Più Identità ha successo e più lentamente riesco a mettere ordine nei ricordi. Inizio a farlo ora con questo pezzo nel quale riassumo i dieci premi conferiti ad altrettanti cuochi e pasticcieri tra domenica e martedì scorsi al centro congressi di via Gattamelata a Milano. Prima però alcune annotazioni a iniziare da quella che ritengo più importante: quando Claudio Ceroni e io decidemmo di trasferire il congresso dal Palazzo della Borsa in piazza Affari al MiCo in Fiera, era la primavera/estate del 2008. Eravamo cresciuti al punto da saturare ogni spazio, non ci stavamo letteralmente più, un passo in pratica obbligato. Poi successe che a ottobre crollarono le borse di mezzo mondo e noi passammo per dei coraggiosi un po’ incoscienti.

Massimo Bottura, modenese, sua l'Osteria Francescana, riaperta a inizio febbraio dopo ulteriori lavori tra sala, cucina e cantina
Tre edizioni dopo la stessa cosa. Con
Identità Milano 2011 avevamo in pratica saturato l’ultimo piano, l’economia italiana andava sempre peggio e reagire era un obbligo perché un conto è restare fermi perché, non potendo allontanarti, speri che la valanga passi lontana e non ti prenda e un altro è farsi artigliare dalla paura che tutto vada a rotoli e non fare in pratica più nulla di significativo nella vita per cambiare il corso degli eventi.
Abbiamo aggredito la crisi, organizzando una ottava edizione ancora più articolata, ragionata e ricca. Non solo: raccolto l’invito di Helmuth Köcher e Manuela Popolizio, si è dato vita al primo Milano food&wine festival, stessa sede, ma con un pubblico diverso, composto da appassionati del vino (100 le cantine selezionate da Köcher) che hanno avuto la possibilità di gustare i piatti di grande cucina di una ventina di chef coordinati da Chicco Cerea (che non ringrazierò mai abbastanza).
Stringo e poi passo ai premi. Penso che Identità 2012 sia piaciuta molto perché tutti, non solo noi, congressisti e relatori, espositori e sponsor, erano impegnati a lavorare, pensare, fare, agire, lottare per dare forma a un futuro migliore. Nessuna faccia triste, tantissimi i volti sorridenti, nessuno a piangersi addosso, tutti vivi e vispi. E poi un’invasione di giovani, mai visti così tanti. Un ottimo segno perché il domani è forzatamente loro, quale domani però? Meno aspetteranno la manna dal cielo e migliore sarà. Potrebbero prendere esempio dai relatori che non sono affatto nati imparati, ma devono il successo sì al talento ma poi pure alle energie profuse perché rendesse al meglio. Tra l’altro, quest’anno vi era chi anni fa era a Milano come assistente, ad esempio Christian Puglisi di René Redzepi. E magari ricordiamoci pure che oggi Carlo Cracco studia la cottura ideale dei gamberi sui carboni ardenti, ma che una trentina di anni fa, da buon veneto, andava di scopeton, ovvero passava le aringhe affumicate sulle fette di polenta…

Lo splendido piatto firmato Bernardaud scelto dall'italiana Caraiba per premiare i top chef dell'edizione 2012 di Identità Milano
E ora i premiati che ricordo in ordine di premiazione:
Viviana Varese (
Ristorante Alice a Milano),
Gianluca Fusto (milanese, freelance del cioccolato),
Claudio Sadler (
Ristorante Sadler a Milano),
Simone Padoan (
I Tigli a San Bonifacio – Verona),
Franco Aliberti (
Osteria Francescana a Modena, ex
Vite a San Patrignano - Rimini),
Massimo Bottura (
Osteria Francescana a Modena),
Enrico e
Roberto Cerea (
Da Vittorio a Brusaporto – Bergamo),
Missy Robbins (
A Voce a New York),
Niko Romito (
Reale a Castel di Sangro – L’Aquila) e
Alessandro Gilmozzi (
El Molin a Cavalese – Trento). A corollario, ecco domenica scorsa l’omaggio ad
Aimo e
Nadia Moroni (
Il luogo di Aimo e Nadia a Milano) da parte di
Massimiliano Alajmo,
Corrado Assenza e noi organizzatori. E martedì il nostro grazie a
Cristina e
Alessandro Guidi, titolari di
Caraiba e da sempre vicini a
Identità al punto da sentirli amici (nel senso vero, non come in fb). Loro l'idea di personalizzare un superbo piatto
Bernardaud per l'ottava edizione milanese.
Viviana Varese ha ricevuto il premio Identità vincenti a Milano patrocinato dalla Fipe; Fusto è il Pasticciere dell’anno Lavazza e Sadler il miglior interprete di Birra in cucina Birra Moretti. Quindi Simone Padoan, un pizzaiolo al top di Creatività in Cucina premio Petra; a Franco Aliberti invece il Premio Vent’anni Acqua Panna S.Pellegrino con il suo nuovo patron, Massimo Bottura, celebrato per il Piatto dell’Anno Grana Padano, una faraona che abbatte i confini tra dolce e salato. Cantine Ferrari alias la famiglia Lunelli a patrocinare il premio Famiglia dell’Anno ossia i Cerea. Con i Premiati Oleifici Barbera siamo invece oltre Atlantico perché per la Tipicità Italiana in Cucina è stata applaudita Missy Robbins con Alessandro Gilmozzi miglior Artigiano della Gola Casa E. di Mirafiore. E Romito? Niko è il Cuoco dell’anno Nino Negri. Lo è già stato per la Guida di Identità Golose, ora lo è in assoluto, riconosciuto tale per la qualità della cucina, per le idee che ritroviamo dietro ogni preparazione e oper lo straordinario progetto Casadonna.