06-03-2021
Petto di fagiano in crepinette con verdure invernali in diverse cotture e consistenze: il piatto del 2021 di Marcello Corrado
Siamo in una regione ricca di selvaggina e adoro utilizzarla, le verdure che ci offre l’inverno sono quelle che meglio si sposano con il gusto intenso del fagiano ben frollato. Siamo stati chiusi da novembre con riapertura per fine marzo (si spera). Nel periodo in cui siamo stati aperti abbiamo proposto solo 2 meni degustazione, in modo da poter ottimizzare gli sprechi e il personale senza dover rinunciare alla qualità.
Petto di fagiano in crepinette con verdure invernali in diverse cotture e consistenze
INGREDIENTI 4 petti di fagiano crepinette qb 1 sedano rapa 4 patate ratte 2 radici di pastinaca 2 cipollotti 2 carote 2 topinambur 500 ml di latte Sale, pepe, olio, aceto di lampone, timo, rosmarino q.b.
A destra Marcello Corrado, col sous chef dell'Osteria Perillà Leonardo De Leo
Per i petti Avvolgere i petti di fagiano precedentemente spellati, salati e pepati. Inserire i petti così ottenuti in un sacchetto sottovuoto con le erbe e un filo di olio. Cuocere a 62°C per 15 minuti. All’occorrenza scottare a fiamma viva fino a far diventare la crepinette dorata e croccante.
Per le verdure Carote e cipollotto: sbollentare separatamente, freddare e arrostire. Sedano rapa: fare dei cubi di 1cm cuocerli e con gli scarti fare una crema. Topinambur: cuocere a vapore fino a cottura, ricavare una crema dalla polpa e far seccare la buccia a 60°C per 24 ore, friggere in olio d’arachide a 180°C. Scorzonera e pastinaca: cuocere all’interno di un cartoccio di alluminio a 160°C per 30 minuti. Patate ratte: cuocere in acqua latte e rosmarino.
Cottura e presentazione Arrostire velocemente i petti, far riposare la carne e scalopparla. Adagiare tutte le verdure cotte e la crema in modo armonico accanto alla carne. Condire con sale maldon, olio e qualche goccia di aceto di lampone.
di
Classe 1979, è napoletano di nascita e romano adozione, dal novembre 2017 alla guida dell’Osteria Perillà nel borgo di Rocca d’Orcia.