Ci sono eventi dove uno va perché deve, e non sempre parte da casa con il sorriso, e altri dove si va perché si sta bene e il piacere della trasferta fa passare il dovere in secondo piano. Le Strade della Mozzarella incarnano una e l’altra cosa. Bingo insomma. Tutto merito di chi organizza questo congresso a Paestum, una 40ina di km a sud di Salerno, Albert Sapere e Barbara Guerra.
LSDM atto nono, ci siamo. Dal benvenuto di domani sera, domenica 17, nel parco archeologico di Paestum, piena area storica che ci riporta indietro alla Magna Grecia, al Savoy Beach Hotel verso mare e spiagge dove gli organizzatori per due giorni saranno supportati dalla famiglia Pagano e dallo chef Matteo Sangiovanni.

Durante l'edizione 2012, ebbi l'onore di presentare e dialogare con Frank Rizzuti, chef lucano di Potenza la cui scomparsa, nel febbraio di due anni dopo, tanto ha danneggiato la ristorazione lucana di qualità. Rizzuti era profeta in patria e avrebbe fatto crescere tante giovani realtà regionali
Spicca immediata la serata conviviale tra colonne e capitelli, spettacolo incredibile e quasi unico perché in Italia è sempre difficile ragionare con le realtà pubbliche. Ha scritto in facebook proprio
Albert Sapere: «Devo ringraziare pubblicamente
Gabriel Zuchtriegel, direttore del Parco Archeologico di Paestum, che aprirà le porte del Museo Nazionale per accogliere gli ospiti di
LSDM. Ci voleva un tedesco, persona garbata e lungimirante, per farmi sentire orgoglioso di essere italiano e capaccese» ovvero cittadino di Capaccio, di cui Paestum è una frazione.
Zuchtriegel è il centomilionesimo straniero che si è innamorato dell’Italia e si batte per valorizzarla come ben più italiani mai, salvo lamentarsi perché le cose non vanno bene. Per Albert e Barbara la festa di domani è un po’ un tornare alle radici come ricorda lei: «La prima edizione di Le Strade della Mozzarella è stata nel 2008, era comunque qualcosa di molto diverso da quello che è ora. Una piccola manifestazione che tentava in alcuni momenti di approfondimenti di ascoltare cosa gli chef e i grandi artigiani del gusto dicessero sul prodotto mozzarella.

Enzo Coccia e la sua leggendaria pizza fritta alle Strade della Mozzarella 2008, primissima edizione
«I primi anni si è svolta all’interno dell’area archeologica di Paestum utilizzando le sale del ristorante
Nettuno. La vista sui maestosi templi dorici rendeva molto affascinanti le degustazioni. Crescendo l’evento, è sorta anche la necessità di uno spazio più grande e per due edizioni tutto si è svolto presso il ristorante
Le Trabe, sempre nel comune di Capaccio Paestum, anche questo luogo molto bello. Una piccola area archeologica tra le sorgenti di un piccolo corso d’acqua. Uno splendido parco di rose e tanti giochi d’acqua per la tenuta contribuivano al clima rilassato. Lì lo chef
Peppe Stanzione accoglieva nella sua cucina gli chef ospiti. Già alle
Trabe l’evento inizia meglio a prendere la forma di congresso. Quindi settima, ottava e adesso la nona edizione sono ospitate al
Savoy Beach».

Anche Massimo Bottura è stato tra i mattatori delle Strade della Mozzarella, in questo caso nella primavera 2010
E lì
Identità Golose ci sarà anche perché le
Strade, al pari nostro, porta le eccellenza tricolori fuori dall’Italia. Si lascia alle spalle provincialismo, gelosie e meschinità tipiche del panorama italiano e mette in relazione il Buon Paese con il resto del mondo. Saranno così due giorni, il 18 e il 19, lunedì e martedì, di lezioni, dibattiti e degustazioni nel segno del tema 2016:
Contaminazioni. Tutto prendendo spunto dal lavoro di due chef d’eccezione,
Piergiorgio Parini e
Ernesto Iaccarino. Piatto simbolo? Gli Spaghetti al pomodoro. Oggi italianissimi, tradizione all’ennesima potenza, ma pressoché sconosciuti fino a metà del Settecento. Con buona pace di chi crede di potere fermare il movimento terrestre, la storia. Per loro, ma anche per me e in fondo per tutti, vale quanto ho una volta letto in internet: «L’universo nemmeno sa che esisti, quindi rilassati».
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