14-10-2011
Il Vivace, il panino pensato da Gualtiero Marchesi per McDonald's. Un etto di carne macinata è condita con bacon, spinaci, maionese con grani di senape, cipolla marinata. E sopra? Semi di girasole
Per fortuna non sono abituato a mangiare ai McDonald’s quindi sono certo che è tutto frutto di quei giochetti a somma, un po’ come nelle stazioni di servizio sull’autostrada, dove entri per un caffè, poi ti ritrovi a pagare e consumare anche un cornetto e una spremuta, però fa un certo effetto leggere sullo scontrino “Minuetto McMenu 2,00 euro – Acqua Nat MenuCL 2,00 euro”. Traduzione: una bottiglietta di acqua naturale costa 10 centesimi più del Tiramisù al panettone che Gualtiero Marchesi ha studiato per questo autunno al McDonald’s, uno “Speciale Tiramisù alla milanese creato unendo due grandi specialità della cucina italiana: fetta di panettone con salsa al caffè e crema di mascarpone con canditi e mandorle”. Poi mi viene in aiuto il comunicato stampa e così ho modo di sapere che se ordinato da solo costa 2 euro e mezzo, 2 se abbinato a un menù.
Gualtiero Marchesi, 82 anni, ha firmato un menù per McDona Marchesi + McDonalds = McItaly, il diavolo che si accompagna per un mese e mezzo al padre della Nuova Cucina Italiana, proponendo dal 5 al 25 ottobre il panino battezzato Vivace e dal 26 al 15 novembre l’Adagio, con il Minuetto, il dessert, in carta per tutte e sei le settimane. Il primo è un “Pane speciale al bacon ricoperto di semi di girasole, bacon a fette, spinaci saltati, cipolla marinata, hamburger di carne 100% bovina, maionese con grani di senape”. Con il secondo avremo un “Pane speciale ricoperto di mandorle a pezzetti, mousse di melanzane, pomodori a fette, melanzane a cubetti in agrodolce, hamburger di carne 100% bovina, ricotta salata”, 685 calorie il primo, 640 il secondo, a occhio tante se pensiamo che il dolce non va oltre le 300.
Gualtiero Marchesi, 82 anni, ha firmato un menù per McDona
Ho mangiato quel che passa ora il convento diavolesco nel punto in Piazza Duomo a Milano. Dovessi tornarvi riordinerei il tiramisù, il panino no, acquosi gli spinaci, eccessiva la maionese, troppo anonimo il pane che sarà anche a “lievitazione naturale” ma vorrei tanto sapere cosa si deve intendere per lievitazione naturale. Certo non quello che ha in testa Eugenio Pol in Val Sesia.
Ma il punto non è quanto sia buono o cattivo il McItaly. Buono può esserlo solo in rapporto al prezzo anche se diversi bar milanesi propongono per davvero delle schifezze assolute, a qualche euro in più e sovente senza rilasciare scontrino fiscale. Mi disse uno chef che collaborò con McDonald’s un paio di anni fa: “Le cucine e le preparazioni sono pensate a prova di deficiente. Chiunque può cucinare sì perché è solo una questione di gesti da ripetere meccanicamente. Non viene richiesta un’attitudine al cucinare e nemmeno idee, un robot insomma”.
Non so se Gualtiero ha fatto questa collaborazione per provocazione o per soldi o per entrambe le cose. Conoscendo il suo scarso bernoccolo per gli affari, propendo per la prima opzione. A una certa età, 82 anni, come disse Tazio Nuvolari quanto 56enne si fermò con la vettura a pezzi dopo avere ipotecato un’altra vittoria nella Mille Miglia, “certe occasioni non tornano più”. E come deve piacere a Marchesi essere ancora lui il signor Italia a tavola, lui che viene scelto dal colosso americano della ristorazione veloce e non uno dei quarantenni dorati della cucina contemporanea, tra loro tanti suoi allievi tra l’altro.
Il Minuetto, il tiramisù al panettone di Gualtiero Marchesi
Certo, la promozione del genio italiano in cucina dovrebbe farla in primis chi ci governa, ma in assenza di concreti fatti pubblici, godiamoci Slow Food, Eataly, quanto esiste e esisterà di positivo giù fino ai panini di Marchesi. Per capire McItaly bisogna calarsi nei panni di chi crede che la Michelin produca solo pneumatici e che il prezzo basso fa la qualità (alta) di ciò che si addenta. Se qualcuno poi deciderà di salire la scala della qualità voltando le spalle al fast food meglio, molto meglio.
Pagina a tutta acquolina, uscita ogni domenica sul Giornale dal novembre 1999 all’autunno 2010. Storie e personaggi che continuano a vivere in questo sito
a cura di
nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose. blog www.paolomarchi.it instagram instagram.com/oloapmarchi