27-08-2011

Carcere di massima squisitezza

Viaggio nel tempo a San Gimignano. Per una trattoria toscana non fiaccata dagli stereotipi

L'ingresso dell'Osteria del Carcere di San Gimigna

L'ingresso dell'Osteria del Carcere di San Gimignano (Siena), +39.0577.941905, insegna di cucina toscana gestita da una milanese, Elena Merelli e da un brasiliano, Ribamar Da Costa

Ci sono posti in cui è bello andare, ma tornare meglio ancora. Per assaporare i gusti di una tavola genuina, certo, ma anche per sentirsi lontani dai rumori e dalla confusione, per evitare il trambusto del turismo mordi e fuggi e per godersi piacevoli momenti tra passato e presente. Si torna davvero molto volentieri all’Osteria del Carcere in via del Castello a San Gimignano, nel cuore della Toscana del “buon gusto”, in cui però purtroppo si moltiplicano i ristoranti che propongono bruschette intrise di olio e una quantità tale di Pici al ragù di cinghiale da far pensare che in provincia di Siena, i cinghiali siano molti più degli abitanti.

Ma non qui. L’Osteria del Carcere – che si trova vicino al Museo della Tortura – è una sorta di isola felice del gusto toscano d’altri tempi. Ed è curioso che questa proposta arrivi da una milanese, Elena Merelli, e da un brasiliano, Ribamar Da Costa: innamorati della regione, hanno così stipulato un vero matrimonio di golosi interessi. La carne e molte delle materie prime arrivano dalla macelleria di Dario Cecchini da Panzano in Chianti, mentre per i formaggi c’è una selezione di piccoli produttori della zona, con caprini e pecorini di qualità assoluta. E i “soliti” crostoni non sono affatto soliti, ma realizzati con estrema cura: i golosi non si facciano scappare quelli con il pecorino di fossa e miele, con la crema di caprino e zafferano, con la crema di funghi e vin santo e con la salsiccia. E poi ci sono le terrine: splendida quella rinascimentale alle prugne.

Niente pastasciutta, nemmeno per i bambini: solo zuppe. E non è la solita zuppa: quella di cipolle è deliziosa, la ribollita è al contempo saporita e delicata, la pappa al pomodoro da provare. Non manca quella di farro e fagioli, anche se – a dirla per intero – bisognerebbe assaggiarle tutte: basta chiedere le mezze porzioni...
Per i secondi si può scegliere tra un ottimo secondo di carne (ce ne sono solo 4, ma sono tutti di grande qualità, come la Faraona alle castagne) o tra una selezione di formaggi e di salumi. I dolci, sia quelli al cucchiaio sia le torte, sono preparate con passione autentica da Elena. I vini sono pressoché tutti della zona, tra Chianti e Vernacce, serviti con attenzione e competenza da Ribamar.

Piatti tradizionali e nulla più: per la pizza o gli spaghetti ci sono tanti ristoranti in centro a San Gimignano. Il salto indietro nel tempo non è contraddistinto solo dal menu, ma anche da tanti altri particolari: la musica di sottofondo è una selezione delle più belle arie liriche, il caffè è rigorosamente con la moka, il pagamento è in contanti (niente bancomat e carte di credito). Elettronica bandita, tanto che non esiste nemmeno il sito internet.

Osteria del Carcere
via del Castello, 13
San Gimignano (Si)
t. +39.0577.941905
Chiuso l'intero mercoledì e giovedì a pranzo
Prezzi medi: crostoni 6 euro, terrine 10, zuppe 13, carni 16, dolci 7 euro


Dall'Italia

Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

a cura di

Raffaele Foglia

giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose

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