11-04-2019
Massimiliano Mascia, classe 1983, è ormai da diversi anni lo chef dello storico San Domenico di Imola, due stelle Michelin dal 1977. Ha affiancato lo zio Valentino Marcattilii, che lo guida dalla sua fondazione. I loro piatti sono ospiti di Identità Golose Milano fino a sabato 13 aprile
«Non faccio nessuna fatica a rispettare la storia e le tradizioni del San Domenico», ci dice con aria sicura e netta Massimiliano Mascia, dopo il primo dei quattro servizi a Identità Golose Milano, dove la cucina sua e dello zio Valentino Marcattilii sarà ospite fino a sabato 13 aprile. Con un menu al cui centro spicca un piatto che è storia della cucina italiana, quell’Uovo in raviolo che si trova nella carta del ristorante San Domenico di Imola dal 1974, senza soluzione di continuità. Un piatto firmato dall’allora giovane Marcattilii, e dal maestro Nino Bergese, figura mitologica per la gastronomia tricolore.
Siamo stati noi a chiedere a Mascia se in qualche modo, o qualche volta, gli pesi dover lasciare ancora spazio ai classici di un ristorante dalla storia così lunga. E la risposta è stata molto chiara. No. «Quella del San Domenico è innanzitutto la cucina che mi piace. Ci sono nato, ci sono cresciuto in mezzo, l’ho studiata. E anche quando sono andato altrove, in Italia e all’estero a proseguire la mia formazione, sono sempre stato in ristoranti classici, che hanno una certa storia alle spalle. E’ il tipo di cucina che preferisco e che ho scelto. E l’Uovo in raviolo è un simbolo perfetto di questo stile».
Con la brigata di via Romagnosi
«Un piatto come questo si può solo rispettare - continua Mascia -, poi è chiaro che oggi in un menu di 5 o 6 portate ce ne può essere solamente uno così, altrimenti il percorso risulterebbe troppo pesante. Negli anni ‘70 e ‘80 poteva ancora andare bene un menu più impegnativo, oggi il nostro rapporto con il cibo è cambiato, ci sono esigenze diverse. Allora ecco che insieme all’Uovo in raviolo proponiamo piatti più leggeri e contemporanei, come il Crudo di ricciola che abbiamo portato anche qui».
Con Alessandro Rinaldi, resident chef di Identità Golose Milano
«Per spiegare quello che intendiamo noi faccio un esempio semplicissimo. Io adoro gli asparagi, che potenzialmente si trovano tutto l’anno, volendo. Mettiamo anche che siano buoni, ma a noi non interessano. Io uso gli asparagi dai 40 ai 60 giorni all’anno, e invece di usare un asparago conosciuto e apprezzato come quello Verde di Altedo, scegliamo un asparago senza una particolare denominazione, che cresce in collina vicino a Imola, in un terreno quasi sabbioso, argilloso. Il nostro fornitore li raccoglie nel primo pomeriggio ed entro le otto di sera io li ho già cucinati e serviti: questo è quello che fa la vera differenza».
Divertimenti emiliano-romagnoli: Tortellini fritti & bon bon di parmigiano con mousse di mortadella
I piatti di Massimiliano Mascia e Valentino Marcattilii saranno a Identità Golose Milano fino a sabato 13 aprile: qui trovate la presentazione completa del menu proposto. Per le prenotazioni, visitate il sito ufficiale.
Crudo di ricciola al sale di Cervia, orto di primavera, gel di yuzu e Gin Puro spray
Uovo in raviolo “San Domenico” con burro di malga, parmigiano dolce e tartufo di stagione
Controfiletto di vitello arrostito, crema di semi di girasole e asparagi verdi
Cremoso alla mandorla con infuso fresco al rabarbaro e agrumi
Gli appuntamenti da non perdere e tutto ciò che è attuale nel pianeta gola
a cura di
Giornalista milanese. A 8 anni gli hanno regalato un disco di Springsteen e non si è più ripreso. Musica e gastronomia sono le sue passioni. Fa parte della redazione di Identità Golose dal 2014, dal 1997 è voce di Radio Popolare