Vasame, Viareggio (Lucca)
Vasame (cioè “baciami”, in napoletano) è il nuovo format del giovanissimo Vincenzo Nese, che ha deciso di bissare il successo del primo locale O’ Scugnizzo Gourmet a Stradella, aprendo ora a Viareggio. Questo giovane talento ha ereditato la passione dalla famiglia, originaria di Tramonti, creando un concetto tutto suo. Propone infatti una pizza “Napoletana Chic”: chic per via dell’ambiente, studiato e arredato come un bistro, e napoletana per via dell’impasto, con una cottura però contemporanea, col cornicione scioglievole ma fragrante, cosa che la differenzia dalla tradizione pura. Leggi l'intera scheda di Luca Farina

Vincenzo Nese, Vasame, Viareggio
Clementina, Fiumicino (Roma)
Spariglia i canoni della pizza il bel locale di
Luca Pezzetta e
Jacopo Rocchi (rampollo della pasticceria
Rustichelli, che si occupa della parte dolce del menu), in un ex cinema sulla passeggiata cittadina, lungo il canale di attracco dei pescherecci. Pezzetta è un fuoriclasse: la competenza in materia di impasti è a perfetto agio qui, nella “Periferia Iodata” (associazione di ristoratori locali), dove, oltre alla ricerca su lievitazioni e farine, mostra sensibilità rara sui condimenti, a partire dal pescato acquistato giornalmente all’asta di Fiumicino, che ha instillato un profondo percorso di sperimentazione sulle stagionature e sulla norcineria di mare.
Leggi l'intera scheda di Identità Golose
La Taverna di Bacco, (Nettuno, Roma)
Oltre le tipiche trattorie di mare che spopolano a Nettuno, il gettonato
seaside romano. La famiglia
Villani, ormai 7 anni fa, mescola le carte e apre un ristorante che ancora oggi “disturba” chi arriva sul litorale per la classica
fritturina di calamari vista mare. Tanto per iniziare, La Taverna di Bacco non ha il mare. È in centro città e ha saputo irrompere negli schemi nettunesi, creando diversità. Ristorante italiano dalla mentalità cosmopolita, speculare ai gusti attenti di chi ci lavora: dopo 7 anni, non senza sacrifici, la famiglia Villani ha vinto. Superando il test del gourmand e di chi apre la porta senza sovrastrutture mentali.
Leggi l'intera scheda di Nadia Taglialatela

Lo chef Filipe Augusto Dos Santos e i sous chef Yash Gaikwad e Cristian Ferrari, La Taverna di Bacco, (Nettuno, Roma)
Riccio, (Bacoli, Napoli)
Chef
Agostino Alboretto e
Roberta Di Meo, maitre sommelier, condividono professione e vita privata:
Riccio è praticamente casa loro, pochi tavoli, interni ed esterni, in un’atmosfera che riconcilia con il mondo. Attivi nel No food waste, scelta imposta dall’essenza stessa del ristorante: solo cucina di mare, con materie prime freschissime e di rapida deperibilità. Da qui l’interesse per la frollatura dei pesci di grande taglia, ovvero la maturazione a temperatura e umidità controllate, per utilizzare tutto, anche dopo un mese ed anche nei periodi di fermo pesca. Le carni dei pesci restituiscono morbidezza, un gusto fresco, pulito negli odori e nella consistenza.
Leggi l'intera scheda di Nadia Taglialatela

Roberta e Salvatore Di Meo e Agostino Alboretto de Il Riccio (Bacoli, Napoli)
Il Faro di Capo d'Orso - Andrea Aprea, Maiori (Salerno)
Dalla stagione 2022 c'è una grande novità, il nuovo progetto del
Faro di Capo d'Orso è in co-branding con lo chef
Andrea Aprea, noto per avere portato due stelle Michelin al
Vun Andrea Aprea del Park Hyatt Milano - e ora al ristorante che porta il suo nome. Andrea è entusiasta di riprendere a lavorare in Campania, dove sono le sue radici. Una collaborazione felice che vede in cucina la presenza costante dello chef
Salvatore Pacifico, pugliese di origini.
Leggi l'intera scheda di Marina Alaimo
Oltremare dell'hotel Due Torri, Maiori (Salerno)
Lo chef
Alfonso Crisci ci accoglie sempre con grande entisiasmo e solarità al rooftop dell'
hotel Due Torri di Maiori. Siamo proprio all'ingresso di questo borgo marinaro della costiera amalfitana. L'esperienza offerta tra le camere con vista mare e il fine dining Oltremare è molto coinvogente, immersiva nelle bellezze e nella cultura di questo tratto di mare, roccioso e affascinante come pochi altri. All'ottavo piano c'è la sala ristorante che riporta i motivi mediterranei della ceramica vietrese, uno stile gioioso e artistico che ritroviamo un po' ovunque.L'altezza e le pareti a vetro proiettano una visuale piena sul mare, sembra quasi di essere seduti sul ponte di una nave.
Leggi l'intera scheda di Marina Alaimo