01-08-2018
L'Hawker Chan Soya Sauce Chicken Rice & Noodle: chiosco a Singapore, ma stellato Michelin. Difficile spendere più di 10 euro, a dir tanto
Di ritorno da Singapore, dove abbiamo seguito la venticinquesima edizione del locale Food Festival, conclusosi giusto tre giorni fa, tante annotazioni sono rimaste impresse sul taccuino, andremo a raccontarvi tutto poco a poco. La storia forse più interessante ha un nome preciso: Chan Hong Meng, ometto piccolo piccolo, classe 1965, peraltro nemmeno singaporese doc, è originario di Ipoh, Malesia, il che non sorprenda affatto, Singapore è identitariamente un melting pot di etnie differenti, domina la cinese (73%) ma poi ci sono appunto la malese (13%), l'indiana (9%) e così via via, compresi non pochi europei e anche la comunità peranakan, "di discendenza cinese", ossia derivante dai ricchi mercanti del Celeste Impero che tra il 1500 e il 1600 si stabilirono nella penisola di Malacca e sugli Stretti che la separano dall'arcipelago indonesiano, sposando donne malesi del luogo e continuando a vivere tradizioni proprie e a incrociarsi all'interno dello stesso gruppo fino ai giorni nostri, così da preservare una cultura originale, anche gastronomica.
Chan Hong Meng
Parla anche, emozionato, sul palco. Dice: «Che tu sia uno chef o un venditore ambulante, bisogna comunque fare il massimo sforzo in ogni momento, come se avessi sempre un ispettore della Michelin sul posto, ad assaggiare il tuo cibo». E sottolinea che si deve trattare ogni singolo cliente quasi fosse la persona più cara della propria vita; e prosegue paragonando la professione del cuoco a quella del medico, in quanto l’obiettivo è provvedere al benessere e alla salute dei propri commensali.
Questa è la seconda sede dell'Hawker Chan Soya Sauce Chicken Rice & Noodle. Più comoda, ha l'aria condizionata
La specialità della casa è il pollo in salsa di soia, delizioso, accompagnato da semplice riso oppure da noodle, squisiti. Il prezzo? Due dollari di Singapore per la versione col riso, 2,5 per quella coi noodle: al cambio, rispettivamente 1,25 e 1,57 euro. Il pollo viene marinato per almeno 5 ore in una mistura segreta di spezie ed erbe che viene preparata dallo chef ogni mattina; le quantità sono limitate, 180 porzioni, il locale è aperto dalle 10 del mattino alle 8 di sera ma non è inconsueto che il piatto non sia più disponibile già nel tardo pomeriggio.
Pollo in salsa di soia con riso
Ottimi noodles
Cavolo cinese marinato in salsa di soia
Funziona così: ci si mette giudiziosamente in fila - evitate le ore di punta se non volete incontrare lunghe attese - un po' discostati rispetto al chiosco, per non intralciare il lavoro di quelli vicini, siamo pur sempre in un Hawker Centre (hawker significa "venditore ambulante"); giunto il proprio turno si ordina al bancone il pasto, si aspetta che venga preparato e ci si accomoda infine, vassoio tra le mani, in uno dei tavolacci sparsi attorno. Problema: Singapore è città caratterizzata da clima caldo e umido quasi tutto l'anno, in più il Chinatown Food Complex - struttura coperta, dai soffitti piuttosto bassi - è una sequela di chioschi alimentari dai quali fuoriescono densi vapori di cottura, cosicché i ventilatori sparsi qua e là non sono sufficienti a rinfrescare l'aria.
Noi abbiamo assaggiato anche la wonton soup
La sede "comoda" dell'Hawker Chan, a pochi metri da quella storica
Il piatto combo con le tre preparazioni a base di maiale
Chan Hong Meng alla premiazione della Michelin Singapore 2016, quando ha ricevuto la stella
Gita fuoriporta o viaggio dall'altra parte del mondo? La meta è comunque golosa, per Carlo Passera
di
classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it e curatore della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore. Instagram: carlopassera
Gita fuoriporta o viaggio all’estero? La meta è comunque golosa. Lo è perlomeno per il nostro Carlo Passera, alias Carlo Mangio. Un cibo succulento le sue parole, che stimolano curiosità e salivazione, pensieri limpidi, tanta sostanza per una delle penne più interessanti del panorama gastronomico nazionale