29-04-2014
Massimo Bottura con sua moglie Lara a Londra lunedì 28 aprile in occasione della premiazione dell'edizione 2014 dei World's 50 Best Reastaurants, classifica sponsorizzata da S.Pellegrino&Acqua Panna. Il modenese si è confermato terzo al mondo per il secondo anno consecutivo
Il gonfalone della World's 50Best
Massimo Bottura e la moglie Lara, terzo alla fine
Massimo Bottura
Selfie di Spagna: da sinistra, la giornalista Lara Rivas, Quique Dacosta, Joan Roca e Andoni Luis Aduriz
Massimo e Lara Bottura
Jordi, Joan e Josep Roca, retrocessi al secondo posto con il loro Celler de Can Roca di Girona
Gaston Acurio, Astryd y Gaston, Lima (Peru), 18°
Enrico Crippa
Fergus Henderson di St. John, suo il premio alla carriera 2014
Inaki Aizpitarte di Chateaubriand a Parigi (27°) e Davide Scabin del Combal.zero (51°)
Elena e Juan Mari Arzak, ristorante Arzak di San Sebastian, ottavi
Yoshihiro Narisawa, Narisawa a Tokyo, 20°
Tutto pronto per le celebrazioni nella Guildehall di Londra
Agli estremi Raffaele Alajmo maitre delle Calandre (46°) e Pascal Barbot dell'Astrance di Parigi (38°)
Enrico Crippa, 39° col suo Piazza Duomo seduto accanto a Giuseppe Palmieri e Massimo Bottura dell'Osteria Francescana
L'annuncio del primo posto
Renè Redzepi e il suo team festeggiano il quarto titolo iridato (2010-2011-2012-2014)
René Redzepi. Alla sua destra la pasticcera del Noma Rosio Sanchez
Redzepi, V di vittoria
I 50 Best il giorno dopo, cosa resta dell’edizione numero 12? Su tutto l’obbligo di chiedersi perché il Noma di René Redzepi è tornato primo al mondo, anche se capisco che ragionare è sempre più difficile che criticare senza una bussola. E a ruota una sensazione di avere rivisto lo stesso film per la centesima volta. Non che non vi siano state delle novità, a iniziare ovviamente dal cambio al vertice, dal danese che torna in vetta a scapito del Celler de Can Roca dei fratelli Roca, per passare da una Spagna che lentamente scivola all’indietro o da un Daniel Humm che cresce e ora è a ridosso del podio, quarto, ma è la formula in sé che alla lunga perde vigore.
Helena Rizzo, brasiliana del Manì, migliore chef donna 2014
Così ieri per i 50 Best. Ci sono ristoratori e cuochi che sanno perfettamente che non arriveranno mai nei primi 10, figuriamoci sul podio, e sono contenti già di esserci, pronti a affiggere all’ingresso la targa, e lo si percepisce e ci si ammoscia. Sono le stelle del resto del mondo rispetto Europa e Stati Uniti, quel Sud America e quell’Asia a cui gli organizzatori strizzano l’occhio tanto da avere da poco creato anche i rispetti 50 Best continentali. Nei primi 10, Alex Atala e il DOM, settimi, sono l’eccezione. Ecco infatti un podio tutto europeo (Noma-Celler-Francescana), ecco due statunitensi (Eleven Madison 4° e Alinea 9°), nonché altri due spagnoli (Mugaritz 6° e Arzak 8°) e due inglesi (5° Dinner e 10° Ledbury). Hai una bella voglia di ampliare la rosa delle finaliste dei mondiali pallonari, ma alla fine li vincono o Europa o Sud America.
L'abbraccio tra Bottura e i fratelli Roca (foto Luciana Bianchi)
Per il danese vale una massimo del grande Vujadin Boskov, allenatore serbo, scomparso il 27 aprile: “I fuoriclasse vedono autostrade dove gli altri sentieri”. E’ la visione di Redzepi quella che vince. Gli spagnoli, per quanto davvero grandi e bravi, sono l’onda lunga della rivoluzione di Adrià. Il nuovo arriva ora dai Paesi Nordici, i loro licheni per usare una fotografia. Gli spagnoli hanno pensionato la grandeur francese, liberando nuove forze che altri usano a modo loro.
A sinistra, Eneko Atxa, suo Azurmendi, il miglior ristorante sostenibile 2014. Terzo da sinistra, Quique Dacosta, veterano valenciano al numero 41 e quarto Virgilio Martinez, peruviano, autore del balzo più alto, al 15mo posto (+35)
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nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose. blog www.paolomarchi.it instagram instagram.com/oloapmarchi
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