09-04-2018
Il boom del #carbonaraday
Migliaia i post dedicati venerdì scorso alla popolare ricetta. Una fotogallery delle interpretazioni più significative
Il post di Luca Fantin, chef del ristorante omonimo di Ginza a Tokyo, uno delle decine di migliaia che hanno arricchito la seconda edizione del #carbonaraday, venerdì 6 aprile scorso
Se analizziamo le statistiche del solo Instagram troviamo 12mila post siglati dall’ashtag #carbonaraday. Un bel gruzzolo che si somma agli 821mila post siglati da #carbonara, ai 41mila #spaghetticarbonara, ai 26mila #carbonarapasta, un numero complessivo da imporre analisi sociologiche. Senza contare le migliaia di foto con pasta-uova-guanciale-pecorino-pepe apparse su twitter, facebook, pinterest. E non solo venerdì 6 aprile, il giorno del #carbonaraday ma anche nel fine settimana, ricco di “ritardatari”.
In attesa di leggere i dati ufficiali degli organizzatori Aidepi e Ipo – la prima edizione del #carbonaraday dell’anno scorso coinvolse 93milioni di pasta lovers – riproponiamo qui una fotogallery con alcuni dei post più significativi. Lo facciamo per evidenziare trasversalità e democrazia del fenomeno: si sono cimentati con la carbonara cuochi professionisti e bruciapentole, uomini e donne, giovani e anziani, onnivori e vegani, crudisti e pasticcieri. Per una volta, non abbiamo letto di gente scandalizzata di fronte a versioni distanti dall’ortodossia, buon segno.
Un successo confermato da Riccardo Felicetti, tra i sostenitori più accesi della giornata: «Per un giorno abbiamo rimesso al centro la pasta», ha spiegato il responsabile del Pastificio di Predazzo (Trento), «il nostro amore e uno dei più amati abbinamenti. Di certo non è un segreto sia il mio preferito. Abbiamo ribadito la classicità della ricetta originale, la ricetta più golosa che ci sia (per me, eh!), ma abbiamo anche affermato che la “carbonara” è ormai diventata a livello mondiale un laboratorio sul quale si impegnano in molti». Lo dimostra la selezione della nostra fotogallery.
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