23-07-2019

La semplicità del Finil del Pret e
una pecora gigante bergamasca da urlo

Due giovani appassionati, Simone Bianchetti e Silvia Loda, rileggono con estro la tradizione in una cascina del Bresciano

Noce di pecora gigante bergamasca, fumo, salsa ter

Noce di pecora gigante bergamasca, fumo, salsa teriyaki: un piatto strepitoso al Finil del Pret, ristorante della Bassa Bresciana

Ci sono quei posti dove capiti un po' per caso. Ci sono quei posti piuttosto fuori mano, ma succede di trovarsi da quelle parti, e allora quale migliore occasione? Ci sono, ancora, quei posti dei quali qualcuno ti parla, perché son gestiti da ragazzi seri e appassionati, quindi ti nasce una simpatia e appena puoi prendi e fai una visita. Ci sono tanti posti di questo tipo, per fortuna, in Italia.

Ci sono quei posti dove entri senza enormi aspettative, e ti ritrovi soddisfatto alla fine del pasto. Ci sono quei posti che, chapeau, vantano un rapporto qualità-prezzo da incorniciare. Ci sono quei posti che, senza troppo menarsela, selezionano accuratamente la materia prima, si vede che ci tengono, e le papille confermano grate. 

Ci sono infine quei posti che, sommando un po' tutte queste caratteristiche che abbiamo elencato, risarvano però un'ulteriore sorpresa positiva: un piatto su tutti che vale il viaggio, una preparazione che ci si ricorda, buona come le altre ma ancor di più, con quel qualcosa di speciale che fa trillare un campanellino nel cervello e manda in visibilio i sensi. Ecco, l'osteria Finil del Pret per noi fa parte di quest'ultimo gruppo.

Silvia Loda e ​Simone Bianchetti 

Silvia Loda e ​Simone Bianchetti 

La anima un gruppo di ragazzi giovani, ma non così giovani da concedere troppo all'inesperienza. Il nucleo centrale è composto da Simone Bianchetti e Silvia Loda. Coppia sul lavoro e non nella vita: entrambi classe 1986, lui bresciano di città e lei franciacortina. Si conobbero, studenti, all’istituto alberghiero Mantegna di Brescia. Poi si persero di vista, per ritrovarsi a cucinare insieme in un semplice indirizzo della Leonessa d'Italia, l'osteria Lo Scultore. «È stata un’esperienza fondamentale perché la proprietà ci diede subito carta bianca sul piano gestionale e la cosa ci ha permesso di prendere fiducia e coraggio nei nostri mezzi», ci spiega Simone (Silvia parla poco o nulla). Nel 2013 decisero di mettersi in proprio. Scoprirono che nella profonda bassa Bresciana, in un paesino sperduto e dai due nomi, Comezzano-Cizzago, a due passi dal confine con le province di Bergamo e Cremona, un tizio qualche anno prima aveva ristrutturato un cascinale perché le sue figlie vi aprissero un ristorante. Queste ultime a quanto pare non ne volevano sapere, e quindi la struttura era in disuso.

Si trattava di un vecchio fienile originariamente di proprietà della parrocchia (Finil del Pret, ossia "fienile del prete"), poi distrutto negli anni Venti da una tromba d’aria. Dunque si trattava di rilevare un mancato - fino ad allora - ristorante, con una lunga storia alle spalle, legato alle radici stesse di queste terre: «Il luogo, insomma, ci sembrò subito custodire la vocazione più affine alla nostra filosofia di cucina», ossia, tradizione vista con spirito contemporaneo, materie prime selezionate preferibilmente locali ma non solo; rapporto con gli artigiani del gusto che le forniscono. Simone e Silvia decisero di tentare l'avventura.

A quel punto occorreva, innanzitutto, dividersi i compiti. Andò così: «Simone, sono molto più timida di te. Quindi io sto in cucina, tu in sala». Non che lui sia un fiume di parole, intendiamoci; vantava anche un'esperienza di prestigio ai fornelli, con Stefano Cerveni, dopo aver studiato all'Alma. Ma la proposta di Silvia aveva senso, e venne ratificata. Per darsi uno staff, si rivolsero innanzitutto alla famiglia: Stefano Loda, classe 1993, dietro le quinte a dare una mano alla sorella; la fidanzata di Stefano, Greta, ad aiutare Simone in sala. E anche quella questione fu risolta.

Abbiamo già accennato allo stile di cucina. Loro lo raccontano così:

Il Finil del Pret trova l'allineamento più preciso tra storia del territorio e nuove tecniche di preparazione e presentazione.
Cibo e storie. Perché, in fin dei conti, i sapori raccontano tutto di sé.
La Storia è reinterpretata per divenire una molteplicità di storie, attraverso le mani sapienti di chi vuole offrirle ai propri ospiti.
Che sia l'informalità del pranzo o la sobria eleganza della sera, intendiamo regalare storie, narrate dalla nostra cucina con la cura di chi, tutt'oggi, le custodisce per gli altri.

Queste storie si nutrono di ulteriori: il Finil del Pret aderisce all'Alleanza Slow Food dei cuochi, quindi vi si trovano giacimenti agroalimentari e gastronomici di valore: la sardina essiccata del lago d'Iseo, la cicerchia della Serra dei Conti, i formaggi delle valli bresciane, la pecora gigante bergamasca, la robiola a latte crudo, lo speck d'anatra, le linguine di farro. Ma anche la fiorentina di Francesco Lancini e il culatello di Massimo Spigaroli. Volendo, vi si può anche ordinare una latta di caviale Calvisius Tradition da 10 grammi, da gustare con pane, burro e un calice di champagne Grand Cru.

Insomma: semplicità e sostanza, ma con grande sapienza.

Poi, si diceva prima, arriva però il piatto che non t'aspetti, meraviglioso. Una noce di pecora gigante bergamasca, delicatamente cotta al fumo di braci di legno di faggio, condita con salsa teryaki. Piatto dalla bontà assoluta, da mangiarne ancora e ancora; una delizia di equilibrio, gusto, golosità. Anche, uno splendido connubio tra il territorio e il mondo. Da applausi.

Così, senza farla lunga ulteriormente: dal Finil del Pret si esce sazi e felici.

Vi raccontiamo il nostro pranzo, le foto sono di Tanio Liotta.

Arriva subito il pane: di farina di monococco e lievito madre. In accompagnamento, un burro di montagna da Bagolino aromatizzato con aglio disidratato

Arriva subito il pane: di farina di monococco e lievito madre. In accompagnamento, un burro di montagna da Bagolino aromatizzato con aglio disidratato

Cialde di monococco, spuma di blu di capra Val Persane, tartufo nero marchigiano

Cialde di monococco, spuma di blu di capra Val Persane, tartufo nero marchigiano

Black angus, tartufo, Grana Padano 36 mesi di Matteo Festa, misticanza

Black angus, tartufo, Grana Padano 36 mesi di Matteo Festa, misticanza

Sardina del lago d'Iseo essiccatta al sole e scottato alla griglia, con polenta

Sardina del lago d'Iseo essiccatta al sole e scottato alla griglia, con polenta

Mezzo pacchero Felicetti alla carbonara, fondente di parmigiano reggiano, speck d'anatra

Mezzo pacchero Felicetti alla carbonara, fondente di parmigiano reggiano, speck d'anatra

Gnocchetti di barbabietola cacio e pepe

Gnocchetti di barbabietola cacio e pepe

Noce di pecora gigante bergamasca, fumo, salsa teriyaki. La affumicatura è fatta con legno di faggio

Noce di pecora gigante bergamasca, fumo, salsa teriyaki. La affumicatura è fatta con legno di faggio

Rollè di coniglio, ripieno alla bresciana, purè di carote all'anice. Il ripieno è composto di pane, formaggio e prosciutto

Rollè di coniglio, ripieno alla bresciana, purè di carote all'anice. Il ripieno è composto di pane, formaggio e prosciutto

Crumble di anacardi salati, sorbetto al tè verde

Crumble di anacardi salati, sorbetto al tè verde

Osteria Finil del Pret
via Montello 9, Comezzano-Cizzago (Brescia)
Tel. +39 030 972300
finildelpret.it
sempre aperto a pranzo, il giovedì, venerdì, sabato e lunedì anche a cena
menu degustazione a 30 e 40 euro


Carlo Mangio

Gita fuoriporta o viaggio dall'altra parte del mondo?
La meta è comunque golosa, per Carlo Passera

a cura di

Carlo Passera

classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it e curatore della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore. Instagram: carlopassera

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