(continua dalla prima parte)
Puntiamo verso Nord: attraversando il Gennargentu si deve far tappa a Mamoiada, piccolo paese in passato divorato da una faida sanguinosa, oggi capitale del Cannonau. Tra i diversi produttori, merita una visita Giovanni Montisci (via Asiago 7/b, Mamioada (Nu), +39.0784.56487) con il suo vino Barrosu. Giunti infine a Sant'Antonio di Gallura, se invece delle spiagge della Costa Smeralda cercate un ottimo indirizzo per cenare, andate a La Pitraia, tappa obbligatoria per gli amanti di funghi e selvaggina.
Un po’ di riposo sarà d’obbligo prima di partire l’indomani per la tappa successiva: Porto Torres, per fare visita al Caseificio della Nurra di Massimo Bo, connubio tra antiche tradizioni e sperimentazione. Da qui si riprende la strada verso Sud passando prima da Osilo per assaggiare l'omonimo pecorino di Gavinuccio Turra (via Campiello 13, Osilo (Ss), +39.079.42695), poi da Thiesi al Pastificio Tanda e Spada (31/bis SS 131 Bis, Thiesi (Ss), +39.0798.86751), infine da Bonorva per il pane zichi dall'omonimo panificio; il pranzo va prenotato invece ad Abbasanta, al Su Carduleu di Roberto Serra (via Sant'Agostino n. 1, Abbasanta (Or), +39.0785.563134): gusterete il sapore della carne di melina sarda. Nel pomeriggio spostatevi nel Montiferru alla scoperta dell'extravergine d'oliva e del casizolu. Rimanendo in zona, per la cena si può andare a trovare Roberto Flore all'Antica Dimora del Gruccione, nella quale rimanere anche la notte.

Il molto fotogenico pane zichi dell'omonimo panificio di Bonorva
Il terzo e ultimo giorno prevede la prima sosta ad Ales, paese natale di
Gramsci e di
Luigi Manias, (loc. Marraconi, Ales (Or), +39.347.7289905) apicultore (non solo apicoltore), per assaggiare uno dei migliori mieli d'Italia. A pochi km c’è Gonnostramatza: alla
Fattoria dei Fratelli Cuscusa (loc. Pardu Corongiu, via Roma 41, Gonnostramatza (Or), +39.347.0929675) si possono assaporare eccellenti formaggi biologici; arrivate verso le 11, quando va in scena la tradizionale merenda collettiva a base di caci,
civraxiu, lardo fatto in casa e qualche buon bicchiere di vino.
Finito lo spuntino, si attraversi l'altipiano di Siddi dove poter far shopping nell'orto di
Giampiero Frau (Loc. Bareci, Siddi (Vs), +39.333.1910955), per proseguire subito dopo in direzione Ussaramanna a visitare prima
Pietro Lilliu (via Sardegna 13, Ussaramanna (Vs), +39.349.7591144), che in una terra dove i giovani fuggono dall'agricoltura ha deciso di dedicarsi anima e corpo al suo vigneto, e poi un altro ragazzo,
Aurelio Podda (zona Pip, Ussaramanna (Vs), +39.0783.95414), che ha trovato la sua dimensione tra gli uliveti e produce un extravergine molto interessante.

I due gestori del ristorante La Pitraia, specializzato in funghi e selvaggina
Saltate il pranzo e dirigetevi a San Gavino: è il mio paese natale e condivide con Turri e Villanovafranca la fama di capitale dello zafferano sardo. Acquisti? Alcuni stimmi da
Gavino Inconis (loc. Pardu Malu, San Gavino Monreale (Vs), +39.0709.3337530) e del buon riso da
Stefano Curreli di
Molas (via Donizetti 25, San Gavino Monreale (Vs), +39.0709.337057). L’ultima tappa prima di rientrare a Cagliari si deve fare a San Giovanni Suergiu, nel Sulcis Iglesiente, per assaggiare un pane tipico di quelle parti, strette tra antiche tradizioni e utopia industriale:
su pai cun tamatta (il pane con pomodori).
In tre giorni di tour, seguendo i miei consigli conoscerete una Sardegna diversa, imbattendovi anche in tanti altri stimoli che sarete voi stessi a scoprire. Perché il viaggio è un inizio, cambia sempre: nel mio ristorante lo stuzzichino si chiama “viaggio”, appunto, ma poi aggiungo di volta in volta “in Sardegna”, “in Marmilla” e così via, tra possibilità (quasi) infinite...
2. fine