancora liofilizzazione-reidratazione, con questo sherry che riceve un’iniezione aromatica e poi viene bagnato al tavolo con un brodo vegetale. La puntura al pomodoro l’abbiamo già vista (da Josean Alija ad esempio, indimenticabile, o da Eneko Atxa), qui il plus è la scelta del “ripieno”: lampone. Insomma: forti note dolci e acide, cui il brodo fa da contrappunto









Gambero rosso e te nero
Suadenze più classiche per questi gamberi rossi battuti con erbe (basilico, timo limone, cedrina…), che diventano bonbon nappati con un gel di tè nero affumicato








Cozze al nero
Piatto bellissimo e pure buonissimo, in realtà con richiami molto tradizionali (le classiche cozze irrorate con succo di limone). Qui sono farcite con un’acqua ottenuta dalle stesse cozze e dalle nobili ostriche, poi gelatinata. La parte gradevolmente agrumata sporca il piatto, nell’incontro tra salsa al lime e nero di seppia








Vicciola cruda brasata al vino rosso
Godimento puro, il merito del quale va condiviso da Milone con la macelleria Pino di Torino, dove hanno “inventato” la vicciola, ossia una fassona cresciuta a nocciole (la sua alimentazione è composta da mais, crusca, fieno e nocciole, appunto). Unico allevamento, l’azienda agricola di Giovanni Rossetti ed esclusivamente per la suddetta macelleria di via Cibrario, rese molto inferiori come quantità ma tutto a vantaggio di una qualità stupefacente. La carne ha un gusto dolce e delicato, prende consistenza morbida dovuta alla sua fibra oleosa. Milone la impiega come fosse una cruda all’Albese, abbinandole un’altra preparazione cult del suo Piemonte, il brasato, in realtà il fondo liofilizzato e poi polverizzato. Completa il superlativo piatto uno scalogno cotto nel microonde e poi bruciato in padella








Lumache sambuco e birra
Altro piatto stellare, sorta di evoluzione della ricetta (Le lumache e la birra) con la quale Milone ha vinto il Premio Birra Moretti Grand Cru 2012. Le lumache, bottino di caccia di una notte nei boschi del Pinerolese, sono fritte dopo essere passate nella fecola di patata. Prima ancora erano state cotte in un brodo composto da succo di porro e birra, al 50% ciascuno, che viene poi ridotto con la farina di tapioca per farne una salsa di accompagnamento. Nel piatto si trova anche una schiuma ottenuta con aceto di vino rosso aromatizzato al sambuco e, specularmente, i fiori di sambuco messi sotto aceto, che puliscono e conferiscono acidità. Armonia gustativa complessa, completa

Colombo, verdure, caffe e nocciola
A casa Zappatori si allevano i colombi, che poi finiscono sotto le nostre ganasce in due cotture: il petto è appena scottato, il filetto viene marinato nell’olio di nocciola Pariani. Completano cipollotti e carote fermentati con tecnica redzepiana: sotto sale e cotti sottovuoto a 20° per 48 ore, inacidiscono il giusto

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Ciocofoie
Un guscio di cioccolato 70% racchiude il ripieno di foie gras mi-cuit con qualche goccia di aceto balsamico tradizionale. Giusto per scaldare il motore









Alghe del nostro orto
Piatto border line, che gioca con una delle tecniche preferite dallo chef, quella della liofilizzazione e reidratazione, ne ha parlato anche a Identità d’Acqua, all’interno dell’ultima Identità Milano. L’insalata romana dell’orto Zappatori viene prima liofilizzata e poi reidratata con succo d’arancia, che le conferisce i muscoli agrumati necessari per reggere l’impatto con una polvere di ostrica, gambero rosso e scampo.   Mica per tutti









Nuvola di barbabietola e toma Blu Cozie
Sbagliata sarebbe l’impressione di un Milone-solo-uppercut. Dimostra invece un’eleganza che pare essergli naturale (e pervade tutto il menu degustazione) con quest’eterea meringa, lieve e friabilissima, texture davvero sorprendente che si sfalda appena al contatto della saliva rivelando le proprie dolci note vegetali. Deve però fare i conti non solo con lo shiso, piacevole complemento, ma con un potente, delizioso blu che la prevarica. Il nostro pensiero è stato: si potrebbe cercare un abbinamento più soave…









Aperitivo anni 80
Noccioline e crodino. Però il secondo è passato per gli anni Duemila e ha conosciuto il pacojet, insomma gli Ottanta della Milano da bere sono da gustare ora al/col cucchiaio. Domina l’amaro, sia metaforicamente (nel ricordo del bel tempo andato) che al palato









Pomodoro in conserva
Ancora liofilizzazione-reidratazione, con questo sherry che riceve un’iniezione aromatica e poi viene bagnato al tavolo con un brodo vegetale. La puntura al pomodoro l’abbiamo già vista (da Josean Alija ad esempio, indimenticabile, o da Eneko Atxa), qui il plus è la scelta del “ripieno”: lampone. Insomma: forti note dolci e acide, cui il brodo fa da contrappunto









Gambero rosso e te nero
Suadenze più classiche per questi gamberi rossi battuti con erbe (basilico, timo limone, cedrina…), che diventano bonbon nappati con un gel di tè nero affumicato








Cozze al nero
Piatto bellissimo e pure buonissimo, in realtà con richiami molto tradizionali (le classiche cozze irrorate con succo di limone). Qui sono farcite con un’acqua ottenuta dalle stesse cozze e dalle nobili ostriche, poi gelatinata. La parte gradevolmente agrumata sporca il piatto, nell’incontro tra salsa al lime e nero di seppia








Vicciola cruda brasata al vino rosso
Godimento puro, il merito del quale va condiviso da Milone con la macelleria Pino di Torino, dove hanno “inventato” la vicciola, ossia una fassona cresciuta a nocciole (la sua alimentazione è composta da mais, crusca, fieno e nocciole, appunto). Unico allevamento, l’azienda agricola di Giovanni Rossetti ed esclusivamente per la suddetta macelleria di via Cibrario, rese molto inferiori come quantità ma tutto a vantaggio di una qualità stupefacente. La carne ha un gusto dolce e delicato, prende consistenza morbida dovuta alla sua fibra oleosa. Milone la impiega come fosse una cruda all’Albese, abbinandole un’altra preparazione cult del suo Piemonte, il brasato, in realtà il fondo liofilizzato e poi polverizzato. Completa il superlativo piatto uno scalogno cotto nel microonde e poi bruciato in padella








Lumache sambuco e birra
Altro piatto stellare, sorta di evoluzione della ricetta (Le lumache e la birra) con la quale Milone ha vinto il Premio Birra Moretti Grand Cru 2012. Le lumache, bottino di caccia di una notte nei boschi del Pinerolese, sono fritte dopo essere passate nella fecola di patata. Prima ancora erano state cotte in un brodo composto da succo di porro e birra, al 50% ciascuno, che viene poi ridotto con la farina di tapioca per farne una salsa di accompagnamento. Nel piatto si trova anche una schiuma ottenuta con aceto di vino rosso aromatizzato al sambuco e, specularmente, i fiori di sambuco messi sotto aceto, che puliscono e conferiscono acidità. Armonia gustativa complessa, completa









Colombo, verdure, caffe e nocciola
A casa Zappatori si allevano i colombi, che poi finiscono sotto le nostre ganasce in due cotture: il petto è appena scottato, il filetto viene marinato nell’olio di nocciola Pariani. Completano cipollotti e carote fermentati con tecnica redzepiana: sotto sale e cotti sottovuoto a 20° per 48 ore, inacidiscono il giusto

Pasta alle erbe al pomodoro
Una classica pasta all’uovo, metà tuorli e metà farina, nell’impasto finiscono anche le erbe aromatiche. Tagliata a lasagnetta, cuoce in un’acqua di estrazione del pomodoro, tecnica (si frullano i pomodori e poi la loro acqua viene raccolta per percolazione) raccontata a Identità Milano applicata a un Risotto pomodoro e mozzarella. Si manteca con il burro, alla piemontese, ma sotto ci sono, nascosti, anche i cuori del pomodoro stesso e del pesto liofilizzato

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Un guscio di cioccolato 70% racchiude il ripieno di foie gras mi-cuit con qualche goccia di aceto balsamico tradizionale. Giusto per scaldare il motore









Alghe del nostro orto
Piatto border line, che gioca con una delle tecniche preferite dallo chef, quella della liofilizzazione e reidratazione, ne ha parlato anche a Identità d’Acqua, all’interno dell’ultima Identità Milano. L’insalata romana dell’orto Zappatori viene prima liofilizzata e poi reidratata con succo d’arancia, che le conferisce i muscoli agrumati necessari per reggere l’impatto con una polvere di ostrica, gambero rosso e scampo.   Mica per tutti









Nuvola di barbabietola e toma Blu Cozie
Sbagliata sarebbe l’impressione di un Milone-solo-uppercut. Dimostra invece un’eleganza che pare essergli naturale (e pervade tutto il menu degustazione) con quest’eterea meringa, lieve e friabilissima, texture davvero sorprendente che si sfalda appena al contatto della saliva rivelando le proprie dolci note vegetali. Deve però fare i conti non solo con lo shiso, piacevole complemento, ma con un potente, delizioso blu che la prevarica. Il nostro pensiero è stato: si potrebbe cercare un abbinamento più soave…









Aperitivo anni 80
Noccioline e crodino. Però il secondo è passato per gli anni Duemila e ha conosciuto il pacojet, insomma gli Ottanta della Milano da bere sono da gustare ora al/col cucchiaio. Domina l’amaro, sia metaforicamente (nel ricordo del bel tempo andato) che al palato









Pomodoro in conserva
Ancora liofilizzazione-reidratazione, con questo sherry che riceve un’iniezione aromatica e poi viene bagnato al tavolo con un brodo vegetale. La puntura al pomodoro l’abbiamo già vista (da Josean Alija ad esempio, indimenticabile, o da Eneko Atxa), qui il plus è la scelta del “ripieno”: lampone. Insomma: forti note dolci e acide, cui il brodo fa da contrappunto









Gambero rosso e te nero
Suadenze più classiche per questi gamberi rossi battuti con erbe (basilico, timo limone, cedrina…), che diventano bonbon nappati con un gel di tè nero affumicato








Cozze al nero
Piatto bellissimo e pure buonissimo, in realtà con richiami molto tradizionali (le classiche cozze irrorate con succo di limone). Qui sono farcite con un’acqua ottenuta dalle stesse cozze e dalle nobili ostriche, poi gelatinata. La parte gradevolmente agrumata sporca il piatto, nell’incontro tra salsa al lime e nero di seppia








Vicciola cruda brasata al vino rosso
Godimento puro, il merito del quale va condiviso da Milone con la macelleria Pino di Torino, dove hanno “inventato” la vicciola, ossia una fassona cresciuta a nocciole (la sua alimentazione è composta da mais, crusca, fieno e nocciole, appunto). Unico allevamento, l’azienda agricola di Giovanni Rossetti ed esclusivamente per la suddetta macelleria di via Cibrario, rese molto inferiori come quantità ma tutto a vantaggio di una qualità stupefacente. La carne ha un gusto dolce e delicato, prende consistenza morbida dovuta alla sua fibra oleosa. Milone la impiega come fosse una cruda all’Albese, abbinandole un’altra preparazione cult del suo Piemonte, il brasato, in realtà il fondo liofilizzato e poi polverizzato. Completa il superlativo piatto uno scalogno cotto nel microonde e poi bruciato in padella








Lumache sambuco e birra
Altro piatto stellare, sorta di evoluzione della ricetta (Le lumache e la birra) con la quale Milone ha vinto il Premio Birra Moretti Grand Cru 2012. Le lumache, bottino di caccia di una notte nei boschi del Pinerolese, sono fritte dopo essere passate nella fecola di patata. Prima ancora erano state cotte in un brodo composto da succo di porro e birra, al 50% ciascuno, che viene poi ridotto con la farina di tapioca per farne una salsa di accompagnamento. Nel piatto si trova anche una schiuma ottenuta con aceto di vino rosso aromatizzato al sambuco e, specularmente, i fiori di sambuco messi sotto aceto, che puliscono e conferiscono acidità. Armonia gustativa complessa, completa









Colombo, verdure, caffe e nocciola
A casa Zappatori si allevano i colombi, che poi finiscono sotto le nostre ganasce in due cotture: il petto è appena scottato, il filetto viene marinato nell’olio di nocciola Pariani. Completano cipollotti e carote fermentati con tecnica redzepiana: sotto sale e cotti sottovuoto a 20° per 48 ore, inacidiscono il giusto









Pasta alle erbe al pomodoro
Una classica pasta all’uovo, metà tuorli e metà farina, nell’impasto finiscono anche le erbe aromatiche. Tagliata a lasagnetta, cuoce in un’acqua di estrazione del pomodoro, tecnica (si frullano i pomodori e poi la loro acqua viene raccolta per percolazione) raccontata a Identità Milano applicata a un Risotto pomodoro e mozzarella. Si manteca con il burro, alla piemontese, ma sotto ci sono, nascosti, anche i cuori del pomodoro stesso e del pesto liofilizzato

Risotto arancia e vaniglia
Bel piatto di mezzo, tra universo salato e quello dolce: un risotto che guarda al Mediterraneo sia nell’uso degli agrumi, sia nella vocazione a divenire dessert, manco fossimo in Spagna o Turchia. Il cereale viene mantecato con olio di arance rosse, il caviale che vedete nella foto è di sfere di olio al peperoncino, alla base c’è una crema pasticcera alla vaniglia. Fiori a imbellettare il tutto

Galleria fotografica






Ciocofoie
Un guscio di cioccolato 70% racchiude il ripieno di foie gras mi-cuit con qualche goccia di aceto balsamico tradizionale. Giusto per scaldare il motore









Alghe del nostro orto
Piatto border line, che gioca con una delle tecniche preferite dallo chef, quella della liofilizzazione e reidratazione, ne ha parlato anche a Identità d’Acqua, all’interno dell’ultima Identità Milano. L’insalata romana dell’orto Zappatori viene prima liofilizzata e poi reidratata con succo d’arancia, che le conferisce i muscoli agrumati necessari per reggere l’impatto con una polvere di ostrica, gambero rosso e scampo.   Mica per tutti









Nuvola di barbabietola e toma Blu Cozie
Sbagliata sarebbe l’impressione di un Milone-solo-uppercut. Dimostra invece un’eleganza che pare essergli naturale (e pervade tutto il menu degustazione) con quest’eterea meringa, lieve e friabilissima, texture davvero sorprendente che si sfalda appena al contatto della saliva rivelando le proprie dolci note vegetali. Deve però fare i conti non solo con lo shiso, piacevole complemento, ma con un potente, delizioso blu che la prevarica. Il nostro pensiero è stato: si potrebbe cercare un abbinamento più soave…









Aperitivo anni 80
Noccioline e crodino. Però il secondo è passato per gli anni Duemila e ha conosciuto il pacojet, insomma gli Ottanta della Milano da bere sono da gustare ora al/col cucchiaio. Domina l’amaro, sia metaforicamente (nel ricordo del bel tempo andato) che al palato









Pomodoro in conserva
Ancora liofilizzazione-reidratazione, con questo sherry che riceve un’iniezione aromatica e poi viene bagnato al tavolo con un brodo vegetale. La puntura al pomodoro l’abbiamo già vista (da Josean Alija ad esempio, indimenticabile, o da Eneko Atxa), qui il plus è la scelta del “ripieno”: lampone. Insomma: forti note dolci e acide, cui il brodo fa da contrappunto









Gambero rosso e te nero
Suadenze più classiche per questi gamberi rossi battuti con erbe (basilico, timo limone, cedrina…), che diventano bonbon nappati con un gel di tè nero affumicato








Cozze al nero
Piatto bellissimo e pure buonissimo, in realtà con richiami molto tradizionali (le classiche cozze irrorate con succo di limone). Qui sono farcite con un’acqua ottenuta dalle stesse cozze e dalle nobili ostriche, poi gelatinata. La parte gradevolmente agrumata sporca il piatto, nell’incontro tra salsa al lime e nero di seppia








Vicciola cruda brasata al vino rosso
Godimento puro, il merito del quale va condiviso da Milone con la macelleria Pino di Torino, dove hanno “inventato” la vicciola, ossia una fassona cresciuta a nocciole (la sua alimentazione è composta da mais, crusca, fieno e nocciole, appunto). Unico allevamento, l’azienda agricola di Giovanni Rossetti ed esclusivamente per la suddetta macelleria di via Cibrario, rese molto inferiori come quantità ma tutto a vantaggio di una qualità stupefacente. La carne ha un gusto dolce e delicato, prende consistenza morbida dovuta alla sua fibra oleosa. Milone la impiega come fosse una cruda all’Albese, abbinandole un’altra preparazione cult del suo Piemonte, il brasato, in realtà il fondo liofilizzato e poi polverizzato. Completa il superlativo piatto uno scalogno cotto nel microonde e poi bruciato in padella








Lumache sambuco e birra
Altro piatto stellare, sorta di evoluzione della ricetta (Le lumache e la birra) con la quale Milone ha vinto il Premio Birra Moretti Grand Cru 2012. Le lumache, bottino di caccia di una notte nei boschi del Pinerolese, sono fritte dopo essere passate nella fecola di patata. Prima ancora erano state cotte in un brodo composto da succo di porro e birra, al 50% ciascuno, che viene poi ridotto con la farina di tapioca per farne una salsa di accompagnamento. Nel piatto si trova anche una schiuma ottenuta con aceto di vino rosso aromatizzato al sambuco e, specularmente, i fiori di sambuco messi sotto aceto, che puliscono e conferiscono acidità. Armonia gustativa complessa, completa









Colombo, verdure, caffe e nocciola
A casa Zappatori si allevano i colombi, che poi finiscono sotto le nostre ganasce in due cotture: il petto è appena scottato, il filetto viene marinato nell’olio di nocciola Pariani. Completano cipollotti e carote fermentati con tecnica redzepiana: sotto sale e cotti sottovuoto a 20° per 48 ore, inacidiscono il giusto









Pasta alle erbe al pomodoro
Una classica pasta all’uovo, metà tuorli e metà farina, nell’impasto finiscono anche le erbe aromatiche. Tagliata a lasagnetta, cuoce in un’acqua di estrazione del pomodoro, tecnica (si frullano i pomodori e poi la loro acqua viene raccolta per percolazione) raccontata a Identità Milano applicata a un Risotto pomodoro e mozzarella. Si manteca con il burro, alla piemontese, ma sotto ci sono, nascosti, anche i cuori del pomodoro stesso e del pesto liofilizzato








Risotto arancia e vaniglia
Bel piatto di mezzo, tra universo salato e quello dolce: un risotto che guarda al Mediterraneo sia nell’uso degli agrumi, sia nella vocazione a divenire dessert, manco fossimo in Spagna o Turchia. Il cereale viene mantecato con olio di arance rosse, il caviale che vedete nella foto è di sfere di olio al peperoncino, alla base c’è una crema pasticcera alla vaniglia. Fiori a imbellettare il tutto

Prezzemolo, sedano levistico e... tè verde
Un lingotto semifreddo di cioccolato bianco e prezzemolo viene sormontato da: gelato al tè verde Matcha, sedano verde sbollentato, polvere di tè verde, polvere di semi di levistico, foglie di sedano e di levistico. Pulito

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Ciocofoie
Un guscio di cioccolato 70% racchiude il ripieno di foie gras mi-cuit con qualche goccia di aceto balsamico tradizionale. Giusto per scaldare il motore









Alghe del nostro orto
Piatto border line, che gioca con una delle tecniche preferite dallo chef, quella della liofilizzazione e reidratazione, ne ha parlato anche a Identità d’Acqua, all’interno dell’ultima Identità Milano. L’insalata romana dell’orto Zappatori viene prima liofilizzata e poi reidratata con succo d’arancia, che le conferisce i muscoli agrumati necessari per reggere l’impatto con una polvere di ostrica, gambero rosso e scampo.   Mica per tutti









Nuvola di barbabietola e toma Blu Cozie
Sbagliata sarebbe l’impressione di un Milone-solo-uppercut. Dimostra invece un’eleganza che pare essergli naturale (e pervade tutto il menu degustazione) con quest’eterea meringa, lieve e friabilissima, texture davvero sorprendente che si sfalda appena al contatto della saliva rivelando le proprie dolci note vegetali. Deve però fare i conti non solo con lo shiso, piacevole complemento, ma con un potente, delizioso blu che la prevarica. Il nostro pensiero è stato: si potrebbe cercare un abbinamento più soave…









Aperitivo anni 80
Noccioline e crodino. Però il secondo è passato per gli anni Duemila e ha conosciuto il pacojet, insomma gli Ottanta della Milano da bere sono da gustare ora al/col cucchiaio. Domina l’amaro, sia metaforicamente (nel ricordo del bel tempo andato) che al palato









Pomodoro in conserva
Ancora liofilizzazione-reidratazione, con questo sherry che riceve un’iniezione aromatica e poi viene bagnato al tavolo con un brodo vegetale. La puntura al pomodoro l’abbiamo già vista (da Josean Alija ad esempio, indimenticabile, o da Eneko Atxa), qui il plus è la scelta del “ripieno”: lampone. Insomma: forti note dolci e acide, cui il brodo fa da contrappunto









Gambero rosso e te nero
Suadenze più classiche per questi gamberi rossi battuti con erbe (basilico, timo limone, cedrina…), che diventano bonbon nappati con un gel di tè nero affumicato








Cozze al nero
Piatto bellissimo e pure buonissimo, in realtà con richiami molto tradizionali (le classiche cozze irrorate con succo di limone). Qui sono farcite con un’acqua ottenuta dalle stesse cozze e dalle nobili ostriche, poi gelatinata. La parte gradevolmente agrumata sporca il piatto, nell’incontro tra salsa al lime e nero di seppia








Vicciola cruda brasata al vino rosso
Godimento puro, il merito del quale va condiviso da Milone con la macelleria Pino di Torino, dove hanno “inventato” la vicciola, ossia una fassona cresciuta a nocciole (la sua alimentazione è composta da mais, crusca, fieno e nocciole, appunto). Unico allevamento, l’azienda agricola di Giovanni Rossetti ed esclusivamente per la suddetta macelleria di via Cibrario, rese molto inferiori come quantità ma tutto a vantaggio di una qualità stupefacente. La carne ha un gusto dolce e delicato, prende consistenza morbida dovuta alla sua fibra oleosa. Milone la impiega come fosse una cruda all’Albese, abbinandole un’altra preparazione cult del suo Piemonte, il brasato, in realtà il fondo liofilizzato e poi polverizzato. Completa il superlativo piatto uno scalogno cotto nel microonde e poi bruciato in padella








Lumache sambuco e birra
Altro piatto stellare, sorta di evoluzione della ricetta (Le lumache e la birra) con la quale Milone ha vinto il Premio Birra Moretti Grand Cru 2012. Le lumache, bottino di caccia di una notte nei boschi del Pinerolese, sono fritte dopo essere passate nella fecola di patata. Prima ancora erano state cotte in un brodo composto da succo di porro e birra, al 50% ciascuno, che viene poi ridotto con la farina di tapioca per farne una salsa di accompagnamento. Nel piatto si trova anche una schiuma ottenuta con aceto di vino rosso aromatizzato al sambuco e, specularmente, i fiori di sambuco messi sotto aceto, che puliscono e conferiscono acidità. Armonia gustativa complessa, completa









Colombo, verdure, caffe e nocciola
A casa Zappatori si allevano i colombi, che poi finiscono sotto le nostre ganasce in due cotture: il petto è appena scottato, il filetto viene marinato nell’olio di nocciola Pariani. Completano cipollotti e carote fermentati con tecnica redzepiana: sotto sale e cotti sottovuoto a 20° per 48 ore, inacidiscono il giusto









Pasta alle erbe al pomodoro
Una classica pasta all’uovo, metà tuorli e metà farina, nell’impasto finiscono anche le erbe aromatiche. Tagliata a lasagnetta, cuoce in un’acqua di estrazione del pomodoro, tecnica (si frullano i pomodori e poi la loro acqua viene raccolta per percolazione) raccontata a Identità Milano applicata a un Risotto pomodoro e mozzarella. Si manteca con il burro, alla piemontese, ma sotto ci sono, nascosti, anche i cuori del pomodoro stesso e del pesto liofilizzato








Risotto arancia e vaniglia
Bel piatto di mezzo, tra universo salato e quello dolce: un risotto che guarda al Mediterraneo sia nell’uso degli agrumi, sia nella vocazione a divenire dessert, manco fossimo in Spagna o Turchia. Il cereale viene mantecato con olio di arance rosse, il caviale che vedete nella foto è di sfere di olio al peperoncino, alla base c’è una crema pasticcera alla vaniglia. Fiori a imbellettare il tutto








Prezzemolo, sedano levistico e... tè verde
Un lingotto semifreddo di cioccolato bianco e prezzemolo viene sormontato da: gelato al tè verde Matcha, sedano verde sbollentato, polvere di tè verde, polvere di semi di levistico, foglie di sedano e di levistico. Pulito

Meringata
«Difficile dimenticare la meringata: una nostalgia rassicurante nella tenaglia fra la soavità floreale e l’aggressione amara del gelato di corteccia di magnolia», ha scritto Alessandra Meldolesi sull’ultima edizione della guida Identità Golose

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Ciocofoie
Un guscio di cioccolato 70% racchiude il ripieno di foie gras mi-cuit con qualche goccia di aceto balsamico tradizionale. Giusto per scaldare il motore









Alghe del nostro orto
Piatto border line, che gioca con una delle tecniche preferite dallo chef, quella della liofilizzazione e reidratazione, ne ha parlato anche a Identità d’Acqua, all’interno dell’ultima Identità Milano. L’insalata romana dell’orto Zappatori viene prima liofilizzata e poi reidratata con succo d’arancia, che le conferisce i muscoli agrumati necessari per reggere l’impatto con una polvere di ostrica, gambero rosso e scampo.   Mica per tutti









Nuvola di barbabietola e toma Blu Cozie
Sbagliata sarebbe l’impressione di un Milone-solo-uppercut. Dimostra invece un’eleganza che pare essergli naturale (e pervade tutto il menu degustazione) con quest’eterea meringa, lieve e friabilissima, texture davvero sorprendente che si sfalda appena al contatto della saliva rivelando le proprie dolci note vegetali. Deve però fare i conti non solo con lo shiso, piacevole complemento, ma con un potente, delizioso blu che la prevarica. Il nostro pensiero è stato: si potrebbe cercare un abbinamento più soave…









Aperitivo anni 80
Noccioline e crodino. Però il secondo è passato per gli anni Duemila e ha conosciuto il pacojet, insomma gli Ottanta della Milano da bere sono da gustare ora al/col cucchiaio. Domina l’amaro, sia metaforicamente (nel ricordo del bel tempo andato) che al palato









Pomodoro in conserva
Ancora liofilizzazione-reidratazione, con questo sherry che riceve un’iniezione aromatica e poi viene bagnato al tavolo con un brodo vegetale. La puntura al pomodoro l’abbiamo già vista (da Josean Alija ad esempio, indimenticabile, o da Eneko Atxa), qui il plus è la scelta del “ripieno”: lampone. Insomma: forti note dolci e acide, cui il brodo fa da contrappunto









Gambero rosso e te nero
Suadenze più classiche per questi gamberi rossi battuti con erbe (basilico, timo limone, cedrina…), che diventano bonbon nappati con un gel di tè nero affumicato








Cozze al nero
Piatto bellissimo e pure buonissimo, in realtà con richiami molto tradizionali (le classiche cozze irrorate con succo di limone). Qui sono farcite con un’acqua ottenuta dalle stesse cozze e dalle nobili ostriche, poi gelatinata. La parte gradevolmente agrumata sporca il piatto, nell’incontro tra salsa al lime e nero di seppia








Vicciola cruda brasata al vino rosso
Godimento puro, il merito del quale va condiviso da Milone con la macelleria Pino di Torino, dove hanno “inventato” la vicciola, ossia una fassona cresciuta a nocciole (la sua alimentazione è composta da mais, crusca, fieno e nocciole, appunto). Unico allevamento, l’azienda agricola di Giovanni Rossetti ed esclusivamente per la suddetta macelleria di via Cibrario, rese molto inferiori come quantità ma tutto a vantaggio di una qualità stupefacente. La carne ha un gusto dolce e delicato, prende consistenza morbida dovuta alla sua fibra oleosa. Milone la impiega come fosse una cruda all’Albese, abbinandole un’altra preparazione cult del suo Piemonte, il brasato, in realtà il fondo liofilizzato e poi polverizzato. Completa il superlativo piatto uno scalogno cotto nel microonde e poi bruciato in padella








Lumache sambuco e birra
Altro piatto stellare, sorta di evoluzione della ricetta (Le lumache e la birra) con la quale Milone ha vinto il Premio Birra Moretti Grand Cru 2012. Le lumache, bottino di caccia di una notte nei boschi del Pinerolese, sono fritte dopo essere passate nella fecola di patata. Prima ancora erano state cotte in un brodo composto da succo di porro e birra, al 50% ciascuno, che viene poi ridotto con la farina di tapioca per farne una salsa di accompagnamento. Nel piatto si trova anche una schiuma ottenuta con aceto di vino rosso aromatizzato al sambuco e, specularmente, i fiori di sambuco messi sotto aceto, che puliscono e conferiscono acidità. Armonia gustativa complessa, completa









Colombo, verdure, caffe e nocciola
A casa Zappatori si allevano i colombi, che poi finiscono sotto le nostre ganasce in due cotture: il petto è appena scottato, il filetto viene marinato nell’olio di nocciola Pariani. Completano cipollotti e carote fermentati con tecnica redzepiana: sotto sale e cotti sottovuoto a 20° per 48 ore, inacidiscono il giusto









Pasta alle erbe al pomodoro
Una classica pasta all’uovo, metà tuorli e metà farina, nell’impasto finiscono anche le erbe aromatiche. Tagliata a lasagnetta, cuoce in un’acqua di estrazione del pomodoro, tecnica (si frullano i pomodori e poi la loro acqua viene raccolta per percolazione) raccontata a Identità Milano applicata a un Risotto pomodoro e mozzarella. Si manteca con il burro, alla piemontese, ma sotto ci sono, nascosti, anche i cuori del pomodoro stesso e del pesto liofilizzato








Risotto arancia e vaniglia
Bel piatto di mezzo, tra universo salato e quello dolce: un risotto che guarda al Mediterraneo sia nell’uso degli agrumi, sia nella vocazione a divenire dessert, manco fossimo in Spagna o Turchia. Il cereale viene mantecato con olio di arance rosse, il caviale che vedete nella foto è di sfere di olio al peperoncino, alla base c’è una crema pasticcera alla vaniglia. Fiori a imbellettare il tutto








Prezzemolo, sedano levistico e... tè verde
Un lingotto semifreddo di cioccolato bianco e prezzemolo viene sormontato da: gelato al tè verde Matcha, sedano verde sbollentato, polvere di tè verde, polvere di semi di levistico, foglie di sedano e di levistico. Pulito








Meringata
«Difficile dimenticare la meringata: una nostalgia rassicurante nella tenaglia fra la soavità floreale e l’aggressione amara del gelato di corteccia di magnolia», ha scritto Alessandra Meldolesi sull’ultima edizione della guida Identità Golose

Cioccolati soffiati e Losa di Luserna
Si chiude il trittico dolce, a giudizio di chi scrive mezzo scalino sotto al resto del pranzo, con tre cioccolati soffiati (al latte con nocciola, bianco con mandarino e fondente con menta) e con la simil-pietra di Luserna, fatta di polvere di caramelle Fisherman’s e argilla, che protegge lo stomaco e aiuta la digestione

Voglio una vita spericolata /voglio una vita come quelle dei film/voglio una vita esagerata /voglio una vita come Steve Mc Queen /voglio una vita che non è mai tardi/ di quelle che non dormi mai /voglio una vita, la voglio piena di guai. Viviamo un’epoca di mesto riflusso, di Vasco Rossi ormai incanutiti, pure il Roxy Bar ha chiuso qualche mese fa, resta da capire se persino Christian Milone finirà col rallentare un poco, lui abituato a spingere in salita fianco a fianco con Nibali, Sella e Riccò – sì, è l’ovvio riferimento al suo strafamoso passato da promettente ciclista.

L'insegna d'ingresso: Zappatori è il nome di un corpo militare, soldati specializzati nello scavo delle trincee

L'insegna d'ingresso: Zappatori è il nome di un corpo militare, soldati specializzati nello scavo delle trincee

Da quando ha lasciato i pedali e indossato la toque non ha mai smesso di affrontare i tornanti della vita come se stesse ancora scalando il Mortirolo o l’Izoard, leggero e tenace, deciso e pugnace – ma che fatica! – un po’ strafottente (Voglio una vita che se ne frega /che se ne frega di tutto sì), dilagante sui taccuini dei critici gastronomici così come su Facebook, selfie a selfie col “fratello di strada” Giuseppe Iannotti o con Alessandro Dal Degan o Diego Rigotti… Caratteraccio? Mica vero, lo disegnano così: certo ha il fuoco dentro e l’animo battagliero («Anche se sei piccolo non smettere di lottare», è una sua recente massima consegnata agli adepti di Mark Zuckerberg) e, già che sul tema il dibattito è ormai pubblico, facciamo nostra l’osservazione di un altro suo abituale compare, Eugenio Boer: «Christian non ha un carattere del caxxo, ma un caxxo di carattere».

La Gastronavicella, due tavoli di alta cucina appena oltre l'ingresso. A sovrintendere in sala, Manuela Bertolino, moglie del cuoco

La Gastronavicella, due tavoli di alta cucina appena oltre l'ingresso. A sovrintendere in sala, Manuela Bertolino, moglie del cuoco

Eppure questa immagine da giamburrasca bogia nen rischia di eclissarne un poco la dimensione professionale, la classe cristallina ai fornelli, che c’è tutta. Dunque, reduci dal desinare nella sua Gastronavicella – il parallelepipedo di vetro riservato alle preparazioni più scapigliate, nella tradizionale Trattoria Zappatori di famiglia – accogliamo volentieri la richiesta quasi supplicante, lui forse un po’ stanco dopo tante parole e polemiche: «Vorrei essere giudicato solo in base alla mia cucina». Sarà fatto, è una promessa cui appaiamo peraltro una premessa: a noi la caparbietà irruente dello chef sta simpatica, ma la cosa non influisce comunque sul giudizio di merito, sull’assaggio.

La finestra incorniciata sulla nuova cucina di Milone

La finestra incorniciata sulla nuova cucina di Milone

Che ci detta in verità queste parole chiare e semplici: Milone è, già oggi appena 34enne, una perla che impreziosisce la scena culinaria italiana, il pranzo che ci ha apparecchiato a Pinerolo è deflagrato come un’esplosione sulle nostre papille gustative reduci da troppi pasti noiosi, di maniera, consumati presso indirizzi anche più celebrati. L’impeto porta con sé ovvie sbavature, imperfezioni, non è opera di cesello: ma riscalda con la sua forza, la sua tremenda energia. E irradia classe, gran classe, accipicchia. Ich bin ein Miloner.

Ecco il nostro racconto di un pranzo diverso dagli altri, piatto per piatto.

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Ciocofoie
Un guscio di cioccolato 70% racchiude il ripieno di foie gras mi-cuit con qualche goccia di aceto balsamico tradizionale. Giusto per scaldare il motore

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Ciocofoie
Un guscio di cioccolato 70% racchiude il ripieno di foie gras mi-cuit con qualche goccia di aceto balsamico tradizionale. Giusto per scaldare il motore

Alghe del nostro orto
Piatto border line, che gioca con una delle tecniche preferite dallo chef, quella della liofilizzazione e reidratazione, ne ha parlato anche a Identità d’Acqua, all’interno dell’ultima Identità Milano. L’insalata romana dell’orto Zappatori viene prima liofilizzata e poi reidratata con succo d’arancia, che le conferisce i muscoli agrumati necessari per reggere l’impatto con una polvere di ostrica, gambero rosso e scampo. Mica per tutti

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Ciocofoie
Un guscio di cioccolato 70% racchiude il ripieno di foie gras mi-cuit con qualche goccia di aceto balsamico tradizionale. Giusto per scaldare il motore









Alghe del nostro orto
Piatto border line, che gioca con una delle tecniche preferite dallo chef, quella della liofilizzazione e reidratazione, ne ha parlato anche a Identità d’Acqua, all’interno dell’ultima Identità Milano. L’insalata romana dell’orto Zappatori viene prima liofilizzata e poi reidratata con succo d’arancia, che le conferisce i muscoli agrumati necessari per reggere l’impatto con una polvere di ostrica, gambero rosso e scampo.   Mica per tutti

Nuvola di barbabietola e toma Blu Cozie
Sbagliata sarebbe l’impressione di un Milone-solo-uppercut. Dimostra invece un’eleganza che pare essergli naturale (e pervade tutto il menu degustazione) con quest’eterea meringa, lieve e friabilissima, texture davvero sorprendente che si sfalda appena al contatto della saliva rivelando le proprie dolci note vegetali. Deve però fare i conti non solo con lo shiso, piacevole complemento, ma con un potente, delizioso blu che la prevarica. Il nostro pensiero è stato: si potrebbe cercare un abbinamento più soave…

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Ciocofoie
Un guscio di cioccolato 70% racchiude il ripieno di foie gras mi-cuit con qualche goccia di aceto balsamico tradizionale. Giusto per scaldare il motore









Alghe del nostro orto
Piatto border line, che gioca con una delle tecniche preferite dallo chef, quella della liofilizzazione e reidratazione, ne ha parlato anche a Identità d’Acqua, all’interno dell’ultima Identità Milano. L’insalata romana dell’orto Zappatori viene prima liofilizzata e poi reidratata con succo d’arancia, che le conferisce i muscoli agrumati necessari per reggere l’impatto con una polvere di ostrica, gambero rosso e scampo.   Mica per tutti









Nuvola di barbabietola e toma Blu Cozie
Sbagliata sarebbe l’impressione di un Milone-solo-uppercut. Dimostra invece un’eleganza che pare essergli naturale (e pervade tutto il menu degustazione) con quest’eterea meringa, lieve e friabilissima, texture davvero sorprendente che si sfalda appena al contatto della saliva rivelando le proprie dolci note vegetali. Deve però fare i conti non solo con lo shiso, piacevole complemento, ma con un potente, delizioso blu che la prevarica. Il nostro pensiero è stato: si potrebbe cercare un abbinamento più soave…

Aperitivo anni 80
Noccioline e crodino. Però il secondo è passato per gli anni Duemila e ha conosciuto il pacojet, insomma gli Ottanta della Milano da bere sono da gustare ora al/col cucchiaio. Domina l’amaro, sia metaforicamente (nel ricordo del bel tempo andato) che al palato

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Ciocofoie
Un guscio di cioccolato 70% racchiude il ripieno di foie gras mi-cuit con qualche goccia di aceto balsamico tradizionale. Giusto per scaldare il motore









Alghe del nostro orto
Piatto border line, che gioca con una delle tecniche preferite dallo chef, quella della liofilizzazione e reidratazione, ne ha parlato anche a Identità d’Acqua, all’interno dell’ultima Identità Milano. L’insalata romana dell’orto Zappatori viene prima liofilizzata e poi reidratata con succo d’arancia, che le conferisce i muscoli agrumati necessari per reggere l’impatto con una polvere di ostrica, gambero rosso e scampo.   Mica per tutti









Nuvola di barbabietola e toma Blu Cozie
Sbagliata sarebbe l’impressione di un Milone-solo-uppercut. Dimostra invece un’eleganza che pare essergli naturale (e pervade tutto il menu degustazione) con quest’eterea meringa, lieve e friabilissima, texture davvero sorprendente che si sfalda appena al contatto della saliva rivelando le proprie dolci note vegetali. Deve però fare i conti non solo con lo shiso, piacevole complemento, ma con un potente, delizioso blu che la prevarica. Il nostro pensiero è stato: si potrebbe cercare un abbinamento più soave…









Aperitivo anni 80
Noccioline e crodino. Però il secondo è passato per gli anni Duemila e ha conosciuto il pacojet, insomma gli Ottanta della Milano da bere sono da gustare ora al/col cucchiaio. Domina l’amaro, sia metaforicamente (nel ricordo del bel tempo andato) che al palato

Pomodoro in conserva
Ancora liofilizzazione-reidratazione, con questo sherry che riceve un’iniezione aromatica e poi viene bagnato al tavolo con un brodo vegetale. La puntura al pomodoro l’abbiamo già vista (da Josean Alija ad esempio, indimenticabile, o da Eneko Atxa), qui il plus è la scelta del “ripieno”: lampone. Insomma: forti note dolci e acide, cui il brodo fa da contrappunto

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Ciocofoie
Un guscio di cioccolato 70% racchiude il ripieno di foie gras mi-cuit con qualche goccia di aceto balsamico tradizionale. Giusto per scaldare il motore









Alghe del nostro orto
Piatto border line, che gioca con una delle tecniche preferite dallo chef, quella della liofilizzazione e reidratazione, ne ha parlato anche a Identità d’Acqua, all’interno dell’ultima Identità Milano. L’insalata romana dell’orto Zappatori viene prima liofilizzata e poi reidratata con succo d’arancia, che le conferisce i muscoli agrumati necessari per reggere l’impatto con una polvere di ostrica, gambero rosso e scampo.   Mica per tutti









Nuvola di barbabietola e toma Blu Cozie
Sbagliata sarebbe l’impressione di un Milone-solo-uppercut. Dimostra invece un’eleganza che pare essergli naturale (e pervade tutto il menu degustazione) con quest’eterea meringa, lieve e friabilissima, texture davvero sorprendente che si sfalda appena al contatto della saliva rivelando le proprie dolci note vegetali. Deve però fare i conti non solo con lo shiso, piacevole complemento, ma con un potente, delizioso blu che la prevarica. Il nostro pensiero è stato: si potrebbe cercare un abbinamento più soave…









Aperitivo anni 80
Noccioline e crodino. Però il secondo è passato per gli anni Duemila e ha conosciuto il pacojet, insomma gli Ottanta della Milano da bere sono da gustare ora al/col cucchiaio. Domina l’amaro, sia metaforicamente (nel ricordo del bel tempo andato) che al palato









Pomodoro in conserva
Ancora liofilizzazione-reidratazione, con questo sherry che riceve un’iniezione aromatica e poi viene bagnato al tavolo con un brodo vegetale. La puntura al pomodoro l’abbiamo già vista (da Josean Alija ad esempio, indimenticabile, o da Eneko Atxa), qui il plus è la scelta del “ripieno”: lampone. Insomma: forti note dolci e acide, cui il brodo fa da contrappunto

Gambero rosso e te nero
Suadenze più classiche per questi gamberi rossi battuti con erbe (basilico, timo limone, cedrina…), che diventano bonbon nappati con un gel di tè nero affumicato

Galleria fotografica






Ciocofoie
Un guscio di cioccolato 70% racchiude il ripieno di foie gras mi-cuit con qualche goccia di aceto balsamico tradizionale. Giusto per scaldare il motore









Alghe del nostro orto
Piatto border line, che gioca con una delle tecniche preferite dallo chef, quella della liofilizzazione e reidratazione, ne ha parlato anche a Identità d’Acqua, all’interno dell’ultima Identità Milano. L’insalata romana dell’orto Zappatori viene prima liofilizzata e poi reidratata con succo d’arancia, che le conferisce i muscoli agrumati necessari per reggere l’impatto con una polvere di ostrica, gambero rosso e scampo.   Mica per tutti









Nuvola di barbabietola e toma Blu Cozie
Sbagliata sarebbe l’impressione di un Milone-solo-uppercut. Dimostra invece un’eleganza che pare essergli naturale (e pervade tutto il menu degustazione) con quest’eterea meringa, lieve e friabilissima, texture davvero sorprendente che si sfalda appena al contatto della saliva rivelando le proprie dolci note vegetali. Deve però fare i conti non solo con lo shiso, piacevole complemento, ma con un potente, delizioso blu che la prevarica. Il nostro pensiero è stato: si potrebbe cercare un abbinamento più soave…









Aperitivo anni 80
Noccioline e crodino. Però il secondo è passato per gli anni Duemila e ha conosciuto il pacojet, insomma gli Ottanta della Milano da bere sono da gustare ora al/col cucchiaio. Domina l’amaro, sia metaforicamente (nel ricordo del bel tempo andato) che al palato









Pomodoro in conserva
Ancora liofilizzazione-reidratazione, con questo sherry che riceve un’iniezione aromatica e poi viene bagnato al tavolo con un brodo vegetale. La puntura al pomodoro l’abbiamo già vista (da Josean Alija ad esempio, indimenticabile, o da Eneko Atxa), qui il plus è la scelta del “ripieno”: lampone. Insomma: forti note dolci e acide, cui il brodo fa da contrappunto









Gambero rosso e te nero
Suadenze più classiche per questi gamberi rossi battuti con erbe (basilico, timo limone, cedrina…), che diventano bonbon nappati con un gel di tè nero affumicato

Cozze al nero
Piatto bellissimo e pure buonissimo, in realtà con richiami molto tradizionali (le classiche cozze irrorate con succo di limone). Qui sono farcite con un’acqua ottenuta dalle stesse cozze e dalle nobili ostriche, poi gelatinata. La parte gradevolmente agrumata sporca il piatto, nell’incontro tra salsa al lime e nero di seppia

Galleria fotografica






Ciocofoie
Un guscio di cioccolato 70% racchiude il ripieno di foie gras mi-cuit con qualche goccia di aceto balsamico tradizionale. Giusto per scaldare il motore









Alghe del nostro orto
Piatto border line, che gioca con una delle tecniche preferite dallo chef, quella della liofilizzazione e reidratazione, ne ha parlato anche a Identità d’Acqua, all’interno dell’ultima Identità Milano. L’insalata romana dell’orto Zappatori viene prima liofilizzata e poi reidratata con succo d’arancia, che le conferisce i muscoli agrumati necessari per reggere l’impatto con una polvere di ostrica, gambero rosso e scampo.   Mica per tutti









Nuvola di barbabietola e toma Blu Cozie
Sbagliata sarebbe l’impressione di un Milone-solo-uppercut. Dimostra invece un’eleganza che pare essergli naturale (e pervade tutto il menu degustazione) con quest’eterea meringa, lieve e friabilissima, texture davvero sorprendente che si sfalda appena al contatto della saliva rivelando le proprie dolci note vegetali. Deve però fare i conti non solo con lo shiso, piacevole complemento, ma con un potente, delizioso blu che la prevarica. Il nostro pensiero è stato: si potrebbe cercare un abbinamento più soave…









Aperitivo anni 80
Noccioline e crodino. Però il secondo è passato per gli anni Duemila e ha conosciuto il pacojet, insomma gli Ottanta della Milano da bere sono da gustare ora al/col cucchiaio. Domina l’amaro, sia metaforicamente (nel ricordo del bel tempo andato) che al palato









Pomodoro in conserva
Ancora liofilizzazione-reidratazione, con questo sherry che riceve un’iniezione aromatica e poi viene bagnato al tavolo con un brodo vegetale. La puntura al pomodoro l’abbiamo già vista (da Josean Alija ad esempio, indimenticabile, o da Eneko Atxa), qui il plus è la scelta del “ripieno”: lampone. Insomma: forti note dolci e acide, cui il brodo fa da contrappunto









Gambero rosso e te nero
Suadenze più classiche per questi gamberi rossi battuti con erbe (basilico, timo limone, cedrina…), che diventano bonbon nappati con un gel di tè nero affumicato








Cozze al nero
Piatto bellissimo e pure buonissimo, in realtà con richiami molto tradizionali (le classiche cozze irrorate con succo di limone). Qui sono farcite con un’acqua ottenuta dalle stesse cozze e dalle nobili ostriche, poi gelatinata. La parte gradevolmente agrumata sporca il piatto, nell’incontro tra salsa al lime e nero di seppia

Vicciola cruda brasata al vino rosso
Godimento puro, il merito del quale va condiviso da Milone con la macelleria Pino di Torino, dove hanno “inventato” la vicciola, ossia una fassona cresciuta a nocciole (la sua alimentazione è composta da mais, crusca, fieno e nocciole, appunto). Unico allevamento, l’azienda agricola di Giovanni Rossetti ed esclusivamente per la suddetta macelleria di via Cibrario, rese molto inferiori come quantità ma tutto a vantaggio di una qualità stupefacente. La carne ha un gusto dolce e delicato, prende consistenza morbida dovuta alla sua fibra oleosa. Milone la impiega come fosse una cruda all’Albese, abbinandole un’altra preparazione cult del suo Piemonte, il brasato, in realtà il fondo liofilizzato e poi polverizzato. Completa il superlativo piatto uno scalogno cotto nel microonde e poi bruciato in padella

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Ciocofoie
Un guscio di cioccolato 70% racchiude il ripieno di foie gras mi-cuit con qualche goccia di aceto balsamico tradizionale. Giusto per scaldare il motore









Alghe del nostro orto
Piatto border line, che gioca con una delle tecniche preferite dallo chef, quella della liofilizzazione e reidratazione, ne ha parlato anche a Identità d’Acqua, all’interno dell’ultima Identità Milano. L’insalata romana dell’orto Zappatori viene prima liofilizzata e poi reidratata con succo d’arancia, che le conferisce i muscoli agrumati necessari per reggere l’impatto con una polvere di ostrica, gambero rosso e scampo.   Mica per tutti









Nuvola di barbabietola e toma Blu Cozie
Sbagliata sarebbe l’impressione di un Milone-solo-uppercut. Dimostra invece un’eleganza che pare essergli naturale (e pervade tutto il menu degustazione) con quest’eterea meringa, lieve e friabilissima, texture davvero sorprendente che si sfalda appena al contatto della saliva rivelando le proprie dolci note vegetali. Deve però fare i conti non solo con lo shiso, piacevole complemento, ma con un potente, delizioso blu che la prevarica. Il nostro pensiero è stato: si potrebbe cercare un abbinamento più soave…









Aperitivo anni 80
Noccioline e crodino. Però il secondo è passato per gli anni Duemila e ha conosciuto il pacojet, insomma gli Ottanta della Milano da bere sono da gustare ora al/col cucchiaio. Domina l’amaro, sia metaforicamente (nel ricordo del bel tempo andato) che al palato









Pomodoro in conserva
Ancora liofilizzazione-reidratazione, con questo sherry che riceve un’iniezione aromatica e poi viene bagnato al tavolo con un brodo vegetale. La puntura al pomodoro l’abbiamo già vista (da Josean Alija ad esempio, indimenticabile, o da Eneko Atxa), qui il plus è la scelta del “ripieno”: lampone. Insomma: forti note dolci e acide, cui il brodo fa da contrappunto









Gambero rosso e te nero
Suadenze più classiche per questi gamberi rossi battuti con erbe (basilico, timo limone, cedrina…), che diventano bonbon nappati con un gel di tè nero affumicato








Cozze al nero
Piatto bellissimo e pure buonissimo, in realtà con richiami molto tradizionali (le classiche cozze irrorate con succo di limone). Qui sono farcite con un’acqua ottenuta dalle stesse cozze e dalle nobili ostriche, poi gelatinata. La parte gradevolmente agrumata sporca il piatto, nell’incontro tra salsa al lime e nero di seppia








Vicciola cruda brasata al vino rosso
Godimento puro, il merito del quale va condiviso da Milone con la macelleria Pino di Torino, dove hanno “inventato” la vicciola, ossia una fassona cresciuta a nocciole (la sua alimentazione è composta da mais, crusca, fieno e nocciole, appunto). Unico allevamento, l’azienda agricola di Giovanni Rossetti ed esclusivamente per la suddetta macelleria di via Cibrario, rese molto inferiori come quantità ma tutto a vantaggio di una qualità stupefacente. La carne ha un gusto dolce e delicato, prende consistenza morbida dovuta alla sua fibra oleosa. Milone la impiega come fosse una cruda all’Albese, abbinandole un’altra preparazione cult del suo Piemonte, il brasato, in realtà il fondo liofilizzato e poi polverizzato. Completa il superlativo piatto uno scalogno cotto nel microonde e poi bruciato in padella

Lumache sambuco e birra
Altro piatto stellare, sorta di evoluzione della ricetta (Le lumache e la birra) con la quale Milone ha vinto il Premio Birra Moretti Grand Cru 2012. Le lumache, bottino di caccia di una notte nei boschi del Pinerolese, sono fritte dopo essere passate nella fecola di patata. Prima ancora erano state cotte in un brodo composto da succo di porro e birra, al 50% ciascuno, che viene poi ridotto con la farina di tapioca per farne una salsa di accompagnamento. Nel piatto si trova anche una schiuma ottenuta con aceto di vino rosso aromatizzato al sambuco e, specularmente, i fiori di sambuco messi sotto aceto, che puliscono e conferiscono acidità. Armonia gustativa complessa, completa

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Ciocofoie
Un guscio di cioccolato 70% racchiude il ripieno di foie gras mi-cuit con qualche goccia di aceto balsamico tradizionale. Giusto per scaldare il motore









Alghe del nostro orto
Piatto border line, che gioca con una delle tecniche preferite dallo chef, quella della liofilizzazione e reidratazione, ne ha parlato anche a Identità d’Acqua, all’interno dell’ultima Identità Milano. L’insalata romana dell’orto Zappatori viene prima liofilizzata e poi reidratata con succo d’arancia, che le conferisce i muscoli agrumati necessari per reggere l’impatto con una polvere di ostrica, gambero rosso e scampo.   Mica per tutti









Nuvola di barbabietola e toma Blu Cozie
Sbagliata sarebbe l’impressione di un Milone-solo-uppercut. Dimostra invece un’eleganza che pare essergli naturale (e pervade tutto il menu degustazione) con quest’eterea meringa, lieve e friabilissima, texture davvero sorprendente che si sfalda appena al contatto della saliva rivelando le proprie dolci note vegetali. Deve però fare i conti non solo con lo shiso, piacevole complemento, ma con un potente, delizioso blu che la prevarica. Il nostro pensiero è stato: si potrebbe cercare un abbinamento più soave…









Aperitivo anni 80
Noccioline e crodino. Però il secondo è passato per gli anni Duemila e ha conosciuto il pacojet, insomma gli Ottanta della Milano da bere sono da gustare ora al/col cucchiaio. Domina l’amaro, sia metaforicamente (nel ricordo del bel tempo andato) che al palato









Pomodoro in conserva
Ancora liofilizzazione-reidratazione, con questo sherry che riceve un’iniezione aromatica e poi viene bagnato al tavolo con un brodo vegetale. La puntura al pomodoro l’abbiamo già vista (da Josean Alija ad esempio, indimenticabile, o da Eneko Atxa), qui il plus è la scelta del “ripieno”: lampone. Insomma: forti note dolci e acide, cui il brodo fa da contrappunto









Gambero rosso e te nero
Suadenze più classiche per questi gamberi rossi battuti con erbe (basilico, timo limone, cedrina…), che diventano bonbon nappati con un gel di tè nero affumicato








Cozze al nero
Piatto bellissimo e pure buonissimo, in realtà con richiami molto tradizionali (le classiche cozze irrorate con succo di limone). Qui sono farcite con un’acqua ottenuta dalle stesse cozze e dalle nobili ostriche, poi gelatinata. La parte gradevolmente agrumata sporca il piatto, nell’incontro tra salsa al lime e nero di seppia








Vicciola cruda brasata al vino rosso
Godimento puro, il merito del quale va condiviso da Milone con la macelleria Pino di Torino, dove hanno “inventato” la vicciola, ossia una fassona cresciuta a nocciole (la sua alimentazione è composta da mais, crusca, fieno e nocciole, appunto). Unico allevamento, l’azienda agricola di Giovanni Rossetti ed esclusivamente per la suddetta macelleria di via Cibrario, rese molto inferiori come quantità ma tutto a vantaggio di una qualità stupefacente. La carne ha un gusto dolce e delicato, prende consistenza morbida dovuta alla sua fibra oleosa. Milone la impiega come fosse una cruda all’Albese, abbinandole un’altra preparazione cult del suo Piemonte, il brasato, in realtà il fondo liofilizzato e poi polverizzato. Completa il superlativo piatto uno scalogno cotto nel microonde e poi bruciato in padella








Lumache sambuco e birra
Altro piatto stellare, sorta di evoluzione della ricetta (Le lumache e la birra) con la quale Milone ha vinto il Premio Birra Moretti Grand Cru 2012. Le lumache, bottino di caccia di una notte nei boschi del Pinerolese, sono fritte dopo essere passate nella fecola di patata. Prima ancora erano state cotte in un brodo composto da succo di porro e birra, al 50% ciascuno, che viene poi ridotto con la farina di tapioca per farne una salsa di accompagnamento. Nel piatto si trova anche una schiuma ottenuta con aceto di vino rosso aromatizzato al sambuco e, specularmente, i fiori di sambuco messi sotto aceto, che puliscono e conferiscono acidità. Armonia gustativa complessa, completa

Colombo, verdure, caffe e nocciola
A casa Zappatori si allevano i colombi, che poi finiscono sotto le nostre ganasce in due cotture: il petto è appena scottato, il filetto viene marinato nell’olio di nocciola Pariani. Completano cipollotti e carote fermentati con tecnica redzepiana: sotto sale e cotti sottovuoto a 20° per 48 ore, inacidiscono il giusto

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Ciocofoie
Un guscio di cioccolato 70% racchiude il ripieno di foie gras mi-cuit con qualche goccia di aceto balsamico tradizionale. Giusto per scaldare il motore









Alghe del nostro orto
Piatto border line, che gioca con una delle tecniche preferite dallo chef, quella della liofilizzazione e reidratazione, ne ha parlato anche a Identità d’Acqua, all’interno dell’ultima Identità Milano. L’insalata romana dell’orto Zappatori viene prima liofilizzata e poi reidratata con succo d’arancia, che le conferisce i muscoli agrumati necessari per reggere l’impatto con una polvere di ostrica, gambero rosso e scampo.   Mica per tutti









Nuvola di barbabietola e toma Blu Cozie
Sbagliata sarebbe l’impressione di un Milone-solo-uppercut. Dimostra invece un’eleganza che pare essergli naturale (e pervade tutto il menu degustazione) con quest’eterea meringa, lieve e friabilissima, texture davvero sorprendente che si sfalda appena al contatto della saliva rivelando le proprie dolci note vegetali. Deve però fare i conti non solo con lo shiso, piacevole complemento, ma con un potente, delizioso blu che la prevarica. Il nostro pensiero è stato: si potrebbe cercare un abbinamento più soave…









Aperitivo anni 80
Noccioline e crodino. Però il secondo è passato per gli anni Duemila e ha conosciuto il pacojet, insomma gli Ottanta della Milano da bere sono da gustare ora al/col cucchiaio. Domina l’amaro, sia metaforicamente (nel ricordo del bel tempo andato) che al palato









Pomodoro in conserva
Ancora liofilizzazione-reidratazione, con questo sherry che riceve un’iniezione aromatica e poi viene bagnato al tavolo con un brodo vegetale. La puntura al pomodoro l’abbiamo già vista (da Josean Alija ad esempio, indimenticabile, o da Eneko Atxa), qui il plus è la scelta del “ripieno”: lampone. Insomma: forti note dolci e acide, cui il brodo fa da contrappunto









Gambero rosso e te nero
Suadenze più classiche per questi gamberi rossi battuti con erbe (basilico, timo limone, cedrina…), che diventano bonbon nappati con un gel di tè nero affumicato








Cozze al nero
Piatto bellissimo e pure buonissimo, in realtà con richiami molto tradizionali (le classiche cozze irrorate con succo di limone). Qui sono farcite con un’acqua ottenuta dalle stesse cozze e dalle nobili ostriche, poi gelatinata. La parte gradevolmente agrumata sporca il piatto, nell’incontro tra salsa al lime e nero di seppia








Vicciola cruda brasata al vino rosso
Godimento puro, il merito del quale va condiviso da Milone con la macelleria Pino di Torino, dove hanno “inventato” la vicciola, ossia una fassona cresciuta a nocciole (la sua alimentazione è composta da mais, crusca, fieno e nocciole, appunto). Unico allevamento, l’azienda agricola di Giovanni Rossetti ed esclusivamente per la suddetta macelleria di via Cibrario, rese molto inferiori come quantità ma tutto a vantaggio di una qualità stupefacente. La carne ha un gusto dolce e delicato, prende consistenza morbida dovuta alla sua fibra oleosa. Milone la impiega come fosse una cruda all’Albese, abbinandole un’altra preparazione cult del suo Piemonte, il brasato, in realtà il fondo liofilizzato e poi polverizzato. Completa il superlativo piatto uno scalogno cotto nel microonde e poi bruciato in padella








Lumache sambuco e birra
Altro piatto stellare, sorta di evoluzione della ricetta (Le lumache e la birra) con la quale Milone ha vinto il Premio Birra Moretti Grand Cru 2012. Le lumache, bottino di caccia di una notte nei boschi del Pinerolese, sono fritte dopo essere passate nella fecola di patata. Prima ancora erano state cotte in un brodo composto da succo di porro e birra, al 50% ciascuno, che viene poi ridotto con la farina di tapioca per farne una salsa di accompagnamento. Nel piatto si trova anche una schiuma ottenuta con aceto di vino rosso aromatizzato al sambuco e, specularmente, i fiori di sambuco messi sotto aceto, che puliscono e conferiscono acidità. Armonia gustativa complessa, completa









Colombo, verdure, caffe e nocciola
A casa Zappatori si allevano i colombi, che poi finiscono sotto le nostre ganasce in due cotture: il petto è appena scottato, il filetto viene marinato nell’olio di nocciola Pariani. Completano cipollotti e carote fermentati con tecnica redzepiana: sotto sale e cotti sottovuoto a 20° per 48 ore, inacidiscono il giusto

Pasta alle erbe al pomodoro
Una classica pasta all’uovo, metà tuorli e metà farina, nell’impasto finiscono anche le erbe aromatiche. Tagliata a lasagnetta, cuoce in un’acqua di estrazione del pomodoro, tecnica (si frullano i pomodori e poi la loro acqua viene raccolta per percolazione) raccontata a Identità Milano applicata a un Risotto pomodoro e mozzarella. Si manteca con il burro, alla piemontese, ma sotto ci sono, nascosti, anche i cuori del pomodoro stesso e del pesto liofilizzato

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Ciocofoie
Un guscio di cioccolato 70% racchiude il ripieno di foie gras mi-cuit con qualche goccia di aceto balsamico tradizionale. Giusto per scaldare il motore









Alghe del nostro orto
Piatto border line, che gioca con una delle tecniche preferite dallo chef, quella della liofilizzazione e reidratazione, ne ha parlato anche a Identità d’Acqua, all’interno dell’ultima Identità Milano. L’insalata romana dell’orto Zappatori viene prima liofilizzata e poi reidratata con succo d’arancia, che le conferisce i muscoli agrumati necessari per reggere l’impatto con una polvere di ostrica, gambero rosso e scampo.   Mica per tutti









Nuvola di barbabietola e toma Blu Cozie
Sbagliata sarebbe l’impressione di un Milone-solo-uppercut. Dimostra invece un’eleganza che pare essergli naturale (e pervade tutto il menu degustazione) con quest’eterea meringa, lieve e friabilissima, texture davvero sorprendente che si sfalda appena al contatto della saliva rivelando le proprie dolci note vegetali. Deve però fare i conti non solo con lo shiso, piacevole complemento, ma con un potente, delizioso blu che la prevarica. Il nostro pensiero è stato: si potrebbe cercare un abbinamento più soave…









Aperitivo anni 80
Noccioline e crodino. Però il secondo è passato per gli anni Duemila e ha conosciuto il pacojet, insomma gli Ottanta della Milano da bere sono da gustare ora al/col cucchiaio. Domina l’amaro, sia metaforicamente (nel ricordo del bel tempo andato) che al palato









Pomodoro in conserva
Ancora liofilizzazione-reidratazione, con questo sherry che riceve un’iniezione aromatica e poi viene bagnato al tavolo con un brodo vegetale. La puntura al pomodoro l’abbiamo già vista (da Josean Alija ad esempio, indimenticabile, o da Eneko Atxa), qui il plus è la scelta del “ripieno”: lampone. Insomma: forti note dolci e acide, cui il brodo fa da contrappunto









Gambero rosso e te nero
Suadenze più classiche per questi gamberi rossi battuti con erbe (basilico, timo limone, cedrina…), che diventano bonbon nappati con un gel di tè nero affumicato








Cozze al nero
Piatto bellissimo e pure buonissimo, in realtà con richiami molto tradizionali (le classiche cozze irrorate con succo di limone). Qui sono farcite con un’acqua ottenuta dalle stesse cozze e dalle nobili ostriche, poi gelatinata. La parte gradevolmente agrumata sporca il piatto, nell’incontro tra salsa al lime e nero di seppia








Vicciola cruda brasata al vino rosso
Godimento puro, il merito del quale va condiviso da Milone con la macelleria Pino di Torino, dove hanno “inventato” la vicciola, ossia una fassona cresciuta a nocciole (la sua alimentazione è composta da mais, crusca, fieno e nocciole, appunto). Unico allevamento, l’azienda agricola di Giovanni Rossetti ed esclusivamente per la suddetta macelleria di via Cibrario, rese molto inferiori come quantità ma tutto a vantaggio di una qualità stupefacente. La carne ha un gusto dolce e delicato, prende consistenza morbida dovuta alla sua fibra oleosa. Milone la impiega come fosse una cruda all’Albese, abbinandole un’altra preparazione cult del suo Piemonte, il brasato, in realtà il fondo liofilizzato e poi polverizzato. Completa il superlativo piatto uno scalogno cotto nel microonde e poi bruciato in padella








Lumache sambuco e birra
Altro piatto stellare, sorta di evoluzione della ricetta (Le lumache e la birra) con la quale Milone ha vinto il Premio Birra Moretti Grand Cru 2012. Le lumache, bottino di caccia di una notte nei boschi del Pinerolese, sono fritte dopo essere passate nella fecola di patata. Prima ancora erano state cotte in un brodo composto da succo di porro e birra, al 50% ciascuno, che viene poi ridotto con la farina di tapioca per farne una salsa di accompagnamento. Nel piatto si trova anche una schiuma ottenuta con aceto di vino rosso aromatizzato al sambuco e, specularmente, i fiori di sambuco messi sotto aceto, che puliscono e conferiscono acidità. Armonia gustativa complessa, completa









Colombo, verdure, caffe e nocciola
A casa Zappatori si allevano i colombi, che poi finiscono sotto le nostre ganasce in due cotture: il petto è appena scottato, il filetto viene marinato nell’olio di nocciola Pariani. Completano cipollotti e carote fermentati con tecnica redzepiana: sotto sale e cotti sottovuoto a 20° per 48 ore, inacidiscono il giusto









Pasta alle erbe al pomodoro
Una classica pasta all’uovo, metà tuorli e metà farina, nell’impasto finiscono anche le erbe aromatiche. Tagliata a lasagnetta, cuoce in un’acqua di estrazione del pomodoro, tecnica (si frullano i pomodori e poi la loro acqua viene raccolta per percolazione) raccontata a Identità Milano applicata a un Risotto pomodoro e mozzarella. Si manteca con il burro, alla piemontese, ma sotto ci sono, nascosti, anche i cuori del pomodoro stesso e del pesto liofilizzato

Risotto arancia e vaniglia
Bel piatto di mezzo, tra universo salato e quello dolce: un risotto che guarda al Mediterraneo sia nell’uso degli agrumi, sia nella vocazione a divenire dessert, manco fossimo in Spagna o Turchia. Il cereale viene mantecato con olio di arance rosse, il caviale che vedete nella foto è di sfere di olio al peperoncino, alla base c’è una crema pasticcera alla vaniglia. Fiori a imbellettare il tutto

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Ciocofoie
Un guscio di cioccolato 70% racchiude il ripieno di foie gras mi-cuit con qualche goccia di aceto balsamico tradizionale. Giusto per scaldare il motore









Alghe del nostro orto
Piatto border line, che gioca con una delle tecniche preferite dallo chef, quella della liofilizzazione e reidratazione, ne ha parlato anche a Identità d’Acqua, all’interno dell’ultima Identità Milano. L’insalata romana dell’orto Zappatori viene prima liofilizzata e poi reidratata con succo d’arancia, che le conferisce i muscoli agrumati necessari per reggere l’impatto con una polvere di ostrica, gambero rosso e scampo.   Mica per tutti









Nuvola di barbabietola e toma Blu Cozie
Sbagliata sarebbe l’impressione di un Milone-solo-uppercut. Dimostra invece un’eleganza che pare essergli naturale (e pervade tutto il menu degustazione) con quest’eterea meringa, lieve e friabilissima, texture davvero sorprendente che si sfalda appena al contatto della saliva rivelando le proprie dolci note vegetali. Deve però fare i conti non solo con lo shiso, piacevole complemento, ma con un potente, delizioso blu che la prevarica. Il nostro pensiero è stato: si potrebbe cercare un abbinamento più soave…









Aperitivo anni 80
Noccioline e crodino. Però il secondo è passato per gli anni Duemila e ha conosciuto il pacojet, insomma gli Ottanta della Milano da bere sono da gustare ora al/col cucchiaio. Domina l’amaro, sia metaforicamente (nel ricordo del bel tempo andato) che al palato









Pomodoro in conserva
Ancora liofilizzazione-reidratazione, con questo sherry che riceve un’iniezione aromatica e poi viene bagnato al tavolo con un brodo vegetale. La puntura al pomodoro l’abbiamo già vista (da Josean Alija ad esempio, indimenticabile, o da Eneko Atxa), qui il plus è la scelta del “ripieno”: lampone. Insomma: forti note dolci e acide, cui il brodo fa da contrappunto









Gambero rosso e te nero
Suadenze più classiche per questi gamberi rossi battuti con erbe (basilico, timo limone, cedrina…), che diventano bonbon nappati con un gel di tè nero affumicato








Cozze al nero
Piatto bellissimo e pure buonissimo, in realtà con richiami molto tradizionali (le classiche cozze irrorate con succo di limone). Qui sono farcite con un’acqua ottenuta dalle stesse cozze e dalle nobili ostriche, poi gelatinata. La parte gradevolmente agrumata sporca il piatto, nell’incontro tra salsa al lime e nero di seppia








Vicciola cruda brasata al vino rosso
Godimento puro, il merito del quale va condiviso da Milone con la macelleria Pino di Torino, dove hanno “inventato” la vicciola, ossia una fassona cresciuta a nocciole (la sua alimentazione è composta da mais, crusca, fieno e nocciole, appunto). Unico allevamento, l’azienda agricola di Giovanni Rossetti ed esclusivamente per la suddetta macelleria di via Cibrario, rese molto inferiori come quantità ma tutto a vantaggio di una qualità stupefacente. La carne ha un gusto dolce e delicato, prende consistenza morbida dovuta alla sua fibra oleosa. Milone la impiega come fosse una cruda all’Albese, abbinandole un’altra preparazione cult del suo Piemonte, il brasato, in realtà il fondo liofilizzato e poi polverizzato. Completa il superlativo piatto uno scalogno cotto nel microonde e poi bruciato in padella








Lumache sambuco e birra
Altro piatto stellare, sorta di evoluzione della ricetta (Le lumache e la birra) con la quale Milone ha vinto il Premio Birra Moretti Grand Cru 2012. Le lumache, bottino di caccia di una notte nei boschi del Pinerolese, sono fritte dopo essere passate nella fecola di patata. Prima ancora erano state cotte in un brodo composto da succo di porro e birra, al 50% ciascuno, che viene poi ridotto con la farina di tapioca per farne una salsa di accompagnamento. Nel piatto si trova anche una schiuma ottenuta con aceto di vino rosso aromatizzato al sambuco e, specularmente, i fiori di sambuco messi sotto aceto, che puliscono e conferiscono acidità. Armonia gustativa complessa, completa









Colombo, verdure, caffe e nocciola
A casa Zappatori si allevano i colombi, che poi finiscono sotto le nostre ganasce in due cotture: il petto è appena scottato, il filetto viene marinato nell’olio di nocciola Pariani. Completano cipollotti e carote fermentati con tecnica redzepiana: sotto sale e cotti sottovuoto a 20° per 48 ore, inacidiscono il giusto









Pasta alle erbe al pomodoro
Una classica pasta all’uovo, metà tuorli e metà farina, nell’impasto finiscono anche le erbe aromatiche. Tagliata a lasagnetta, cuoce in un’acqua di estrazione del pomodoro, tecnica (si frullano i pomodori e poi la loro acqua viene raccolta per percolazione) raccontata a Identità Milano applicata a un Risotto pomodoro e mozzarella. Si manteca con il burro, alla piemontese, ma sotto ci sono, nascosti, anche i cuori del pomodoro stesso e del pesto liofilizzato








Risotto arancia e vaniglia
Bel piatto di mezzo, tra universo salato e quello dolce: un risotto che guarda al Mediterraneo sia nell’uso degli agrumi, sia nella vocazione a divenire dessert, manco fossimo in Spagna o Turchia. Il cereale viene mantecato con olio di arance rosse, il caviale che vedete nella foto è di sfere di olio al peperoncino, alla base c’è una crema pasticcera alla vaniglia. Fiori a imbellettare il tutto

Prezzemolo, sedano levistico e... tè verde
Un lingotto semifreddo di cioccolato bianco e prezzemolo viene sormontato da: gelato al tè verde Matcha, sedano verde sbollentato, polvere di tè verde, polvere di semi di levistico, foglie di sedano e di levistico. Pulito

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Un guscio di cioccolato 70% racchiude il ripieno di foie gras mi-cuit con qualche goccia di aceto balsamico tradizionale. Giusto per scaldare il motore









Alghe del nostro orto
Piatto border line, che gioca con una delle tecniche preferite dallo chef, quella della liofilizzazione e reidratazione, ne ha parlato anche a Identità d’Acqua, all’interno dell’ultima Identità Milano. L’insalata romana dell’orto Zappatori viene prima liofilizzata e poi reidratata con succo d’arancia, che le conferisce i muscoli agrumati necessari per reggere l’impatto con una polvere di ostrica, gambero rosso e scampo.   Mica per tutti









Nuvola di barbabietola e toma Blu Cozie
Sbagliata sarebbe l’impressione di un Milone-solo-uppercut. Dimostra invece un’eleganza che pare essergli naturale (e pervade tutto il menu degustazione) con quest’eterea meringa, lieve e friabilissima, texture davvero sorprendente che si sfalda appena al contatto della saliva rivelando le proprie dolci note vegetali. Deve però fare i conti non solo con lo shiso, piacevole complemento, ma con un potente, delizioso blu che la prevarica. Il nostro pensiero è stato: si potrebbe cercare un abbinamento più soave…









Aperitivo anni 80
Noccioline e crodino. Però il secondo è passato per gli anni Duemila e ha conosciuto il pacojet, insomma gli Ottanta della Milano da bere sono da gustare ora al/col cucchiaio. Domina l’amaro, sia metaforicamente (nel ricordo del bel tempo andato) che al palato









Pomodoro in conserva
Ancora liofilizzazione-reidratazione, con questo sherry che riceve un’iniezione aromatica e poi viene bagnato al tavolo con un brodo vegetale. La puntura al pomodoro l’abbiamo già vista (da Josean Alija ad esempio, indimenticabile, o da Eneko Atxa), qui il plus è la scelta del “ripieno”: lampone. Insomma: forti note dolci e acide, cui il brodo fa da contrappunto









Gambero rosso e te nero
Suadenze più classiche per questi gamberi rossi battuti con erbe (basilico, timo limone, cedrina…), che diventano bonbon nappati con un gel di tè nero affumicato








Cozze al nero
Piatto bellissimo e pure buonissimo, in realtà con richiami molto tradizionali (le classiche cozze irrorate con succo di limone). Qui sono farcite con un’acqua ottenuta dalle stesse cozze e dalle nobili ostriche, poi gelatinata. La parte gradevolmente agrumata sporca il piatto, nell’incontro tra salsa al lime e nero di seppia








Vicciola cruda brasata al vino rosso
Godimento puro, il merito del quale va condiviso da Milone con la macelleria Pino di Torino, dove hanno “inventato” la vicciola, ossia una fassona cresciuta a nocciole (la sua alimentazione è composta da mais, crusca, fieno e nocciole, appunto). Unico allevamento, l’azienda agricola di Giovanni Rossetti ed esclusivamente per la suddetta macelleria di via Cibrario, rese molto inferiori come quantità ma tutto a vantaggio di una qualità stupefacente. La carne ha un gusto dolce e delicato, prende consistenza morbida dovuta alla sua fibra oleosa. Milone la impiega come fosse una cruda all’Albese, abbinandole un’altra preparazione cult del suo Piemonte, il brasato, in realtà il fondo liofilizzato e poi polverizzato. Completa il superlativo piatto uno scalogno cotto nel microonde e poi bruciato in padella








Lumache sambuco e birra
Altro piatto stellare, sorta di evoluzione della ricetta (Le lumache e la birra) con la quale Milone ha vinto il Premio Birra Moretti Grand Cru 2012. Le lumache, bottino di caccia di una notte nei boschi del Pinerolese, sono fritte dopo essere passate nella fecola di patata. Prima ancora erano state cotte in un brodo composto da succo di porro e birra, al 50% ciascuno, che viene poi ridotto con la farina di tapioca per farne una salsa di accompagnamento. Nel piatto si trova anche una schiuma ottenuta con aceto di vino rosso aromatizzato al sambuco e, specularmente, i fiori di sambuco messi sotto aceto, che puliscono e conferiscono acidità. Armonia gustativa complessa, completa









Colombo, verdure, caffe e nocciola
A casa Zappatori si allevano i colombi, che poi finiscono sotto le nostre ganasce in due cotture: il petto è appena scottato, il filetto viene marinato nell’olio di nocciola Pariani. Completano cipollotti e carote fermentati con tecnica redzepiana: sotto sale e cotti sottovuoto a 20° per 48 ore, inacidiscono il giusto









Pasta alle erbe al pomodoro
Una classica pasta all’uovo, metà tuorli e metà farina, nell’impasto finiscono anche le erbe aromatiche. Tagliata a lasagnetta, cuoce in un’acqua di estrazione del pomodoro, tecnica (si frullano i pomodori e poi la loro acqua viene raccolta per percolazione) raccontata a Identità Milano applicata a un Risotto pomodoro e mozzarella. Si manteca con il burro, alla piemontese, ma sotto ci sono, nascosti, anche i cuori del pomodoro stesso e del pesto liofilizzato








Risotto arancia e vaniglia
Bel piatto di mezzo, tra universo salato e quello dolce: un risotto che guarda al Mediterraneo sia nell’uso degli agrumi, sia nella vocazione a divenire dessert, manco fossimo in Spagna o Turchia. Il cereale viene mantecato con olio di arance rosse, il caviale che vedete nella foto è di sfere di olio al peperoncino, alla base c’è una crema pasticcera alla vaniglia. Fiori a imbellettare il tutto








Prezzemolo, sedano levistico e... tè verde
Un lingotto semifreddo di cioccolato bianco e prezzemolo viene sormontato da: gelato al tè verde Matcha, sedano verde sbollentato, polvere di tè verde, polvere di semi di levistico, foglie di sedano e di levistico. Pulito

Meringata
«Difficile dimenticare la meringata: una nostalgia rassicurante nella tenaglia fra la soavità floreale e l’aggressione amara del gelato di corteccia di magnolia», ha scritto Alessandra Meldolesi sull’ultima edizione della guida Identità Golose

Galleria fotografica






Ciocofoie
Un guscio di cioccolato 70% racchiude il ripieno di foie gras mi-cuit con qualche goccia di aceto balsamico tradizionale. Giusto per scaldare il motore









Alghe del nostro orto
Piatto border line, che gioca con una delle tecniche preferite dallo chef, quella della liofilizzazione e reidratazione, ne ha parlato anche a Identità d’Acqua, all’interno dell’ultima Identità Milano. L’insalata romana dell’orto Zappatori viene prima liofilizzata e poi reidratata con succo d’arancia, che le conferisce i muscoli agrumati necessari per reggere l’impatto con una polvere di ostrica, gambero rosso e scampo.   Mica per tutti









Nuvola di barbabietola e toma Blu Cozie
Sbagliata sarebbe l’impressione di un Milone-solo-uppercut. Dimostra invece un’eleganza che pare essergli naturale (e pervade tutto il menu degustazione) con quest’eterea meringa, lieve e friabilissima, texture davvero sorprendente che si sfalda appena al contatto della saliva rivelando le proprie dolci note vegetali. Deve però fare i conti non solo con lo shiso, piacevole complemento, ma con un potente, delizioso blu che la prevarica. Il nostro pensiero è stato: si potrebbe cercare un abbinamento più soave…









Aperitivo anni 80
Noccioline e crodino. Però il secondo è passato per gli anni Duemila e ha conosciuto il pacojet, insomma gli Ottanta della Milano da bere sono da gustare ora al/col cucchiaio. Domina l’amaro, sia metaforicamente (nel ricordo del bel tempo andato) che al palato









Pomodoro in conserva
Ancora liofilizzazione-reidratazione, con questo sherry che riceve un’iniezione aromatica e poi viene bagnato al tavolo con un brodo vegetale. La puntura al pomodoro l’abbiamo già vista (da Josean Alija ad esempio, indimenticabile, o da Eneko Atxa), qui il plus è la scelta del “ripieno”: lampone. Insomma: forti note dolci e acide, cui il brodo fa da contrappunto









Gambero rosso e te nero
Suadenze più classiche per questi gamberi rossi battuti con erbe (basilico, timo limone, cedrina…), che diventano bonbon nappati con un gel di tè nero affumicato








Cozze al nero
Piatto bellissimo e pure buonissimo, in realtà con richiami molto tradizionali (le classiche cozze irrorate con succo di limone). Qui sono farcite con un’acqua ottenuta dalle stesse cozze e dalle nobili ostriche, poi gelatinata. La parte gradevolmente agrumata sporca il piatto, nell’incontro tra salsa al lime e nero di seppia








Vicciola cruda brasata al vino rosso
Godimento puro, il merito del quale va condiviso da Milone con la macelleria Pino di Torino, dove hanno “inventato” la vicciola, ossia una fassona cresciuta a nocciole (la sua alimentazione è composta da mais, crusca, fieno e nocciole, appunto). Unico allevamento, l’azienda agricola di Giovanni Rossetti ed esclusivamente per la suddetta macelleria di via Cibrario, rese molto inferiori come quantità ma tutto a vantaggio di una qualità stupefacente. La carne ha un gusto dolce e delicato, prende consistenza morbida dovuta alla sua fibra oleosa. Milone la impiega come fosse una cruda all’Albese, abbinandole un’altra preparazione cult del suo Piemonte, il brasato, in realtà il fondo liofilizzato e poi polverizzato. Completa il superlativo piatto uno scalogno cotto nel microonde e poi bruciato in padella








Lumache sambuco e birra
Altro piatto stellare, sorta di evoluzione della ricetta (Le lumache e la birra) con la quale Milone ha vinto il Premio Birra Moretti Grand Cru 2012. Le lumache, bottino di caccia di una notte nei boschi del Pinerolese, sono fritte dopo essere passate nella fecola di patata. Prima ancora erano state cotte in un brodo composto da succo di porro e birra, al 50% ciascuno, che viene poi ridotto con la farina di tapioca per farne una salsa di accompagnamento. Nel piatto si trova anche una schiuma ottenuta con aceto di vino rosso aromatizzato al sambuco e, specularmente, i fiori di sambuco messi sotto aceto, che puliscono e conferiscono acidità. Armonia gustativa complessa, completa









Colombo, verdure, caffe e nocciola
A casa Zappatori si allevano i colombi, che poi finiscono sotto le nostre ganasce in due cotture: il petto è appena scottato, il filetto viene marinato nell’olio di nocciola Pariani. Completano cipollotti e carote fermentati con tecnica redzepiana: sotto sale e cotti sottovuoto a 20° per 48 ore, inacidiscono il giusto









Pasta alle erbe al pomodoro
Una classica pasta all’uovo, metà tuorli e metà farina, nell’impasto finiscono anche le erbe aromatiche. Tagliata a lasagnetta, cuoce in un’acqua di estrazione del pomodoro, tecnica (si frullano i pomodori e poi la loro acqua viene raccolta per percolazione) raccontata a Identità Milano applicata a un Risotto pomodoro e mozzarella. Si manteca con il burro, alla piemontese, ma sotto ci sono, nascosti, anche i cuori del pomodoro stesso e del pesto liofilizzato








Risotto arancia e vaniglia
Bel piatto di mezzo, tra universo salato e quello dolce: un risotto che guarda al Mediterraneo sia nell’uso degli agrumi, sia nella vocazione a divenire dessert, manco fossimo in Spagna o Turchia. Il cereale viene mantecato con olio di arance rosse, il caviale che vedete nella foto è di sfere di olio al peperoncino, alla base c’è una crema pasticcera alla vaniglia. Fiori a imbellettare il tutto








Prezzemolo, sedano levistico e... tè verde
Un lingotto semifreddo di cioccolato bianco e prezzemolo viene sormontato da: gelato al tè verde Matcha, sedano verde sbollentato, polvere di tè verde, polvere di semi di levistico, foglie di sedano e di levistico. Pulito








Meringata
«Difficile dimenticare la meringata: una nostalgia rassicurante nella tenaglia fra la soavità floreale e l’aggressione amara del gelato di corteccia di magnolia», ha scritto Alessandra Meldolesi sull’ultima edizione della guida Identità Golose

Cioccolati soffiati e Losa di Luserna
Si chiude il trittico dolce, a giudizio di chi scrive mezzo scalino sotto al resto del pranzo, con tre cioccolati soffiati (al latte con nocciola, bianco con mandarino e fondente con menta) e con la simil-pietra di Luserna, fatta di polvere di caramelle Fisherman’s e argilla, che protegge lo stomaco e aiuta la digestione


Carlo Mangio

Gita fuoriporta o viaggio dall'altra parte del mondo?
La meta è comunque golosa, per Carlo Passera

Carlo Passera

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Carlo Passera

classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it e curatore della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore. Instagram: carlopassera

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