22-03-2018
Andrea Tortora con Cristina Viggè, presentatrice della rassegna incentrata sulla Pasticceria Italiana Contemporanea, realizzata in collaborazione con Molino Quaglia
«Il singolo non vince mai». Andrea Tortora, pasticcere nella testa e nell'animo, conosce bene il valore della squadra. Poco importa se sul palco di Identità Milano il pastry chef del tristellato St. Hubertus si sia presentato da solo per la lezione "DESIDERIO. Origine del fattore umano".
«Ho potuto esserci solo grazie alla mia squadra perché mi fido di loro al punto di lasciar loro in mano il servizio», dice Tortora, pasticcere spinto dal desiderio. «La mia sfida è saperlo ridestare ogni giorno e ripartire da lì. E da lì fare ripartire ogni giorno anche chi lavora con me perché è bello pensare a un allievo che supera il maestro».
Le allieve, in questo caso, sono quattro donne di cui tre arrivano dal Sol Levante. E, grazie alla lungimiranza "anti-ego" di Andrea, non sono semplici esecutrici, ma collaboratrici «in grado di risolvere problemi e con una loro creatività».
«Ma facciamo tanto altro fuori dal ristorante e la squadra deve essere autonoma, saper risolvere i problemi e avere la propria riconoscibilità – spiega -. Per me è importante anche che siano anche loro a parlare con i clienti, non c'è alcuna gelosia».
Tra le parole simbolo di Andrea Tortora c'è "autonomia" che per la squadra significa essere in grado di mettere in tavola uno dei signature dessert del St. Hubertus. Per esempio l'apfel strudel in chiave moderna, che è il primo dolce portato da Tortora alla prima edizione di "Pasticceria Italiana Contemporanea" di Identità Milano.
La costruzione del dessert viene finita con una corona di crema pasticcera classica alla quale viene sovrapposto un terzo sablé forato che contiene un crumble croccante a base di uvetta, cannella e chiodi di garofano. Il dolce viene finito in tavola con una salsa alla vaniglia. «Autonomia in questo caso – sottolinea Tortora – significa poter assemblare un dolce complesso come questo. E, in generale, sapere che la tua assenza non pregiudica il servizio perché, come si sa il pasticcere apre e chiude con pane e dolce che, se sbagliati, possono rovinare un pasto».
Saraceno & mirtilli rossi
La torta di grano saraceno e mirtilli rossi, più che conosciuta in Alto Adige e Germania, è un omaggio all'incontro tra due culture. «Girando l'Asia e parlando con le ragazze giapponesi della squadra ho scoperto che il grano saraceno utilizzato per la soba e per un porridge fa parte anche della cultura orientale e quando, un giorno, Naoko assaggiò il gelato al grano saraceno che avevo appena mantecato ci riconobbe sapori che le ricordavano le sue radici, facendola sentire a casa».
Torta di pane
Infine lo "scopo evolutivo". «Oggi il mio obiettivo è questo, domani si sposterà. Il successo non deve mai essere perseguito, ma deve seguire», dice citando il filosofo Viktor Frankl. Il dolce che rappresenta la dinamicità della pasticceria è la nobilitazione di un ricordo d'infanzia del cremonese Andrea Tortora, la Torta di pane.
Uovo di colomba
A marchio At Patissier di Andrea Tortora, invece, per questa Pasqua arriva l'Uovo di colomba, anche in limited edition Gianduja e Albicocca. «Un lievitato tutta pancia – conclude Tortora - confezionato in una scatola in latta (con illustrazione di Giò Pastori, ndr) che conserva meglio il prodotto e che a me, anche in questo caso, ricorda l'infanzia».
Tutto sull’edizione 2018 di Identità Golose, a Milano da sabato 3 a lunedì 5 marzo. Il tema della quattordicesima edizione sarà “Il fattore umano”
a cura di
Giornalista catanese a Milano, classe 1966. «Vado in giro, incontro gente e racconto storie su Volevofareilgiornalista» e per una quantità di altre testate. Inscalfibile