Il Marconi è il primo ristorante stellato a cui sia mai andata. Avevo 20 anni e una nozione molto vaga di “alta ristorazione”. Sapevo, ad esempio, che ci si dovesse vestire bene. Ma nessuno mi aveva avvertito che qualcuno sarebbe passato a cambiarmi le posate e a pulirmi le briciole dal tavolo.
Quasi nove anni dopo, sono tornata in quel ristorante con meno trepidazione, più consapevolezza e un certo numero di ristoranti a farmi da metro di paragone.
In questi nove anni siamo cresciuti entrambi, io e il
Marconi. In termini anagrafici siamo ancora “giovani”: il ristorante è stato aperto nel 1983 a Sasso Marconi, nei primi Appennini bolognesi, ma è solo nel 2000 che l’hanno preso in mano i due fratelli
Mazzucchelli,
Massimo e
Aurora, figli del fondatore.
A inizio 2016 gli interni sono stati completamente ristrutturati: abbandonate le ultime, paludate vestigia da “ristorante di pesce di provincia”, il ristorante è diventato un’aggraziata struttura minimali che si apre con eleganti vetrate alla campagna circostante. La carta dei vini, curata da
Massimo, si è evoluta, spingendosi più sul versante naturale e diventando (a mio certo non esimio parere) una delle più interessanti in regione.
Per dire, a me sono arrivati a tavola, nel corso dello stesso pranzo, un single malt del 1983 di Laphroaig e un idromele di Tre Rii, minuscola sidreria del parmense che pensavo di essere una delle poche al mondo a conoscere.
Questa volta ho anche avuto l’opportunità di assaggiare due classici di
Aurora. Entrambi potrebbero essere raccontati usando descrittori normalmente associati all’universo femminile: delicato, aggraziato, gentile. Possiamo definirli femminili, se vogliamo.

Tortelli di Parmigiano Reggiano alla lavanda, noce moscata e mandorle
Ma i
Tortelli di Parmigiano Reggiano alla lavanda, noce moscata e mandorle e l’
Ananas in raviolo ripieno di ricotta con caviale di caffè Sidamo, uvetta e pinoli sono molto più di questo. Non sono il piatto di una chef donna; sono il piatto di una grande chef.

Ananas in raviolo ripieno di ricotta con caviale di caffè Sidamo, uvetta e pinoli
Tra i nuovi piatti, invece, colpiscono in particolare la golosità della
Tartare di salmerino affumicato, salsa di nocciole e sedano e brodo di funghi al lemongrass e l’impeccabile equilibrio dei
Bottoni al porro, brodo alle alghe, verza e sesamo nero (chiedo ufficialmente che venga usato più sesamo nero nelle cucine di tutta Italia).
La vera sorpresa, però, è arrivata assaggiando nuovamente un piatto di cui, a distanza di nove anni, riuscivo ancora a rotolarmi il sapore sulla lingua. La prima forchettata di Maccheroni al torchio con anguilla affumicata, ostriche crude e spinaci è stata incerta.

Maccheroni al torchio con anguilla affumicata, ostriche crude e spinaci
Sarebbe stato come incontrare il tuo grande amore del liceo e trovarlo pelato e imbolsito? Sarebbe stata una delusione? No, non lo è stata. Il sapore era esattamente quello che mi ricordavo: il sapore di una lunga, felice e soleggiata giornata al mare, con il vegetale dello spinacio a fare da contrappunto all’espressività sregolata dell’anguilla e delle ostriche.
C’è chi dice che non vale la pena rivedere il primo amore. Che certe storie è meglio lasciarle cristallizzate nel passato, senza sottoporle alla prova del tempo che passa. Che la seconda volta è sempre peggio della prima. Sarà. Ma le "minestre riscaldate", al tavolo del Marconi, funzionano eccome.
Marconi
via Porrettana, 291
Sasso Marconi (Bologna)
+39.051.846216
Chiuso domenica sera e l'intero lunedì
Menu degustazione 70 e 90 euro