20-10-2022

Bollicine d'autunno: 12 consigli dei nostri esperti

Suggerimenti preziosi dedicati a chi ama esplorare, per sorsi eccellenti, di qualità, ricchi di sfumature. Le bollicine del mondo viste con gli occhi di Identità Golose

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Pian piano le temperature si fanno più miti, ma non si spegne la voglia di un calice di ottime bollicine. Ecco i consigli dei nostri esperti.

Trentodoc Altinum Riserva 2015 - Cantina di Aldeno, Trentino

Aldeno è un comune vicino alla città di Trento. Da alcuni secoli fare vino era nel DNA degli abitanti di questo borgo. In verità si narra che, per avere successo, bastasse possedere la trilogia delle tre “P”: un pezzo di terra, la passione e tanta pazienza. Dal 1910 il sogno di un gruppo di viticoltori di Aldeno si realizza grazie a una singolare lungimiranza: scommettere sul vino di Aldeno attraverso un progetto associativo della cantina sociale cittadina che rappresenta un movimento cooperativo di alta qualità. Lo statuto di fondazione aveva obiettivi chiari: produrre vini identitari d’eccellenza. Pochi anni dopo nasce una seconda realtà cooperativa, l’Unione Vinicola Aldeno che, nel 1972, si fonde alla precedente dando vita all’attuale realtà vitivinicola. Il Trentodoc Riserva Altinum è stato prodotto, per la prima volta, nel 2009. Il blend, che costituisce la Riserva, è 30% Pinot Nero e 70% Chardonnay (di cui il 40% fermenta e affina circa 5 mesi in barrique). A partire dal millesimo 2013, l’affinamento in bottiglia sfiora il minimo di 72 mesi per arrivare fino a 80 mesi. Giallo paglierino con riflessi dorati, i profumi fruttati si alternano a note agrumate e melo, stemperate da lievi note di vaniglia. Sorso ammandorlato e pieno. Provatelo! Cinzia Benzi

 

 

Spumante Metodo Tradizionale Dosaggio Zero NumerOtre 2018 - La Marca di San Michele, Marche

Il cognome Bonci è Cupramontana, in particolare il cognome Bonci è San Michele: la vigna simbolo del Gran Cru del Verdicchio, in grado di offrire costantemente negli anni uve di qualità e vini longevi. Alessandro e Beatrice (Bonci) insieme a Daniela Quaresima, nel 2007 hanno voluto tracciare una strada tutta loro, dopo essere nati e cresciuti in una famiglia che, del vino cuprese, è sempre stata un simbolo e un modello di riferimento. La voglia però di vedere il vino sotto un'ottica diversa, facendo perno sull'agricoltura biologica, cercando di interpretare un cru così prestigioso, in maniera meno strettamente tecnica e più verace, è stata più forte della certezza consolidata dell'azienda di famiglia. Nacque sotto questi auspici La Marca di San Michele e oggi è uno dei più fulgidi esempi di come un singolo vigneto possa regalare diverse sfumature e sfaccettature, in base all'interpretazione. Quella delle bollicine è il NumerOtre 2018 Dosaggio Zero, volutamente non sboccato per scegliere se berlo limpido o "agitato": le tracce che l'Adriatico sia passato di qui ci sono e si sentono per l'impatto salmastro/roccioso, poi il basilico e la menta fanno da sfondo a una classicissima mandorla. Sorso ricco, pieno, come San Michele vuole, sorretto da una succosa acidità. Cupra über alles. Alessio Pietrobattista

 

Spumante Metodo Classico Blanc de Noirs - Tenuta Pertinello, Emilia Romagna

A riprova di quanto il terroir influisca sulle sfaccettature di un vino, i 40 ettari di bosco che si alternano ai 15 di vitigni di proprietà della famiglia Mancini, qui, sono tutti nel bicchiere. Perché tra le colline di Galeata e Civitella di Romagna, la superficie boschiva svolge un ruolo fondamentale: fa scudo alle intemperanze del clima, mantiene vive le escursioni termiche e dona, non ultimo, un ventaglio di biodiversità prezioso per la vite. Il ruolo del bosco, insieme ai 300-400 m di quota e alle caratteristiche del terreno arenaceo, conferiscono ai vini della Tenuta Pertinello peculiarità uniche nel panorama enoviticolo romagnolo. Da uve Sangiovese, il Blanc de Noirs esprime tutta la freschezza che questa bacca sviluppa vinificata in bianco, trascorsi 24 mesi sui lieviti e affinata 3 mesi in bottiglia. Nelle note dorate si scorgono dunque i sentori di bosco, di resina e di macchia mediterranea, che si completano al palato tra la morbidezza e la freschezza dell’agrume candito. Cremoso e fresco il sorso, si rivela un vino di struttura, enfatizzato dalle componenti minerali e dunque solide, ma mai statico e pertanto estremamente affascinate. Un'etichetta splendidamente concepita, simbolo di una cantina che si sta imponendo anche per i suoi Metodo Classico. Andrea Grignaffini

 

Cuvée 60 2015 Spumante Brut Nature - Casa Caterina | Franciacorta, Lombardia

Nasce nella culla degli spumanti italiani, ma certamente di “canonico” a Casa Caterina c’è solo l’indirizzo che porta a Monticelli Brusati. L’azienda possiede 14 ettari di vigneti in prevalenza Chardonnay, Pinot Nero e Meunier su terreni composti da calcare, argilla e sabbia. In vigna, approccio biodinamico e in cantina un lavoro artigianale da far tremare i polsi. Casa Caterina è “oltre”, inutile negarlo, pura libertà d’espressione, a tratti lucida follia nel perpetrare uno schema fuori dalle righe. Ma poi li assaggi quegli spumanti e vieni trasportato in una dimensione onirica che pensavi non potesse esistere. La Cuvée 60 è il simbolo di una mentalità che sa rapire, un metodo classico con rifermentazione in bottiglia e sboccatura manuale che affina 60 mesi sui lieviti. Chardonnay in purezza, ma dimenticate tutto quello che avete in mente sullo Chardonnay, qui in versione primordiale, con una materia vivida, animalesca, una belva graffiante a cui cedere il ruolo di protagonista di uno spettacolo circense d’altri tempi, pieno di colori, effetti scenici ed emozioni continue. Ad ogni sorso la narrazione prende strade inaspettate e non vorresti mai arrivare alla parola fine. Ma state tranquilli, è pressoché infinito. Bruno Petronilli

 

 

Spumante Metodo Classico Brut Gran Montù - Luciano Brega | Oltrepò, Lombardia

Siamo a Montù Beccaria, frazione Bergamasco, poco meno di duemila anime sulle colline della Valle Versa, in Oltrepò Pavese. Qui, i fratelli Domenico Luigi Brega hanno impostato e sviluppato l’omonima azienda vitivinicola di famiglia, accrescendone nell’ultimo ventennio struttura e livello, pur mantenendo l’impostazione di un’impresa a conduzione familiare. Gli ettari di proprietà, suddivisi in due tenute, assommano in totale a 90, di cui 80 impiantati a vigneto con varietà principali Pinot Nero, Pinot Grigio e Chardonnay. La coltivazione dei terreni segue le moderne tecniche agronomiche nel rispetto dell’ambiente, mentre in cantina i processi di produzione sono orientati al risparmio delle risorse. In una variegata produzione di etichette, spiccano quelle di Metodo Classico. Tra questi il Brut Grand Montù, soprattutto nel formato magnum, ci convince sempre per costanza di alta qualità e piacevolezza. Pressatura soffice, fermentazione a 18 °C, presa di spuma e affinamento sui lieviti per 24 mesi più almeno altri tre di affinamento dopo sboccatura e dosaggio sono le fasi salienti di produzione. Il colore giallo paglierino cristallino, aromi di fiori bianchi, agrumi, pera, lampone, pane tostato e il gusto sapido e persistente ne descrivono le peculiarità. Luca Torretta

 

Cuvée des Caudalies - Champagne De Sousa | Champagne, Francia

La grande passione per la terra è il credo della famiglia De Sousa. I vigneti coltivati in biodinamica si trovano principalmente nei Grand Cru della Côte des Blancs di Avize, Oger, Cramant e le Mesnil-sur-Oger, con un suolo crayeux, che dona finezza, eleganza e mineralità e questo permette di esprimere il vero gusto dello Champagne. La Cuvée è un assemblaggio di Chardonnay in purezza, proveniente da vecchie vigne dei villaggi di AvizeOger e Le Mesnil, con una vinificazione in fûts de chêne. Nell’assemblaggio troviamo il 50% di vini dell’annata 2017 e il 50% di vini di una “réserve Perpétuelle” del 1995. Il dégorgement è avvenuto a gennaio 2021 con un dosaggio di 3 g/l. All’olfatto profumi agrumati di cedro, sentori dolci di miele d’acacia e note di nocciola, speziature e note gessose. Al palato una bella freschezza, di grande eleganza e complessità, con una palette aromatica, soave e verticale allo stesso tempo, ottimo equilibrio tra la maturità dell’uva e una bella mineralità, espressione del terroir, con un finale salino preciso di lunghissima persistenza e tante caudalies. In enologia un caudalie è l’unità di misura che esprime la durata di espressione in bocca degli aromi di un vino; si misura dopo aver deglutito: un caudalie equivale a un secondo. Manlio Giustiniani

 

Cuvèe Brut Millesimato - Cantine Strapellum, Basilicata

Viaggiare apre la mente. Chissà quante volte lo abbiamo sentito dire. Persone, luoghi, esperienze, sensazioni, che ci portiamo dentro e che cerchiamo di raccontare non appena ne abbiamo occasione. Un passaggio in Basilicata, una Matera in forma splendente che ti accoglie a braccia aperte e ti coinvolge nei suoi gangli vitali ricchi di storia. L’ospitalità è vibrante e Burro Salato ne è un esempio: una casa provenzale, un piccolo mondo dove sperimentare la fusione dei sapori lucani e la cucina d’Oltralpe. Qui Isabella ama presentare le sue selezioni enoiche e lo fa con sincero piacere: la cuvée brut dell’azienda Strapellum è una di queste. Una bottiglia felice che mette subito d’accordo ristoratore e commensale. Un vino ottenuto con selezionatissime uve di Aglianico del Vulture vinificato in bianco e Greco, rigorosamente raccolte a mano. Metodo Martinotti, sosta sui lieviti di 90-100 giorni, agitazioni giornalieri sì da mettere tutto in equilibrio. Perlage fine di buona forza e durata, agrumi in evidenza al naso, piacevole crosta di pane al gusto. Un ottimo benvenuto. Luca Turner

 

Spumante Metodo Classico Brut Rosé Rosaneti 2018 – Librandi, Calabria

La famiglia Librandi affida al suo Metodo Classico Rosé un nome significativo della solida storia vitivinicola che le appartiene, ben quattro generazioni di vignaioli a Cirò Marina. Rosaneti, infatti, è il nome della tenuta più grande, sede operativa e in fermento dell’azienda, che fa capo a 155 ettari vitati dei circa 230 totali (il resto distribuiti tra le tenute di Critone, Ponta Duca Sanfelice, Pittaffo, San Biase e Brisi). Rosaneti è anche domicilio per il Museo della Vite e del Vino che accoglie il passato contadino di queste terre e che vale il viaggio se si capita in zona. Il nome è volutamente legato alla valle del Neto, che segna la geomorfologia dei terreni che interessano la tenuta a cavallo dei comuni Rocca di Neto e Casabona. Nella spumantizzazione effettuata per ottenere il Brut Rosé Rosaneti, il Gaglioppo, vitigno solitamente interpretato in austerità, trasfigura regalando caratteri di accoglienza e leggiadria. Questo 2018 si distingue per un colore rosa buccia di cipolla, illuminato da un fine perlage e raccontato da profumi tenui di liquirizia, agrumi, frutta selvatica, mandorle ed erbe aromatiche e al sorso è capace di farsi amare grazie a una trama succosa e di buona freschezza, abbracciato da una sinuosa rotondità fruttata. Un must per la tartare di tonno. Monica Coluccia

 

 

Franciacorta Rosé "Mariella"- Contadi Castaldi | Franciacorta, Lombardia

La bella cantina, costola del gruppo Terra Moretti, è ospitata dall'antico fabbricato della fornace Biasca che, dismessa la sua attività, fu acquistato da Vittorio e Mariella Moretti negli anni ’80, per convertirlo in una cantina. I suoi ampi volumi e le lunghe gallerie di cottura dei mattoni si rivelarono perfetti per affinare i Franciacorta e per accogliere gli appassionati di vino. Il nome scelto per l'azienda rappresenta la sintesi della storia millenaria della Franciacorta: i "contadi" erano, in epoca medievale, le contee della Franciacorta, piccole unità territoriali rinominate per una produzione agricola di eccellenza; i “castaldi” erano i signori delle contee ai quali veniva affidato il governo delle terre. "Mariella" è il vino dedicato alla signora di casa, una cuvée realizzata solo in annate eccezionali, quando il Pinot Nero si esprime in tutta la sua eleganza e armonia e, una volta integrato con una piccola percentuale di Chardonnay, vinificato in parte in acciaio e in parte in legno, dà vita a questa bollicina. Il lungo periodo di affinamento sui lieviti regala un bouquet intenso e complesso, caratterizzato da nitidi richiami floreali e note di frutti rossi e arancia, con un delicato sottofondo speziato. Il sorso pieno e carnoso è ravvivato da una vivace freschezza. Adele Granieri

 

Champagne “Ultime” - Boizel | Champagne, Francia

Florent Lionel Roques-Boizel sono la sesta generazione della famiglia Boizel, uno dei riferimenti di Epernay. La maison, fondata nel 1834, attualmente lavora circa 70 ettari vitati, per una produzione annua che si attesta attorno al mezzo milione di bottiglie. L’obiettivo dichiarato dai fratelli Roques-Boizel è sempre stato quello di cercare la miglior maturazione possibile per portare in cantina uve che siano perfette per la fermentazione. La maison, per la fase di vinificazione, utilizza quasi esclusivamente vasche d’acciaio, con l’obiettivo di preservare al meglio l’essenza delle uve. Un prodotto che unisce grande freschezza e pienezza gustativa è lo Champagne Ultime, realizzato con 50% Pinot Noir, 37% Chardonnay e 13% Meunier, affinamento di 6 anni sur lies, pas dosé e con l’utilizzo del 40% dei vins de réserve. L’idea della maison è quella di sfruttare al meglio le caratteristiche dei singoli vitigni, per poi avere un prodotto equilibrato. La lunga permanenza sui lieviti, poi, conferisce anche una generosità di aromi, dalla crosta di pane alla frutta dolce, anche un tocco di frutta tropicale, spezie ed erbe officinali. In bocca conquista per la morbidezza iniziale, ma anche per un finale lungo e profondo. Raffaele Foglia

 

Spumante Metodo Classico Nui - Ronc dai Luchis, Friuli Venezia Giulia

Le Nui, nuvole in friulano, presenti in etichetta ed estrapolate dal dipinto di uno zio, rappresentano sicuramente i tanti progetti di Federico De Luca dell’Azienda Vitivinicola Ronc Dai Luchis di Faedis (UD). E anche il Nui nasce da un progetto: produrre un metodo classico, metodologia amata dal produttore, che parli di Friuli, quindi con una varietà autoctona. Così, dopo diverse esperienze in Franciacorta, Federico effettua dei test su alcune uve, ma quella che risponde meglio è il Verduzzo, in purezza e pas dosè. Il Nui è un rosso che veste bianco, ha quindi bisogno di tempo e rimane in cantina minimo sei anni; viene effettuata poi la sboccatura e nel giro di due mesi entra in commercio; il contenuto di solforosa è molto basso ed è pronto da subito. Il colore è dorato e il perlage è molto fine. Al naso sono riconoscibili alcuni tratti distintivi dei vini friulani come i fiori bianchi e la mela, c’è un sentore di lievito e qualche nota idrocarburica. È di buona beva: acidità e tannino sono in sinergia. Non è spiccatamente persistente, ma lascia in bocca una mineralità, legata ai tannini, piacevole e che invita a un altro sorso. L’abbinamento perfetto è con dei formaggi piuttosto grassi accompagnati da confetture dolciastre, come quella ai fichi. Stefania Oggioni

 

Spumante Metodo Tradizionale Extra Brut Titillum Millésime 2015 – Undurraga, Cile

A battezzare questa etichetta è il “vinum titillum” degli antichi romani: il vino che faceva del solletico al palato perché imbottigliato a fermentazione non ancora del tutto conclusa (sviluppando quindi, all’interno della bottiglia, una leggera effervescenza). Undurraga è leader nel mercato cileno degli spumanti dagli anni ’70, ma nella produzione di questo vino ha voluto lasciare il segno, ricorrendo alle migliori risorse umane e paesaggistiche per creare un’etichetta che potesse dialogare con le migliori bollicine del mondo. Da qui la selezione del terroir più indicato per un’uva che predilige i climi freddi qual è il Pinot Noir: la Valle de Leyda, accarezzata dalle gelide brezze del Pacifico, e il reclutamento di un’eminenza qual è Monsieur Philippe Coulon, agronomo francese, già direttore enologo per oltre trent’anni di una certa casa dello Champagne di nome Moët & Chandon. Monsieur Coulon, assieme all’enologo della cantina, Carlos Concha, ha selezionato i tagli più interessanti per creare una cuvée che esprimesse al meglio il carattere del Pinot Noir per poi far affinare il vino per oltre 45 mesi sui lieviti. Il risultato è un Blanc de Noirs superbo, che richiama note di fragola e frutta rossa al naso; in bocca è ricco, sapido, complesso, cremoso, persistente. Giovanna Abrami

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Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

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Identità Golose