08-06-2021
Lo chef Antonio Guida al pass del ristorante Seta, Mandarin Oriental. Origini pugliesi che condivide con i suoi fedelissimi compagni d'arte, il sous-chef Federico Dell'Omarino e il capo-pasticciere Nicola di Lena
Non c’è più restrizione ormai, almeno sul dove: c’è la duplice possibilità di scegliere tra dentro e fuori, senza il bisogno di adeguarsi.
Certo, non avessimo ritagliato porzioni di piazze e passeggi, o rilanciato la piacevolezza di un dehor (finché meteo consente), la ristorazione a quest’ora starebbe appena sgranchendosi le gambe. Eppure, abbiam sentito la nostalgia delle pareti e di tutto quello che contengono: l'atmosfera. Ecco perché, a detta di molti, il vero desinare è all’interno. Forse perché solo oltrepassando una soglia ricevi una più nitida percezione di accoglienza, senza che il mondo fuori possa distrarti. Da qui, la scelta di cercare un dentro ancora più dentro, nel cuore della cucina del ristorante Seta del Mandarin Oriental di Milano, a un passo dal pass e dalla magia che ne sarebbe scaturita: lo chef’s table di Antonio Guida, del sous chef Federico Dell’Omarino e del capo-pasticciere Nicola Di Lena.
Un tavolo tondo e raccolto; l'anthurium nel vaso trasparente, le stesse poltrone di velluto verde, ma sotto agli occhi si schiude una visione diversa. Tanto che pare sovrapporsi alla scena in atto, il titolo che l’artista Marina Abramović attribuisce alla sua opera d’arte, The artist is present: un’installazione umana che trascina il visitatore vis-à-vis con l’artista, che è l’arte stessa, per cogliere reciprocamente il frutto di quella prossimità inconsueta. Alla stessa maniera, lo chef’s table è un’occasione per travalicare il confine che separa il cuoco e la sua arte dal commensale. Emerge un unico flusso di energia, reazioni e impressioni, a un tavolo dove l’animo si adagia e anche il tono di voce è più tondo, a confronto del bisbiglio sommesso della sala. Tutto è lì, a portata di uno sguardo, al cospetto dei sensi.
Intolleranze? No. Allergeni? No. C’è qualcosa che non gradite o che preferiste evitare? No». Carte blanche e così viene a delinearsi un menù ex-novo, l’incrocio tra Una finestra sull’estate e L’Orto verticale, una proposta completamente vegetariana.
Il percorso viene inaugurato da un estratto del menù vegetariano L'Orto Verticale: Gazpacho verde con barbabietola marinata al Campari e gelato al pepe rosa
Dopo l’ouverture iniziale tra aperitivo e amuse-bouche, ecco il primo passo nell’orto. Gazpacho verde con barbabietola marinata al Campari e gelato al pepe rosa, e subito dopo, un piatto cromaticamente affine, ma dalla consistenza e dalla temperatura contrapposte: Scampo in tempura verde con acciuga e pompelmo alla soia. Da un lato, estrema freschezza, un’estrazione liquida di benessere alternata alle note croccanti della verdura e all’aromaticità ghiacciata del pepe rosa; dall’altra, uno scampo carnoso, ma non grasso, e la eco del Campari nell’amaro rosé del pompelmo; in ultimo, una salinità composita, a metà tra Mediterraneo e Oriente di acciuga e soia.
Scampo in tempura verde con acciuga e pompelmo alla soia dal menù Una Finestra sull'estate
Garusoli, ravigote, patate al limone, peperone e sedano
Risone con salsa allo sgombro, ostriche e acetosella
Conchiglie alle melanzane con aglio nero e tandori,
Tutto intorno c’è un fare gentile e spontaneo, per nulla stucchevole: il potenziale umano che va ben oltre un’impeccabile professionalità.
Il continuo è una sinfonia animale: Morone, nduja, mela verde e salsa al curry; il Petto di piccione con fegato grasso, mango e rabarbaro; le Animelle, carota e frutto della passione e il Rognone di vitello, sanguigno, con erbe e salsa al rafano.
Rognone di vitello, con erbe e salsa al rafano
Esuberanza? Il giusto, più che altro si legge una maturata disinvoltura nell’osare, nel ribaltare i sapori: prima l'assaggio del noto e poi una gita fuori porta, oltre le zone di comodo per assimilare una visione alternativa della medesima materia. E allora, viva la libertà di unire l’integrità dei sapori mediterranei all’umami orientale, conciliando la francese maniera alla nuda e persistente radice meridionale. Ma esistono anche piatti non immediatamente codificabili, sorprendenti proprio per la loro natura al limite, come la Royale all’aglio con latte di mandorla, tabacco, caffè e liquirizia.
Royale all’aglio con latte di mandorla, tabacco, caffè e liquirizia
Dopo un lungo viaggiare si approda alla giostra delle tentazioni: il carrello dei formaggi prima di dissolversi nella dolcezza fine e lineare di Nicola Di Lena.
Manuel Tempesta, restaurant e F&B manager del Mandarin Oriental Milano e il sontuoso carrello dei formaggi. Ne nominiamo solo alcuni: il Bettelmatt, l'Erborinato Sancarlone, il Saint Félicien
Cioccolato con chantilly al pepe Jamaica, albicocca alla maggiorana e gelato allo zenzero: uno dei dessert proposti a conclusione del percorso dal pasticciere Nicola Di Lena
Cosa resta? L’eccezionalità dell’esperienza, l’impossibilità di interrompere un susseguirsi così vivace di sentori e consistenze, la squisita poesia della contaminazione, di un cibo culturale e profondamente umano. I fuochi si affievoliscono, le luci si spengono, Antonio, Federico e Nicola salutano i loro ragazzi, congedano gli ospiti. La loro arte si è esplicata e tornerà a rinascere, l’indomani elegante e lucente, come la seta.
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
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Classe 1991. Irpina. Si laurea in Lingue e poi in Studi Internazionali, ma segue il cuore e nella New Forest (Regno Unito) nasce il suo amore per l'hospitality. Quello per il cibo era acceso da sempre. Dopo aver curato l'accoglienza di Identità Golose Milano, oggi è narratrice di sapori per Identità Golose. Isa viaggia, assaggia. Tiene vive le sue sensazioni attraverso le parole.
Nazca, uno dei nuovi drink del menu Mysteries of the World di Paradiso, è ispirato alle misteriose linee del Perù meridionale. Il drink, a bassa gradazione alcolita, presenta un cordiale complesso e delicato a base di fiori e mais, con una garnish gastronomica con croccante di mais peruviano e una gelatina di Bloody Mary.
La brigata speciale che firmerà la cena di gala di Identità Inclusive, in programma lunedì 10 giugno presso il ristorante sociale Xfood a San Vito dei Normanni (Brindisi). Per prenotare o ricevere ulteriori informazioni, chiamare al numero +39 366 8913041 o scrivere all'indirizzo mail info@ristorantexfood.it. Da sinistra in alto: Franco Pepe, il maestro pizzaiolo di Pepe in Grani, a Caiazzo (Caserta), Giovanni Ingletti, executive chef di XFood, a San Vito dei Normanni, Jessica Rosval, chef del ristorante Al Gatto Verde e direttrice culinaria di Roots, Modena; in basso da sinistra, Antonio Guida, chef del ristorante Seta al Mandarin Oriental, Milano, Floriano Pellegrino del ristorante Bros, Lecce e, in ultimo, ma non per ordine di importanza, il pasticciere Nicola Di Lena
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Dall’Italia è una narrazione in continua evoluzione di tutto il buono che racchiude in lungo e in largo il nostro Belpaese. Una rubrica che ci porta alla scoperta delle migliori trattorie, i ristoranti più esclusivi, osterie, tra le vette più alte o in riva al mare. Delizie che non possono sfuggire alle rotte dei più entusiasti viaggiatori.