Paulo Airaudo
Carbonara Smiledi Eugenio Boer
Dall'Italia Prato Nevoso, montagna & cibo. Viaggio nella località del Cuneese che cresce anche grazie alla gastronomia
L'Hawker Chan Soya Sauce Chicken Rice & Noodle: chiosco a Singapore, ma stellato Michelin. Difficile spendere più di 10 euro, a dir tanto
Di ritorno da Singapore, dove abbiamo seguito la venticinquesima edizione del locale Food Festival, conclusosi giusto tre giorni fa, tante annotazioni sono rimaste impresse sul taccuino, andremo a raccontarvi tutto poco a poco. La storia forse più interessante ha un nome preciso: Chan Hong Meng, ometto piccolo piccolo, classe 1965, peraltro nemmeno singaporese doc, è originario di Ipoh, Malesia, il che non sorprenda affatto, Singapore è identitariamente un melting pot di etnie differenti, domina la cinese (73%) ma poi ci sono appunto la malese (13%), l'indiana (9%) e così via via, compresi non pochi europei e anche la comunità peranakan, "di discendenza cinese", ossia derivante dai ricchi mercanti del Celeste Impero che tra il 1500 e il 1600 si stabilirono nella penisola di Malacca e sugli Stretti che la separano dall'arcipelago indonesiano, sposando donne malesi del luogo e continuando a vivere tradizioni proprie e a incrociarsi all'interno dello stesso gruppo fino ai giorni nostri, così da preservare una cultura originale, anche gastronomica.
Chan Hong Meng
Parla anche, emozionato, sul palco. Dice: «Che tu sia uno chef o un venditore ambulante, bisogna comunque fare il massimo sforzo in ogni momento, come se avessi sempre un ispettore della Michelin sul posto, ad assaggiare il tuo cibo». E sottolinea che si deve trattare ogni singolo cliente quasi fosse la persona più cara della propria vita; e prosegue paragonando la professione del cuoco a quella del medico, in quanto l’obiettivo è provvedere al benessere e alla salute dei propri commensali.
Questa è la seconda sede dell'Hawker Chan Soya Sauce Chicken Rice & Noodle. Più comoda, ha l'aria condizionata
La specialità della casa è il pollo in salsa di soia, delizioso, accompagnato da semplice riso oppure da noodle, squisiti. Il prezzo? Due dollari di Singapore per la versione col riso, 2,5 per quella coi noodle: al cambio, rispettivamente 1,25 e 1,57 euro. Il pollo viene marinato per almeno 5 ore in una mistura segreta di spezie ed erbe che viene preparata dallo chef ogni mattina; le quantità sono limitate, 180 porzioni, il locale è aperto dalle 10 del mattino alle 8 di sera ma non è inconsueto che il piatto non sia più disponibile già nel tardo pomeriggio.
Pollo in salsa di soia con riso
Ottimi noodles
Cavolo cinese marinato in salsa di soia
Funziona così: ci si mette giudiziosamente in fila - evitate le ore di punta se non volete incontrare lunghe attese - un po' discostati rispetto al chiosco, per non intralciare il lavoro di quelli vicini, siamo pur sempre in un Hawker Centre (hawker significa "venditore ambulante"); giunto il proprio turno si ordina al bancone il pasto, si aspetta che venga preparato e ci si accomoda infine, vassoio tra le mani, in uno dei tavolacci sparsi attorno. Problema: Singapore è città caratterizzata da clima caldo e umido quasi tutto l'anno, in più il Chinatown Food Complex - struttura coperta, dai soffitti piuttosto bassi - è una sequela di chioschi alimentari dai quali fuoriescono densi vapori di cottura, cosicché i ventilatori sparsi qua e là non sono sufficienti a rinfrescare l'aria.
Noi abbiamo assaggiato anche la wonton soup
La sede "comoda" dell'Hawker Chan, a pochi metri da quella storica
Il piatto combo con le tre preparazioni a base di maiale
Chan Hong Meng alla premiazione della Michelin Singapore 2016, quando ha ricevuto la stella
classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it Instagram: carlopassera
Gita fuoriporta o viaggio dall'altra parte del mondo? La meta è comunque golosa, per Carlo Passera