04-03-2016
"Pace a tavola" è l'iniziativa di Menuale e Identità Golose che, in questi giorni, coinvolge sei ristoranti di cucina kosher e araba, a favore del dialogo interreligioso. Qui il programma completo
A volte due lettere bastano per fare la differenza, due credi diversi a scavare un fossato. In altri casi, per fortuna, è sufficiente un sorriso, una parola per accorciare le distanze, magari sfruttando il legame poderoso della tavola, che è gran mezzo di convivialità. Miriam e Maryam sono due ragazze divise da altrettante lettere dell’alfabeto; potrebbero essere su fronti opposti, sentirsi nemiche l’un l’altra, senza motivo apparente, senza neanche (anzi: rigorosamente senza) conoscersi. Invece chiacchieravano cordiali e ciascuna curiosa dell’altra, ieri, davanti a noi e a un buon piatto di kibbi (vegetariano per la prima: ceci, spinaci avvolti in una panatura di grano e zucca; carnivoro per la seconda, uno sformato di carne e grano macinato con spezie, cotto nel forno e accompagnato da una crema di yogurt, cetrioli e una punta d’aglio). Pescavano entrambe il contorno dallo stesso piatto, un’insalata rahib (verdure crude miste, a pezzetti, e crema di melanzane, il tutto condito con olio, aglio e menta).
Da sinistra, Maryam Turrini, Ali Khalil, Angela Ferrario e Miriam Camerini
La tavola può essere divisiva, oppure uno straordinario ponte tra culture, chi scrive l’ha recentemente già raccontato per Treccani.it, qui e qui. E ci piace ricordare anche le parole di Hosam Eldin Abou Eleyoun, delegato Ais Milano, nell’articolo che ha voluto scrivere pochi mesi fa per identitagolose.it, “La tavola è fratellanza”. Perciò Identità Golose è orgogliosa di aver scelto di collaborare con la bella iniziativa intrapresa da Menuale, proprio durante i giorni del congresso Identità Milano (e che ha portato Miriam e Maryam a pranzare con noi): “Pace a Tavola”, ossia la libertà di mangiare insieme, a prescindere dalla religione dei commensali. Scegliendo certo locali milanesi significativi, ossia i migliori che propongano cucina kosher o araba: del Dawali abbiamo detto, ma poi, un giorno a testa, toccherà ad altri, oggi all’Accademia libanese, e poi Il Faraone, Re Salomone, Denzel e The Boidem (fino all’8 marzo, qui tutto il calendario). Ognuno di essi proporrà a pranzo e cena, a prezzo speciale, un piatto del loro menu rappresentativo dell’intera, comune tradizione mediorientale, peraltro rivisitato in maniera creativa.
Prelibatezze mediorientali al Dawali
Non è una novità assoluta: a Milano, a cavallo tra i mesi di novembre e dicembre 2015, quattro ristoranti di cucina kosher e araba avevano già proposto ai propri ospiti – sotto la regia di Menuale - un menu “Pace a Tavola”. Era sempre caratterizzato dalla presenza di piatti facenti parte della tradizione culinaria mediorientale. All’iniziativa avevano partecipato personalità di religione musulmana ed ebraica tra cui intellettuali, imprenditori ed esponenti delle rispettive comunità religiose. Giornalisti dei principali quotidiani e televisioni nazionali e internazionali avevano partecipato agli incontri, seduti a tavola insieme agli ospiti.
Maryam e Miriam
Scusatemi, per finire, una digressione personale: chi scrive rispetta ma non ama le religioni e la loro carica di dogmatismo che sfocia a volte nell’intolleranza. Ama però la tavola. Ed è felice di vedere come quest’ultima abbia addentellati culturali e sociali così profondi da riuscire, magari, a sconfiggere ogni pregiudizio, di qualsiasi origine e natura.
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a cura di
classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it e curatore della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore. Instagram: carlopassera