Massimo Bottura ce l'ha fatta. Dopo una lunga rincorsa, è finalmente primo: un giusto premio per lui, ma anche per tutta la cucina italiana. E' oro. Ha battuto gli straordinari fratelli Roca, al vertice lo scorso anno, ora secondi. Dopo di lui: 3° il migliore del Nord America, Eleven Madison Park di Daniel Humm, 4° stabile è il Central di Virgilio Martinez, 5° il Noma di Copenhagen, 6° Mirazur di Mauro Colagreco (guarda qui), 7° Mugaritz, mentre il primo in Asia, Narisawa, è all'8° posto.

Massimiliano Alajmo con Mauro Defendente Febbrari a Identità Milano 2016
Visibilmente emozionato, lo chef modenese ha spiegato: «Il più importante ingrediente del futuro è la cultura, che porta alla conoscenza. Per questo vi rimando a Rio, dove ci sarà il Refettorio. Grazie, grazie mille!»
Higest climber award di Lavazza è Maido in Perù, 12°. Bella soddisfazione per Piazza Duomo di Enrico Crippa, salito di 10 posizioni al 17° posto dal 27° dello scorso anno. Al 39° posto Massimiliano Alajmo, Le Calandre, lo scorso anno era al 34°, una piccola delusione. Mentre grande soddisfazione per Davide Scabin: punito dalla Michelin, entra tra i 50 migliori, al 46° posto, con un balzo di 20.
La cerimonia ha incoronato come è giusto tanti dei migliori rappresentanti della cucina mondiale, come
Quique Dacosta (47°),
Heston Blumenthal (44°),
Alex Atala (11°). Una bella soddisfazione anche per il siciliano
Christian Puglisi, 40° con il suo
Relae a Copenhagen, premiato come ristorante sostenibile.

Davide Scabin con Paolo Marchi
La migliore chef donna è
Dominique Crenn, al 36° posto.
Isaac McHeal, miglior chef straniero per
Identità Golose 2016, è 26°.
Chef' choice winner è
Joan Roca. Il primo in Africa è
The Test Kitchen di
Luke Dale Roberts a Capetown.
Da segnalare anche l'ingresso al 27° posto di Saison di San Francisco e al 34° posto del Tim Raue di Berlino. Il miglior ristorante dell'Oceania è Attica di Ben Shewry al 33° posto. Astrid y Gastón di Acurio è 30°.