È facile pensare che ciò che ci spetta di diritto sia una faccenda scontata, naturale, di provenienza sicura. Non è spesso così. La libertà, civica e intellettuale, è frutto di impegno e alle volte di lotta. Ciò che emerge da Antonia Klugmann ha proprio a che fare con l’impegno e con la voglia di liberarsi dei retaggi del passato, senza però perdere il valore della propria storia. Chef in forza al Ridotto di Venezia, un passato tra i banchi della facoltà di Giurisprudenza della Statale, Antonia sarà protagonista a Identità di Donna lunedì 6 Febbraio alle 12.30 in Sala Blu. “Territorio: vita in movimento”, il titolo del suo intervento.
È dalla sua vita, dalla sua storia personale, dal suo muoversi per territori e cucine diverse che la cuoca accinge per costruire la propria idea culinaria. Un movimento che diventa quindi un’elaborazione mentale, una volontà di sfruttare ciò che il territorio in cui siamo ci può offrire, come prodotti e come pensieri. Una cucina creativa, che nasce dall’idea di donna ma che proprio da quest’idea si deve affrancare. Perché il preconcetto, purtroppo ancora ben saldo della donna in cucina, è quello che ella debba sfamare la propria famiglia, punto. Nient’altro. Nessuna creatività è richiesta, nessuno svolazzo, nessuna digressione. Liberata, con sforzo, da quest’idea, la donna è allora libera di esprimersi. Come fa Antonia.

Antonia Klugmann con Arianna Dalla Valeria, 23 anni, sua assistente al Ridotto e alla lezione di Identità Milano
Origini ebraiche da parte di padre, nonno pugliese, nascita triestina, lunghe trasferte e esperienze di vita ne costruiscono le fondamenta di un gusto poliedrico e sfaccettato. Un passato che vuole sottolineare e utilizzare con forza. Sarà il primo piatto,
Uovo al cavolfiore a raccontarci della sua prossima sfida: il Collio. Proprio in questa splendida zona vedremo la nascita del ristorante di quest’eclettica chef e della quale ci racconterà sapori e profumi, attraverso questa bella espressione vegetariana.
Polpette di bollito, la purea di pomodori secchi e la cicoria farà invece riferimento al nonno pugliese, senza però rifarsi a una tradizione nuda e cruda. «Non amo rivisitare la tradizione»,” ammette Antonia, «sarebbe come raccontare una storia già ascoltata utilizzando altre parole».
Antonia vuole raccontare la sua storia e lo fa con grande naturalezza.
Garusolo, i fagioli gialet e lo spinacino l’ultimo piatto: un omaggio alla Venezia che la vede tra i fornelli e alla grande qualità dei prodotti dell’Adriatico. Le lumache di mare verranno preparate con l’uso di zafferano e accompagnate da fagioli giavet, fagioli di montagna tipici del Veneto e dallo spinacino. Perché anche dalla splendida città lagunare
Antonia vuol trarre il meglio, elaborandolo al massimo. Con immaginazione e libertà.