19-02-2021
Vi abbiamo già parlato qui del libro I 100 piatti del Prosecco italiano, che il produttore Sandro Bottega ha voluto dare alle stampe qualche mese fa (per Mondadori, 192 pagine, 19,90 euro, acquista online). Si tratta di un viaggio che l'autore fa compiere al lettore attraverso le colline del Prosecco, patrimonio dell'Unesco, e attraverso cento ricette tipiche dell'area, dall'aperitivo al dolce della tradizione contadina veneta. Il tutto accompagnato da storie e curiosità.
Si parte dunque per un tour per i colli e la loro identità culinaria, che ha saputo combinare quello che la natura offre spontaneamente con i prodotti dell'agricoltura e dell'allevamento, dando vita a una tavola creativa che contamina sapori e profumi. Qui nasce il Prosecco, protagonista della vita, della socialità e della convivialità locale. Bottega ha voluto insomma rendere omaggio alla sua terra; ne è d'altra parte "ambasciatore", con i fratelli Stefano e Barbara, attraverso i vini e le grappe di sua produzione, che esporta in 140 Paesi del mondo e, in particolare, nei 20 ristoranti col marchio Prosecco Bar di mezzo globo.
Pubblichiamo ora la prefazione firmata da Oscar Farinetti.
Una delle cose belle dell’Italia è l’orgoglio di appartenenza che il suo popolo riserva al proprio territorio di origine.
Diciamo che questo sentimento, nel nostro Paese, più che sul piano nazionale si esprime a livello locale. Certamente esiste l’orgoglio di essere italiano ma questo moto naturale, e comune praticamente a tutti i cittadini del mondo, nella nostra nazione diventa sfumato rispetto al senso di appartenenza allo specifico luogo nel quale si è nati e si opera. Ciò discende dalla profonda diversità di storie e tradizioni, di suoli e climi, di cibi e bevande, di arte e paesaggi, di abitudini e vocazioni che la nostra penisola presenta nel modo più pronunciato al mondo.
Il territorio
Dunque il sottoscritto, come cittadino delle Langhe, nato ad Alba da madre di Barolo e padre di Barbaresco, comprende perfettamente i toni e i contenuti di Sandro quando parla delle colline del Prosecco docg. Abbiamo un sacco di cose in comune. Prima di tutto la povertà assoluta da cui le nostre rispettive terre hanno saputo uscire in pochi decenni, dal dopoguerra a oggi. La seconda connotazione comune consiste nel fatto che entrambe sono zone di grandi vini di fama mondiale, i quali possono pure susseguirsi con successo per rendere un pasto memorabile. La terza è che sono posti dove si mangia da Dio: gastronomie che, partendo da cucine semplici e povere, hanno saputo arricchirsi di sapori straordinari, pur senza mai perdere il rispetto della tradizione. C’è infine un tratto particolare che accomuna questi due popoli di successo dell’est e dell’ovest del nord d’Italia. Parlo della tenacia, della gran voglia di lavorare, del non arrendersi mai, del pensare in grande e dimostrare coraggio nell’affrontare i mercati del mondo. Gli uni figli dell’intraprendenza dei grandi mercanti veneziani, gli altri eredi del rigore della provincia sabauda.
La copettina color Prosecco
Il territorio del Prosecco
Aggiungo che forse non ho mai visto immagini così belle relative al cibo. I piatti sono veramente difficili da fotografare: in questo libro esplodono di luce e freschezza, provocano una sana voglia “gioiosa” di provarli.
Alcune delle ricette che potrete trovare sul volume
Grazie, Sandro. Dietro questa raccolta di ricette dei piatti tipici della tua terra si legge la voglia che hai di farti perdonare la fortuna di esserci nato. Perché è così che si deve fare: il miglior modo di ringraziare la propria terra è quello di darsi da fare per raccontarla al mondo.
Pubblicazioni e novità editoriali del pianeta gola
di
il suo vero nome è Natale, ma tutti lo chiamano Oscar. Classe 1954, piemontese di Alba, è un imprenditore e dirigente d'azienda italiano fondatore della catena Eataly nel 2004 ed ex proprietario della catena di grande distribuzione Unieuro, che ha creato partendo dal supermercato Unieuro fondato dal padre nel 1967
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