Mi ha fatto una certa impressione (riduttivo) ieri mattina, martedì 2 settembre, arrivare davanti a una delle entrate di Harrods e vedere un grande poster che annunciava Stelle di Stelle, il pop-up restaurant nato dalla collaborazione tra noi di Identità e il grande magazzino londinese. “5 Italian chefs 13 Michelin stars – 1st September 2014 to 31st January 2015” e poi i nomi dei cuochi coinvolti. Adesso Carlo Cracco, quindi i fratelli Cerea, Chicco e Bobo, a novembre Gennaro Esposito, con Annie Feolde e Italo Bassia dicembre, mentre il mese d’oro dei celeberrimi saldi di Harrods, gennaio, sarà presidiato da Enrico Crippa.
Emozione perché non si arriva da Harrods facendo l’autostop, per caso. E poi Londra è stata la prima vera, grande città dove mi spedirono i miei perché imparassi l’inglese. Era l’estate del 1968, gli anni erano appena 13 e tutto mi pareva straordinario nell’immensità di una città che un ragazzo uscito dalla terza media a Milano nemmeno riusciva a misurare. Quando credevo di avere capito come muovermi in un determinato spazio, ne scoprivo un altro altrettanto stregante.

La caprese versione Carlo Cracco a Stelle di Stelle per tutto settembre da Harrods a Londra
Ricordo che quanto scesi dal trenino che collegava l’aeroporto di Gatwick con Victoria Station rimasi basito dalla velocità di servizio dei chioschetti. Tutti coloro che facevano la fila per un boccone e un caffè da consumare in piedi, sapevano benissimo cosa chiedere. Io mi imbambolavo, era tutto nuovo. E una sera rimasi come ipnotizzato davanti alla vetrina di un
Wimpy, fast-food nato ben prima di
McDonald’s. Posto piccolo, poco più di un buco, l’addetto sorvegliava una postazione che in pratica consisteva in una lastra in acciaio che accendeva la mattina e spegnava a notte fonda. La usava per cuocere hamburger e, se richiesti, anelli di cipolle. Tutto con una spatola, colpi secchi e precisi, a modo suo uno chef pure lui. Mangiai il suo panino e mi sentii padrone del mondo.
Presto i fast-food sarebbero diventati il cibo del diavolo e il buono lo cerco altrove. Harrods vale il Wimpy di allora, ogni età ha i suoi riferimenti. Adesso ecco Cracco prendere le misure del nuovo ristorante nell’enoteca a piano interrato. E’ stato chiamato Stelle di Stelle, in italiano. Qui nella capitale britannica – e per fortuna non solo qui – c’è tantissima voglia di bontà italiana. Non la solita. Pizza e mandolino hanno stufato anche lontano dallo Stivale tanto che Carlo viene presentato come colui che “leads a new generation of progressive chefs with a radical take on Italian Classics”, uno che guida una nuova generazione di cuochi capaci di un cambio radicale rispetto ai piatti classici.

Burnt chocolate and parsley dessert, dessert firmato Carlo Cracco a Stelle di Stelle ovvero Identità London 2014
E allora ecco che, dopo due schegge di
Grana Padano e un calice di
Ferrari Trento Doc, arriva in tavola, in una coppa Martini (a cono), un
Fresh tomato pulp, mozzarella and basil seeds, passata di pomodoro con mozzarella a pezzettini e basilico, semi e foglioline. In poche parole: una caprese ripensata. Più profumata e appagante, sono sapori italianissimi. Cambia completamente la veste fino a concludere con un parfait al cioccolato con salsa di prezzemolo. Spiazzante e stregante.
Oggi si replica e domani nel tardo pomeriggio conferenza, presenti tutti i protagonisti.