14-01-2012
Stampini e pastéis de Belém, tartellette alla crema e simbolo della pasticceria lisboeta e portoghese. Hanno un diametro di 8 centimetri circa e i migliori si trovano nella Fabrica omonima, meta di pellegrinaggio dei golosi, +351.21.3637423 (foto del servizio Artur Lourenço)
Assaggiati una volta e già indimenticabili. Profumati, con una spolverata di zucchero velo e cannella, serviti caldi (il cameriere torna cento volte e senza mai innervosirsi): i pastéis de Belém sono uno dei simboli della cucina portoghese. La condizione sine qua non perché siano gustati al loro meglio è essere a Lisbona, nei pressi del Mosteiro dos Jerónimos, straordinaria testimonianza dell’immensa ricchezza raccolta dai portoghesi nelle Americhe e in Asia e probabilmente gioiello della corona di Lisbona, e uno dei più raffinati esempi di architettura manuelina al mondo. Belém era il porto da cui partivano verso terre sconosciute le caravelle e l’elegante Torre di Belém il simbolo dell’espansione portoghese attraverso il mondo. Il monastero venne costruito dove esisteva un eremo fatto edificare nel 1450. Qui, nel 1497, Da Gama e il suo equipaggio trascorsero in preghiera la notte precedente alla partenza per il viaggio che li portò alla scoperta della rotta per l'India. Sorprendentemente, il Monastero fu risparmiato dal disastroso terremoto del 1755 ma arrivò quasi al collasso quando fu sgombrato a seguito dell’abolizione degli ordini religiosi in Portogallo, e, per oltre un secolo, la struttura venne destinata a finalità benefiche.
La Fabrica de Pastéis de Belém sforna tutti i giorni circa 20mila tartellette
Anticipazioni, personaggi e insegne del lato sweet del pianeta gola
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