In quel processo di definizione di una "nuova cucina borghese" a Milano, come l'abbiamo definita parlando de L'Alchimia di Alberto Tasinato e Davide Puleio (leggi Buon compleanno a L'Alchimia), spicca anche una novità degli ultimi mesi, l'Altriménti di Eugenio Boer e Damian Janczara. "Nuova cucina borghese", dicevamo, non nel senso polveroso che spesso si percepisce, proprio perché gli indirizzi che questi nuovi locali vanno a sostituire poco a poco erano - quelli sì - piuttosto polverosi. Si tratta invece d'insegne contemporanee, fresche, dinamiche, d'approccio conviviale, che in ambienti curati propongono ottima cucina "di quartiere", nel senso che l'offerta è rivolta innanzitutto alla fame di chi vive nei paraggi.
Non è un caso che Altriménti abbia aperto (il 7 febbraio scorso) in via Monte Bianco 2/A, al centro d'intersezione tra tre belle zone residenziali - Fiera, City Life e Buonarroti - ben popolate da una solida borghesia che ivi è residente. E povere, nel contempo, di indirizzi gastronomici di rilievo, tolte quelle insegne long seller che appaiono sempre più sbiadite, nella Milano d'oggi. Insomma: la scelta geogastronomica è stata opportuna.
Altriménti, in questo senso, non è "l'altro locale di
Eugenio Boer", per almeno due motivi. Il primo: perché è proprio un concetto diverso, non gioca la stessa partita, bensì quella specifica che vi abbiamo appena descritto, mentre il
Bu:r certamente si candida più chiaramente nell'ambito dell'alta cucina; il secondo motivo è che lo chef italo-olandese partecipa all'iniziativa imprenditoriale, ma il
frontman è un altro. Si tratta del maître e sommelier
Damian Janczara, origini polacche di Lublino, classe 1988, peraltro
boeriano di ferro, lo avevamo incrociato alla guida della sala di
Essenza, anni fa (con i due, troviamo anche
Lorenzo Galletti e
Leonardo Nardella, imprenditori e affezionati clienti d'allora che adesso sono diventati soci, qui). Ha carisma e personalità da vendere,
Damian, davvero non un tipo che passa inosservato. Dice: «Io vivo qui a due passi, ho lavorato in posti che possono essere chiamati classici, come il
Ribot. Quello che ho in mente è tornare a fare la ristorazione milanese di una volta», il che conferma la nostra analisi.

I quattro soci: Lorenzo Gallletti, Damian Piotr Janczara, Eugenio Boer e Leonardo Nardella
Anima un servizio rilassato ma competente, in perfetta linea con l'informalità curata dell'indirizzo. Interessanti alcune scelte, che contribuiscono a rendere più vivace il quadro e l'esperienza complessiva: come quella di suddividere il menu non per portate, ma per tipologia di materia prima (dunque "
Verdure", "
Carni", "
Pesci", ognuna con più proposte di antipasti, primi e secondi piatti. Poi c'è la classica voce "
Dolci"). E ancor più l'altra: la carta dei vini è suddivisa non per tipologia o regione, come di solito accade, ma per... suggestione. Dunque vini bianchi "
Frivoli", o "
Romantici" o "
Di Carattere", e ancora rossi "
Gioiosi", "
Rustici" e così via. Per alcuni commentatori, un ginepraio inestricabile. Per chi scrive, un criterio di selezione alternativo e stimolante, che invita ad andare oltre alla "solita bottiglia", scompaginando i giochi e inducendo a scelte meno abitudinarie (tra l'altro, c'è una ricca proposta di vini naturali).
Abbiamo citato
Boer, Janczara, Galletti e
Nardella; non possiamo che terminare col resident chef
Marco Annunziata, classe 1985, scuola di
Andrea Berton per il quale ha lavorato sia da
Pisacco che al
Berton stesso. Come dire: per un locale come
Altriménti, una garanzia in cucina. I piatti sono in effetti sempre corretti, fantasiosi il giusto, ma ovviamente declinati soprattutto sul sapore. Per ora nessuna sbavatura, col tempo lo chef potrà osare anche di più; ma già ora ci si trova bene. Tra quelli attualmente in carta avremmo scelto, saltando da una tipologia all'altra:
Lingua fritta e non, mostarda di pere, salsa verde e asparagi bianchi; poi
Spaghetto al nero, triglie, cipolle rosse di Tropea e fave; quindi
Pastrami, patate alla brace e panna acida; infine
Semifreddo alla vaniglia, piselli, fragole e rabarbaro. Noi siamo stati però da
Altriménti qualche tempo fa, col menu precedente; ecco i nostri assaggi, le foto sono di
Tanio Liotta.

Carciofo, riso, menta, pecorino e aglio fermentato

Seppia, il suo nero, maionese allo zafferano e calamaro

Tartare, salsa Worchester, acciuga, capperi, tabasco, uovo di quaglia, crescione d'acqua, maionese al rafano

Agnolotti, fegato alla veneziana, consommé speziato

Riso mantecato, cipolle e Balsamela, gorgonzola dolce, sedano croccante, mortadella di fegato

Faraona, cavoletti di Bruxelles, melograno

Si finisce in dolcezza, con una Sacher
Altriménti
via Monte Bianco 2/A, Milano
tel. +39 02 82778751
www.altrimenti.eu
chiuso l'intero lunedì e il sabato a pranzo
antipasti 15 euro, primi 18 euro, secondi 24, dolci 10