31-07-2009

Se mille euro...

Milano

Ci risiamo: da un conto di 695 euro presentato poco più di un mese fa a Roma a una coppia di giapponesi ai quasi mille, 954 senza vino a essere precisi, del ristorante La Malmaison di Milano, ricevuta sempre per due, ma stavolta italiani, con la lei, Barbara, 37 anni, a offrire al suo amore la cena in occasione del suo compleanno. Roba(ccia) da rimanere allibiti, non tanto perché al ristorante la qualità non debba essere pagata secondo il suo valore, ma soprattutto perché il locale non appartiene certo al gotha ristorativo meneghino. Una Ferrari che costa come una Ferrari è la regola, ma una station wagon che costa come una Maserati no.

Nell’eterno derby tra Milano e Roma, la città del Duomo segna così un gol a livello di conti al ristorante: dopo la ricevuta da 695 euro presentata nella capitale il 19 giugno a due giapponesi, la risposta meneghina, qualcosa come mille euro scarsi, 954 per la precisione, sempre per due, tra altro una coppia di astemi (o di guidatori prudenti?) visto che non hanno bevuto. Lo rivela Panorama nel numero in edicola oggi. Lo scorso 13 dicembre, sempre a Milano, ma nel più premiato locale della città, Il sottomarino di Carlo Cracco, il totale toccò quota 4.140, più del Gran Paradiso e meno del terzetto da podio Bianco, Rosa e Cervino. Però i commensali furono sei, pari a 690 euro a testa, un sestetto che si spazzolò, consapevolmente perché richiesto e pesato al tavolo, tre etti di tartufo bianco.

Certo che questo posto, il Malmaison, non era mai stato recensito per la bontà delle proposte, in pratica si era impostato all’attenzione dei mass media perché il titolare, Davide Lacerenza, è il compagno sentimentale di Stefania Nobile, ben più nota al grande pubblico come «la figlia di Wanna Marchi», cosa che a diverse persone fa venire l’orticaria.

Incredibile anche un passaggio delle dichiarazioni del patron: «Nessuno si è mai lamentato del conto, ma su 100 clienti nuovi che arrivano, non sono tanti quelli che ritornano». Qualcosa vorrà dire, di certo che non si mangia in maniera favolosa e probabilmente anche che i prezzi sfiorano lo scandalo. Sempre Lacerenza: «Vi sembrano tante 900 euro? Qui abbiamo ospiti che per una cena per due spendono anche 5.000 euro».

Buon per lui, il punto è però un altro: tutti coloro che si accomodano lì, hanno ben chiaro che il posto costa più di qualsiasi altro stellato di Milano e dell’Italia intera? Panorama ci ricorda che venne aperto tre anni fa in via Comune Antico, zona Greco Bicocca, tra case di ringhiera della vecchia Milano, zona romantica ma certo non esclusiva, vicino a un attraversamento pedonale sui binari della ferrovia. Ha quattro tavoli appena, un giardino di 350 metri quadri e 300 candele accese ogni sera (che costano ogni mese al patron 700 euro). Non manca un pianoforte a mezza coda bianco, nonché incredibili piatti placcati d’oro e posate d’argento (e perché non d’oro?), stoviglie da brividi in questo momento economico. D’obbligo la prenotazione. «Ho già avuto diversi controlli della polizia annonaria ma hanno sempre trovato tutto in regola, prezzi compresi - ha detto Lacerenza -. Del resto qui il menù è unico, ricercato, i prodotti freschissimi, il caviale della migliore qualità, gli scampi li pago 100 euro al chilo».

E scampi furono anche la sera della cena incriminata. Dunque: due coperti: 20 euro. Quattro bottiglie di acqua minerale 24 euro. Sei scampi 300 euro e altrettanti gamberoni 90. Un plateaux di 4 ostriche e 2 fasolari 70 euro. Due bourguignonne 380 euro. E ancora 30 euro per una fonduta di frutta e 40 per un bicchierino di rum. «Mai avremmo immaginato...», ha commentato la sfortunata Barbara, alla quale sarebbe il caso di donare un paio di guide al vero mangiarbene.


Affari di Gola di Paolo Marchi

Pagina a tutta acquolina, uscita ogni domenica sul Giornale dal novembre 1999 all’autunno 2010. Storie e personaggi che continuano a vivere in questo sito

Paolo Marchi

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Paolo Marchi

nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose.
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