28-05-2011
Pietro Russano è un simbolo. Un eroe della lotta quotidiana per l’integrazione di culture e modi di vita differenti. Lui si è fatto la valigia, lasciando il paesello (pugliese si è e si resta per sempre) per farsi strada nella citta des Lumières. Illuminista, progressista e a spada tratta ottimista si è fatto notare – da ciechi, sordi e daltonici del palato compresi - orchestrando in quel di Rino, col compare Giovanni Passerini, la campagna sovrannazionale del Vino Naturale. Quando dopo un anno di sommelieristici servizi se n’è andato per conto suo, non è scappato col prontuario degli indirizzi anzi, invitando amici e simpatizzanti proprio a prendere un aperitivo da lui (come da Lattuada il caffè). Tanto una bollicina tira l’altra, e l’appetito vien spiluccando. E alla fin fine il suo RetròBottega, che i francesi chiamano Arrière Boutique e gli anglofili Back Room (e, per una volta c’è, nel sottoscala dove trovate le toilette), diventa un vero e proprio ristorante. Ok, la carta è ristretta, manca l’induzione, manca il wok e, salvo errore da parte nostra, un vero forno magari si trovasse pure al vapore. C’è però il Pietro col suo socio, Salvatore Li Causi (professione: pure attore), accanto all’affettatrice per proporvi prosciutti, speck, lardi e provole affumicate.
Recensioni, segnalazioni e tendenze dai quattro angoli del pianeta, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
a cura di
giornalista italiano con residenza francese, già collaboratore di Gambero Rosso, Gault Millau e Libération, oggi scrive per Cook_Inc, Biscuit, 'Express e Fooding. E' french chairman di World's 50 best e creative director di Cook it Raw